Poco meno di 6.000 euro a metro quadro, questa la cifra – non proprio popolare – da spendere per vedersi «consegnare» in un luogo qualunque del globo terrestre una lussuosa dimora griffata Daniel Libeskind, progettata per essere confortevole, energeticamente efficiente e trasportabile grazie a una concezione per componenti che ne consente il trasferimento dallo stabilimento e il montaggio in cantiere in pochi mesi. Il primo esemplare è stato eretto a Datteln, in Germania; si tratta del primo di una serie di progetti dal nome Signature Series. In questa esperienza Libeskind ricerca soluzioni sul tema residenziale, ritenendolo «uno degli aspetti più interessanti nel progetto di architettura», come ha recentemente affermato in unintervista al «New York Times».
Con una superficie lorda di pavimento di 515 mq distribuiti su due piani e unimpronta al suolo di 26 x 22 m per unaltezza massima di 11, questo prototipo si caratterizza per lintegrazione con le tecnologie costruttive e impiantistiche orientate al risparmio energetico e al comfort ambientale.
Da un punto di vista tecnologico, il progetto dellinvolucro, interamente rivestito in zinco, prevede una struttura in legno dello spessore di oltre 36 cm, con una stratigrafia che raggiunge le prestazioni degli standard propri delle passivhaus. Lisolamento è in fibra di legno con trasmittanza del componente opaco complessivamente inferiore a 0,11 W/mqK e interamente riciclabile alla fine della vita utile delledificio).
A livello energetico è contemplato lo sfruttamento delle risorse rinnovabili presenti in sito: si prevede lapplicazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria integrato in facciata e un impianto fotovoltaico realizzato con limpiego di tecnologie a film sottile per la produzione di energia elettrica. Uno scambiatore geotermico sarà accoppiato a un sistema a pompa di calore per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Per consentire unulteriore riduzione della domanda di energia netta per la climatizzazione è previsto un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore. Il progetto contempla infine linstallazione di un sistema per il recupero delle acque piovane a uso irrigazione dimostrando una sensibilità alle tematiche della costruzione sostenibile nel senso più ampio.
Proportion, la società tedesca che promuove lo sviluppo di «The Villa», rifiuta in parte di associare lopera allidea di una costruzione prefabbricata, per i tempi non propriamente immediati di montaggio, per la possibilità da parte dei clienti di caratterizzare la costruzione secondo specifiche customizzate e per la volontà di fare di questa produzione una limited edition per una clientela délite. Tuttavia, la costruzione per componenti del manufatto evoca, al di là delle intenzioni dellimprenditore, il tema della prefabbricazione edilizia. Ci si aspetterebbe forse che un manufatto simile, legato alledilizia residenziale low energy consumption, possa in un futuro prossimo rivolgersi anche a utenze con una capacità di spesa più contenuta, per coniugare le istanze della sostenibilità sociale, economica e ambientale del costruito.
Articoli recenti
- OBR: i fondi PNRR non stravolgano il Museo di Pitagora a Crotone 16 Luglio 2025
- Decq, LAN, Peer: la nuova Scala di Siena è un microcosmo culturale 15 Luglio 2025
- Ri_visitati. Mondadori e Niemeyer, 50 anni di poesia 15 Luglio 2025
- Ri_visitati. A Piacenza il Moderno che unisce le generazioni 15 Luglio 2025
- Piazza Augusto Imperatore, la magia romana del piano inclinato 9 Luglio 2025
- Osaka, strani sogni per il post-Expo 9 Luglio 2025
- Andrea Bruno (1931-2025) 9 Luglio 2025
- L’archiviaggio. Ponente ligure tra architettura, speculazione e lusso 9 Luglio 2025
- Marucci: Camerino, fortino della cultura urbana 7 Luglio 2025
- Barcellona, le sorprese di Casa Batlló: ecco i colori di Gaudì 4 Luglio 2025
- Oltre l’algoritmo: morfologia, cittadinanza, trasformazione 2 Luglio 2025
- Architettura e fascismo, storie di un’eredità complessa 2 Luglio 2025
- Gli edifici del futuro: smart home e domotica 2 Luglio 2025
- Expo di Osaka, i padiglioni nazionali: meraviglia e disorientamenti 1 Luglio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata