Milano. Rivivono sale e spazi ora immersi nellaura dei fogli del Codice Atlantico.
Dalla sagrestia del Bramante in Santa Maria alle Grazie, al nuovo allestimento nella sala Federiciana allAmbrosiana, la teoria dei 45 fogli del Codice, esposti nelle teche-cristallo progettate dallarchitetto Alberto Sempi e realizzate dallazienda Savogi, crea lincontro magico tra design, alto artigianato tecnologico ed esperienza dellantico. «Fortezze, bastioni e cannoni» è la prima delle 24 mostre che esporranno per la prima volta nella storia tutto il Codice. Le carte di Leonardo verranno via via cambiate ogni tre mesi secondo precise tematiche sino alla totale esposizione del Codice. NellAmbrosiana, i fogli sono introdotti da una sala dove campeggia la copia dell«Ultima Cena» del Vespino, voluta dal Borromeo, nella quale possiamo ammirare anche il ritratto di musico di Leonardo, assieme ad altri leonardeschi. Su un lato il grande affresco di Bernardino Luini, per la prima volta visibile al pubblico, attende le prossime cure pazienti di Pinin Branbilla.
Con le teche, questi spazi acquistano nuova funzione museografica senza nulla perdere del loro valore storico ed estetico, grazie a un allestimento reversibile, fatto in punta di piedi, di luci e cura del dettaglio. Un approccio che apre i cassetti che custodiscono il tesoro immenso dei disegni, da oggi non più retaggio esclusivo degli studiosi. Speriamo che faccia scuola: già si parla di unestensione del percorso a Palazzo Reale.
Attraverso i 45 fogli del Codice seguiamo gli sviluppi della ricerca leonardesca. Dalle forme del «periodo di transizione» fino alle ultime innovative esperienze in un arco temporale che va dal 1480 circa al soggiorno francese del 1517-1518. Insieme ad alcuni fogli più celebri, tra cui gli accurati disegni di bombarde e mortai, figurano la lettera di autopresentazione come ingegnere indirizzata a Ludovico il Moro (nella quale Leonardo promette tra laltro «bombarde comodissime e facili da portare») e la pianta schizzata della città di Milano con veduta a volo duccello dei suoi monumenti principali. Possiamo posare lo sguardo sui tratti dinchiostri, sanguigna, matita nera, matita rossa, punta di stilo, penne, acquerello di volta in volta utilizzati. Emozione resa possibile dallaccurato progetto delle nuove teche, inserite negli ambienti senza linvadenza solitamente molesta dei dispositivi di sicurezza; merito di un design pulito e di una raffinata integrazione tra qualità estetica e requisiti prestazionali non sempre riscontrabile in ambito museografico.
Articoli recenti
- Milano, la Triennale delle ingiustizie 14 Maggio 2025
- Stato sociale e collettività: libri in inglese, ma parlano scandinavo 14 Maggio 2025
- Premio svizzero per l’architettura umana di Al Borde 14 Maggio 2025
- Città del Messico, le forme dell’acqua (che manca) 12 Maggio 2025
- Partecipazioni nazionali, top e flop 10 Maggio 2025
- Chi troppo riempie, poco o nulla allestisce 9 Maggio 2025
- La coerenza del pensiero si perde nell’allestimento 9 Maggio 2025
- Un Living Lab non molto urbano 9 Maggio 2025
- Padiglione Italia, in fuga dalla curatela 9 Maggio 2025
- Padiglione Santa Sede, ex-chiese come cantieri di socialità 9 Maggio 2025
- 2025, la Biennale di Architettura di Pisa si fa città e lancia una Call 9 Maggio 2025
- Venezia, la Biennale dell’accumulazione 7 Maggio 2025
- Vienna, quella fantastica città che sta sopra i tetti 6 Maggio 2025
- Cent’anni di creatività. All’ADI il design italiano 6 Maggio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata