Abbiamo a lungo dubitato se pubblicare questo articolo, sia perché la vicenda non è ancora giunta a conclusione, sia perché non ci interessa «creare un caso» e presentarlo scandalisticamente, ben sapendo che non si tratta di un caso isolato. Tuttavia, anche alla luce dellinchiesta pubblicata nel numero scorso circa i concorsi italiani di progettazione rimasti sulla carta, è parso opportuno soffermarci su questa vicenda, emblematica di un sistema che presenta profonde ambiguità e il cui istituto va ripensato per non perderne le indubbie valenze. Ed è emblematica perché riguarda un piccolo concorso (per di più solo didee) in un piccolo comune della provincia profonda. In questottica, data la rilevanza dei fatti, continueremo a seguire la vicenda di Roncofreddo, cercando di render conto di tutte le posizioni.
roncofreddo (forlì-cesena). Il 12 maggio 2009 il piccolo Comune di 3.300 abitanti adagiato sulle colline meridionali della provincia romagnola bandisce un concorso didee per un nuovo edificio scolastico a uso asilo nido e scuola materna.
La giuria e lantefatto
Il 22 dicembre 2008 il Consiglio comunale aveva provveduto a nominare la commissione giudicatrice, individuandone il presidente in Gino Malacarne, preside della Facoltà di Architettura «Aldo Rossi» dellUniversità di Bologna (sede di Cesena), e commissari Francesco Saverio Fera, docente di Composizione nella medesima facoltà, larchitetto Roberta Biondi per parte del Comune e un rappresentante della scuola. Il giorno successivo la pubblicazione del bando, «appurato che il professor Fera ha comunicato lindisponibilità del professor Malacarne a partecipare ai lavori della commissione», il Consiglio comunale è costretto a nominare un nuovo presidente, individuato in Fabio Reinhart, della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) di Lugano, docente a contratto di Composizione architettonica a Cesena nel 2007-2008. Reinhart è «singolare interprete della cultura architettonica europea»: così recita la delibera di Consiglio ricalcando le parole di apertura della mostra «Architettura della coerenza» che la facoltà cesenate dedica allarchitetto svizzero nel 2007. La mostra è curata dallo stesso Fera e ideata da Gianni Braghieri, preside della Facoltà «Aldo Rossi» dalla sua fondazione (1999) al 2005 e attuale presidente del corso di laurea specialistica in Architettura. Anche a Braghieri sarà dedicata una mostra, curata sempre da Fera con la partecipazione dello stesso Reinhart. Il legame tra Fera, Braghieri e Reinhart matura intorno alla figura di Aldo Rossi, presso il cui studio Braghieri collabora dal 1971 al 1987, Reinhart si affaccia negli anni ottanta intervenendo nella progettazione degli esterni del Teatro Carlo Felice di Genova, e Fera è presente dal 1987 al 1991, in una collaborazione non solo di carattere accademico. Nel 2007 i tre partecipano in gruppo al concorso internazionale didee «Novello», relativo alle aree lungo la ferrovia a Cesena.
Lesito e le consulenze
A Roncofreddo, il bando impediva la partecipazione «a coloro che avessero qualsiasi rapporto di lavoro e/o di collaborazione con uno o più membri della commissione giudicatrice», e parimenti vietava di sedere in commissione a «coloro che avessero con i concorrenti rapporti di lavoro o di collaborazione continuativi e notori». Interpellato da alcuni professionisti impegnati nella didattica universitaria a Cesena circa la liceità di partecipare al concorso, lOrdine degli architetti della Provincia di Forlì-Cesena esprime parere favorevole in quanto ritiene che non sussista il carattere continuativo della collaborazione.
Il 27 ottobre scorso lesito è pubblicato sul sito web del Comune: il primo premio va a Braghieri, ma la graduatoria non viene ratificata immediatamente dal Consiglio in ragione delle polemiche sollevate da diversi partecipanti. LOrdine provinciale degli architetti avvia allora un esame tecnico-legale della procedura: «alla luce degli accertamenti effettuati», ci dice il presidente Vittorio Foschi, «lOrdine di Forlì-Cesena ha denunciato le ragioni di non legittimità dellesito del concorso, e ne ha suggerito al Comune lannullamento, in via di auto-tutela. Dai giornali abbiamo poi appreso che il Consiglio avrebbe avviato la procedura amministrativa sulla strada del nostro suggerimento, ma sono seguiti mesi di silenzio».
Frattanto, il Comune passa alle consulenze legali. Il 18 novembre, una mozione del capogruppo di minoranza Lorenzo Martino circa l«Annullamento esito concorso didee per la progettazione di un edificio scolastico ad uso asilo nido e scuola materna», è accolta dal Consiglio richiedendo allavvocato Stefano Spinelli «un parere scritto in merito». È lo stesso Martino che ci informa del seguito: «Il parere legale è giunto a firma dellavvocato Patrizia Mussoni, e già ci si chiede come mai
Parere assai chiaro, tanto da indurre il sindaco [Franco Cedioli] ad avviare il lungo procedimento amministrativo per lannullamento del concorso. Questo, tuttavia, accadeva il 29 dicembre, e con una motivazione che il sindaco ha espresso non riportando lesatto parere dellavvocato, ma presunte incompatibilità tra incarichi professionali e insegnamento accademico, quasi si fosse trattato di questioni interne allUniversità».
Le reazioni e gli scenari
Stando ad alcune approssimative affermazioni riportate dalle testate giornalistiche locali, il sindaco arriva a sostenere che Roncofreddo è vittima dellUniversità di Cesena. Un giudizio rispetto al quale il preside Malacarne, uscito precocemente di scena, ha chiesto e ottenuto scuse formali. «Forse», continua il consigliere Martino, «le ragioni dellannullamento vanno cercate altrove. Nel parere legale leffettiva incompatibilità che si segnala è quella fra redattore del bando e membro della commissione giudicatrice: incarichi che vengono a coincidere nella figura di Fera», al quale effettivamente era stata attribuita la redazione del bando con determina n. 55 del 14/05/2008 del dirigente dellUfficio tecnico Tomaso Lombardi, allora referente del procedimento del concorso, recentemente sostituito dallarchitetto Biondi, già membro della giuria.
Lallungarsi dei tempi delinea nuovi sviluppi: da un lato il consigliere Martino ha avviato una nuova interrogazione in Consiglio, in discussione mentre questo Giornale va in stampa; dallaltro il presidente dellOrdine degli architetti di Forlì-Cesena ha minacciato azioni legali più incisive in assenza di segnali chiari. E mentre le voci si rincorrono confuse, il piccolo Comune romagnolo, improvvisamente finito sotto i riflettori, cerca di conquistarsi una maggiore riservatezza: sia negandosi alle nostre insistite richieste di delucidazioni, sia schermando delibere on line relative al concorso con rimandi a contenuti espressi in allegati lontani dal web (cfr. n. 66 del 24/11/2009).