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Written by: Professione e Formazione

Patente a punti

Il riordino, avviato nel 2007, della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro che aveva portato all’emanazione del Testo unico, D.lgs. n. 81 del 2008, si può dire compiuto con l’approvazione definitiva del decreto «correttivo» n. 106 del 3 agosto 2009, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 agosto e in vigore dal 20 agosto.
Il nuovo Testo unico ha come fine principale il superamento del concetto di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro come repressione e sanzione per favorire invece la prevenzione e la sicurezza attraverso la formazione e l’informazione partendo dalla base, cioè dai lavoratori e dalle imprese, con l’avvio di una campagna di comunicazione. Sono stati anche eliminati numerosi errori materiali e tecnici presenti nel testo precedente, alcuni aventi gravi ricadute sui lavoratori. Tra le modifiche deve ricordarsi la sostituzione del valore-limite del piombo nel sangue calcolato in nanogrammi (che precedentemente erano milligrammi), mentre tra le novità in tema di qualificazione delle imprese va segnalata l’introduzione di una «patente a punti» per gli operatori del settore edile, sia imprese che lavoratori autonomi, analoga a quella esistente per gli automobilisti (art. 27, comma 1 bis, D.lgs. n. 81/2008).La patente, la cui introduzione era stata già in passato sollecitata dalle parti sociali del settore, prevede l’attribuzione iniziale – in sede di «qualificazione» dell’impresa – di un monte punti che sarà progressivamente decurtato in caso di accertamento di violazioni compiute o nell’ipotesi di mancata effettuazione delle attività di formazione. La riduzione del punteggio comporterà l’impossibilità di operare nel settore o di ricevere finanziamenti pubblici, con l’auspicabile conseguenza che il sistema, una volta a regime, effettuerà a monte una selezione delle aziende virtuose e regolari. Con l’azzeramento si potrà arrivare alla chiusura del cantiere, con l’aumento rispetto al passato dei rischi per l’imprenditore. È evidente che l’impresa virtuosa avrà tutto l’interesse a mantenere il punteggio intatto anche per avere un vantaggio competitivo sulla concorrenza, come se avesse una certificazione di qualità. Questa introduzione avrà presumibilmente degli effetti anche sul deleterio principio del massimo ribasso, che potrebbe essere bilanciato: le imprese infatti, per poter rimanere sul mercato, saranno costrette a investire di più sulla sicurezza, oltre che sulla qualità dei materiali.
Norme più precise sulle modalità di applicazione e sul funzionamento della patente saranno individuate con un successivo Dpr, ma è già evidente che siamo in presenza di uno strumento che, se ben applicato, permetterà agli organi di vigilanza di verificare, in tempo reale e in modo continuativo, l’idoneità tecnico-professionale del singolo operatore edile. Il ministro Sacconi lo ha definito «uno strumento necessario in un’attività sensibile come quella edile che servirà a verificare le competenze per il suo svolgimento». Uno strumento di tutela che viene introdotto, quindi, in uno dei settori più a rischio per la salute dei lavoratori, nel quale ogni giorno si registrano vittime, ma che ben presto potrebbe essere esteso ad altri settori.

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Last modified: 17 Luglio 2015