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Written by: Professione e Formazione

Un Made a due facce

Rho (Milano). La terza edizione di Made Expo si è aperta il 3 febbraio con il convegno emblematicamente intitolato «Il domani del mondo e l’Expo 2015». Alla conferenza inaugurale, che ha discusso temi di scottante attualità come i nuovi modelli di crescita urbana sostenibile e, soprattutto, le potenzialità offerte dall’Expo 2015, hanno partecipato personalità di spicco del mondo economico, politico e finanziario insieme a operatori del settore edilizio. Tra questi, Jeremy Rifkin, Kathleen Kennedy Townsend, Stefano Boeri e Carlo Petrini.
Organizzata da Made eventi srl e da FederlegnoArredo srl con Uncsaal, la fiera ha visto la presenza di oltre 1.700 aziende italiane e straniere, visitate nei loro stand durante i quattro giorni di apertura da 242.152 persone (di cui 23.810 stranieri). L’incremento di presenze (+21%) rispetto alla precedente edizione è l’elemento positivo. Assai meno confortante è il quadro tracciato da Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance e di Federcostruzioni (il sodalizio nato nel marzo 2009 per riunire 100 associazioni di settore, in rappresentanza di 30.000 imprese, per un valore di 370 miliardi di euro di fatturato e di 3 milioni di occupati). «Nel 2009», ha detto Buzzetti per richiamare l’attenzione della classe politica sul difficile momento dell’edilizia italiana, «gli investimenti in costruzioni hanno registrato un calo rispetto al 2008 intorno al 10%. Tutti i comparti sono in difficoltà. La nuova edilizia residenziale perde il 19%; il non residenziale diminuisce del 10% e il mercato dei lavori pubblici, che avrebbe dovuto svolgere una forte funzione anticongiunturale, cala dell’8%. La recessione ha investito con una violenza sconosciuta le industrie produttrici del settore delle costruzioni. In meno di due anni la produzione industriale si è ridotta di un terzo. Crediamo che si debba privilegiare l’obiettivo dell’efficienza energetica inserendoci nel consesso dei maggiori paesi nordeuropei, ma anche in linea con quanto si sta realizzando in Spagna e Portogallo. Per ora la scelta è stata opposta, decidendo di non rinnovare gli incentivi del 55%. È necessario che ci si renda conto che senza una politica economica che consideri le costruzioni una priorità, la ripresa sarà lenta e debole».
In un momento storico ed economico ancora caratterizzato da incertezza, la spinta alla ricerca e all’innovazione che pervade l’intera filiera delle costruzioni, interamente rappresentata al Made, risulta tuttavia un segnale positivo per la creazione di valore tecnico, scientifico e di prodotto, cui il mondo delle costruzioni e i suoi operatori tendono. Questo spiega uno dei principali impegni assunti da Federcostruzioni: promuovere le politiche di ricerca industriale presso le amministrazioni attraverso un tavolo permanente di lavoro costituito dalla Piattaforma tecnologica italiana delle costruzioni (www.ptic.it), in collaborazione con Ance.
Tra le iniziative e gli allestimenti del Made, si segnalano Civitas, uno spazio che ha mostrato innovative soluzioni tecnologiche per la pelle degli edifici attraverso l’esperienza di aziende leader del settore: schermature esterne con fotovoltaico integrato; sistemi modulari di facciata adattabili a forme complesse, vetri dalle elevate prestazioni termoacustiche; sistemi di aggancio per facciate puntiformi con minimizzazione della struttura portante e massima trasparenza. Molte le innovazioni anche per i sistemi costruttivi assemblati a secco, in particolare nel settore del legno lamellare, dove sempre più spesso all’affidabilità strutturale e alle prestazioni meccaniche si aggiungono importanti caratteristiche di sostenibilità e risparmio energetico. Di grande attualità e interesse gli stand dedicati ai produttori di software e supporti alla progettazione e produzione, che sempre più permettono, sin dalle prime fasi del progetto, uno studio approfondito di dimensioni, volumi e modellazione e anche di prestazioni, per una corretta valutazione delle performance energetiche di sistemi, componenti e materiali impiegati.
Hanno infine trovato spazio anche i risultati del concorso d’idee «InstantHouse» per studenti e neolaureati, bandito da FederlegnoArredo Srl e Politecnico di Milano, che ha permesso ai numerosi partecipanti, italiani e stranieri, di cimentarsi sul tema dell’abitare temporaneo. Sui 201 progetti pervenuti (72 esteri), si è imposto il lavoro di tre studenti dello Iuav: Marco Gazzola, Elisa Fortuna ed Elena Panza hanno proposto un modulo realizzabile con materiali locali e naturali riprodotto in scala 1:1 nella mostra allestita con i progetti premiati e menzionati. Piazza d’onore per Chen Jun Ho, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, e terzo premio alla portoghese Gabriela Pinto, diplomata presso la Escola Superior Artistica di Porto, e a Diogo Ramalho, laureato in Architettura all’omonima Facoltà di Porto.
La prossima edizione si terrà (quasi in concomitanza con il Saie!) dal 5 all’8 ottobre 2011.

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Last modified: 17 Luglio 2015