Padova. Londeggiare dinamico delle pedane espositive definisce le linee di forza che percorrono il salone del Palazzo della Ragione in occasione della mostra dedicata a Zaha Hadid, organizzata contestualmente alla quarta edizione del Premio «Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin». Caratterizzato dai concetti di liquidità e di fluidità digitale, lallestimento di Zaha Hadid Architects, come tutti i lavori dello studio, dalle posate ai piani urbanistici, risponde al parametricismo, uno «stile» che, nelle parole dellarchitetto anglo-irachena e del suo socio Patrick Schumacher, è lunica vera risposta al Movimento moderno, dopo la fase transitoria del post moderno e del decostruttivismo. La mostra si trasforma in una gigantesca installazione: «un campo ondeggiante definito da algoritmi che introducono la complessità e generano una condizione di interno urbano», dove «lo spazio diviene un paesaggio fluido ininterrotto che collega tra loro i vari frammenti e grappoli».
Strutturata in sei sezioni, la mostra raggruppa progetti e ricerche sviluppati in trentanni di attività: aggregazioni, campi, topografia, onde, linee, fino alla ricerca parametrica in senso stretto. Il colpo docchio generato dalle sequenze volumetriche delle pedane, che lavorano a contrasto con lo spazio carenato del Salone, riporta, nella sua tridimensionalità, allimmaginario urbano, a partire dalla complessità dellattraversamento della città, che viene qui confermata dalla necessità di munirsi di una piantina – o di consultare le mappe, a partire dal Voi siete qui – per orientarsi allinterno dei filari espositivi.
Per il Premio Cappochin, Hadid ha progettato anche lallestimento, nella centrale piazza Cavour, del «Tavolo dellarchitettura» (dove è esposta una scelta dimmagini dei progetti concorrenti di questultima edizione): elemento che si trasforma in un oggetto scultoreo, una sorta di grande elica lungo la quale il piano espositivo oscilla da un punto di osservazione allaltro, agevolandone la visione, nonché sdoppiandosi in seduta continua. Il vincitore del Premio è il giapponese Hikohito Konishi (nominato nel 2006 tra gli «architetti nazionali eccellenti» dallIstituto giapponese di architettura) per la realizzazione di un casale destinato a una famiglia di coltivatori che da quattro generazioni vive nel villaggio di Aikoku, nel nord del Giappone.
«Zaha Hadid», a cura di ZHA
Padova, Palazzo della Ragione, fino al 1° marzo.
«Tavolo dellarchitettura», a cura della Fondazione Cappochin
Padova Piazza Cavour,
fino al 1° marzo.
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