La via della «captatio benevolentiae» del marketing passa anche attraverso la riconversione di un anonimo capannone, idrovora energetica simbolo degli spensierati anni ottanta, rinunciando alla costruzione ex novo. È la strada scelta da Schüco Italia per la sua nuova sede, recentemente inaugurata nella zona industriale di Padova, esempio di ricerca dellefficienza prestazionale degli elementi tecnologici che compongono ledificio.
Il progetto, dei trevigiani B&B Associati (Renato Bredariol e Marco Bonariol), ridefinisce il blocco uffici esistente (16.000 mq su un lotto di 30.000), mantenendone la struttura e ampliandolo con un nuovo volume per showroom, spazi formativi e uffici direzionali, portando la superficie utile a 21.000 mq (di cui 4.200 per uffici). Il vecchio capannone è rivestito con una pelle di alluminio, visibile dalladiacente tangenziale. In linea con la mission aziendale («Energy2 – risparmiare energia, produrre energia») linvolucro diventa vetrina, con facciate continue e a doppia pelle, e ledificio stesso diventa banco di prova nelluso degli elementi tecnologici destinati alla produzione di energia (pompe di calore, pannelli solari e fotovoltaici, che coprono quasi totalmente il fabbisogno), nonché spazio aperto ai visitatori e allUniversità per losservazione sul campo della ricerca aziendale, resa con lapplicazione della più recente tecnologia dei film fotovoltaici al silicio amorfo, che fungono anche da rivestimento. Uffici e parte del magazzino (destinata ai laboratori) sono gestiti domoticamente e certificati in classe A (con un consumo inferiore a 5,04 kWh/mc /anno). Un teutonico rispetto di tempi e costi (8 milioni, «dal primo foglio bianco al trasloco dalla vecchia sede») si uniscono a un disegno architettonico aggiornato, che prende vigore nella definizione dei blocchi per uffici. La rottura della rigidezza delle forme, il fronteggiarsi di pareti spezzate e curve disposte attorno a un piccolo giardino interno, gli inquadramenti delle ampie aperture vetrate, parlano dellesigenza che ha larchitettura di esprimere la frammentazione dei nostri tempi.
Articoli recenti
- Modello albanese? Problema architettonico 8 Gennaio 2025
- Yoshio Taniguchi (1937-2024) 7 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? Tre architetti e una villa, la E-1027 6 Gennaio 2025
- Da Koolhaas a Morozzo della Rocca, se la teoria è progetto 5 Gennaio 2025
- Ri_visitati. Le Albere a Trento: sogni, treni e appartamenti vuoti 3 Gennaio 2025
- Il mio commiato al Giornale, miracolo che si rinnova settimanalmente 1 Gennaio 2025
- L’archintruso. Calendario 2025 per architetti devoti 19 Dicembre 2024
- 30 racconti per un anno 18 Dicembre 2024
- Inchiesta: Roma e il Giubileo 18 Dicembre 2024
- Brescia: dalla mostra al museo al territorio 18 Dicembre 2024
- Tobia Scarpa, 90 anni e non sentirli 18 Dicembre 2024
- Salvare Milano ma non sfasciare l’Italia 16 Dicembre 2024
- Reinventare il costruito con il riuso adattivo 16 Dicembre 2024
- “Paesaggi aperti”, per dare valore ai territori 16 Dicembre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata