Settima edizione del festival organizzato da Triennale, Politecnico e Comune. Lo presentano i curatori, Nina Bassoli e Matteo Ruta
MILANO. Tra quasi cento eventi (qui la lista in aggiornamento) è difficile scegliere quelli più emblematici e rappresentativi. Dagli appuntamenti più istituzionali (la lectio magistralis di Dominique Perrault, lunedì 27 al Politecnico, o il Premio italiano di Architettura, giovedì 30 in Triennale) a quelli più orientati a raccontare le comunità e i quartieri milanesi (come la corsa al femminile, guidata da Sarah Ackland, che chiude il programma domenica 2 novembre), Arch Week offre un programma ampio ed eterogeneo. Che mette al centro l’architettura come fattore di osservazione e di trasformazione delle società. In particolare quella milanese.
La città alla prova delle disuguaglianze
Abbiamo voluto costruire relazioni e sinergie con la 24° Esposizione Internazionale di Triennale Milano: “Inequalities” si concentra, nella forma di un grande laboratorio di esperienze, sulle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo. In quella sede (l’esposizione è aperta fino al 9 novembre 2025, con ingresso gratuito in queste ultime settimane per studentesse e studenti) lo sguardo è soprattutto globale. Con lo stesso, potremmo dire inevitabile e doveroso, sfondo problematico, la Milano Arch Week assume una dimensione più locale, osservando la città che ci ospita.
L’architettura non può ignorare le disuguaglianze, che spesso contribuisce ad accrescere. Pensiamo che la disciplina debba sempre più essere lo strumento che permette di fare emergere le criticità progettando soluzioni per attenuare le disuguaglianze delle nostre società. Il festival è organizzato con questo obiettivo. Gli incontri e gli ospiti dell’Arch Week non eviteranno di volgere uno sguardo, anche crudo, ai fenomeni attuali. Ma vogliamo che non ci sia retorica. Non possiamo ignorare che tutte le città occidentali che hanno vissuto un cambio di identità nel giro di pochi decenni hanno visto crescere significativamente situazioni di marginalità e di disuguaglianza. Milano non fa eccezione: negli ultimi anni ha attirato molte attenzioni e molti capitali internazionali. E questo ha provocato un’accelerazione nel processo di formazione di disparità.
Questi giorni servono alla cultura architettonica e progettuale per ragionare su possibili vie alternative a questa forma di sviluppo. Vuole parlare di quali siano i compiti dell’architettura e di come proprio la nostra disciplina possa aiutare a costruire una città più giusta, a partire da Milano.
L’importanza del dialogo e del confronto
La formula adottata è coerente con questo spirito di partecipazione e di confronto continuo. Un festival come Arch Week è infatti soprattutto un’occasione di dibattito. Tutti gli eventi (in questa edizione presentiamo la novità delle proiezioni cinematografiche) sono pensati e offerti per esserlo: le conferenze, le tavole rotonde, i tour a piedi nella città, l’apertura di mostre. I luoghi sono significativi. Perché ci sono momenti che si svolgono dove la cultura del progetto milanese è più profondamente radicata, per ruolo, Triennale e Politecnico. Ma Arch Week va anche nei quartieri periferici, a scoprire e a ri-scoprire luoghi dove l’architettura ha fatto e può fare la differenza, in termini di qualità di vita e di coesione delle comunità.
In questo senso abbiamo voluto organizzare anche diversi forum, in Triennale, su temi decisivi rispetto ai quali è fondamentale continuare ad alimentare attenzione e dibattito: l’inclusività dello spazio pubblico, il riuso adattivo degli edifici, il diritto alla casa, l’equa distribuzione del cibo, il rapporto tra architettura, ideologia e decolonizzazione, e tra movimenti migratori, corpi e genere.
Si incontreranno (e scontreranno, anche) visioni ed esperienze diverse, con uno sguardo ampio e interdisciplinare, non elitario, non gerarchico ma inclusivo. Frammenti di cultura del progetto che si accendono nei diversi punti della città in cui Arch Week si ferma. Pensiamo il festival in questo modo, una piattaforma che permette di guardare con occhi diversi la città stessa, una tappa di un processo necessario di dibattito pubblico. Una settimana anche molto politica, insomma.
Un pubblico eterogeneo
Eterogeneità dei contributi significa anche diversità del pubblico che animerà i diversi momenti. Come tutti i festival, anche questo scommette su un fattore di moltiplicazione: tanti eventi permettono di aprirsi ad una comunità molto larga, e composta non solo di addetti ai lavori. Studenti e cittadini, tecnici e curiosi troveranno nel ricco programma di Arch Week qualcosa di interessante a cui partecipare. Questi numeri sono possibili anche per la scelta, ormai consolidata, di lanciare una call per proporre eventi ed iniziative. Permette di selezionare idee eterogenee, punti di vista alternativi, approcci radicali.
Sono le persone prima ancora delle istituzioni (Triennale, Politecnico, Comune) che hanno costruito il programma di questa Arch Week. Diventa un modo per dare voce a chi ha meno voce ma che magari sui temi urbani ha qualcosa di importante e di promettente da dire. In questo senso è un esperimento di “redistribuzione del potere” in cui crediamo molto. Le comunità toccate da Arch Week potranno capire il ruolo delle architette e degli architetti in città e quartieri che cambiano così vorticosamente. Nella scorsa edizione (del maggio del 2024, il titolo era “Weak Architecture” e aveva come focus le energie sociali e culturali della città a partire dalle periferie) ci ricordiamo la reazione sorpresa di cittadine e cittadini che di fronte a racconti e testimonianze chiedevano: “Ma l’architettura può fare anche questo?”.
Pensiamo che intorno a questa domanda ci sia il senso più profondo della Milano Arch Week.
“Milano Arch Week: Inequalities and Architecture”
da lunedì 27 ottobre a domenica 2 novembre 2025
Palazzo dell’Arte di Triennale Milano, Politecnico di Milano e altre sedi diffuse nella città
Ingresso libero, alcuni eventi su prenotazione
Tutto il programma: https://www.milanoarchweek.eu/it
Immagine di copertina: Milano Arch Week, Triennale Milano
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città , comune milano , disuguaglianze , festival , Milano , politecnico di milano , triennale milano
Last modified: 26 Ottobre 2025






















