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Written by: Città e Territorio Forum

Gli adattamenti necessari per la Città Eterna

Gli adattamenti necessari per la Città Eterna
Edoardo Zanchini, direttore dell’Ufficio Clima di Roma, illustra urgenze, condizioni e processi. Si parte da quartieri e spazi pubblici 

 

ROMA. L’accelerazione della crisi climatica pone le città di fronte a sfide inedite, in particolare rispetto agli spazi pubblici e alle infrastrutture per la crescente vulnerabilità durante le sempre più intense e frequenti ondate di calore o piogge intense, che fanno seguito a lunghi periodi di siccità.

 

Alte temperature: +2,5° C rispetto alla media

Al contempo, una delle novità positive di questa complessa fase di governo delle politiche urbane è che disponiamo di sistemi di analisi e monitoraggio senza precedenti grazie a satelliti e sensori: sono diversi i centri di ricerca che si occupano di approfondire questi fenomeni con ricerche sempre più articolate e si rileva una crescente attenzione tra i cittadini nei confronti di queste tematiche con la richiesta a chi governa di dare conto di come si intende fare fronte a questo nuovo e preoccupante scenario. 

Roma Capitale ha approvato a gennaio la prima Strategia di adattamento climatico con l’obiettivo di provare a tenere assieme la risposta a queste sfide, a partire dall’individuazione delle quattro priorità che la città si trova di fronte: l’impatto di piogge intense e alluvioni in quartieri a rischio idrogeologico e soggetti ad allagamenti improvvisi (flash-floods), la gestione delle risorse idriche in uno scenario di lunghi periodi senza precipitazioni, l’impatto delle ondate di calore nei quartieri più vulnerabili da un punto di vista sociale, l’innalzamento del livello del mare e gli impatti sui 20 chilometri di litorale costiero. Il lavoro ha visto il coinvolgimento dei principali enti scientifici e di ricerca (Cnr, Enea, Ispra, Cmcc, università) per ricostruire gli impatti in corso e i rischi per il territorio di Roma, i dati meteoclimatici e la valutazione degli scenari climatici futuri. Il documento è stato oggetto di un’ampia consultazione pubblica, con conferenze e workshop, incontri tematici e nei Municipi, riunioni con i diversi stakeholder economici, ambientali e sociali, e la presentazione di osservazioni da parte di cittadini e associazioni. 

A giugno è stato presentato il primo rapporto di monitoraggio della Strategia, elaborato da Cmcc (Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), che ha analizzato vari indicatori climatici della città e messo in evidenza come la temperatura media nel 2024 sia stata di 2,5° C superiore rispetto alla media 1991-2020, con un aumento anche dei giorni e delle notti con disagio termico.

 

Parchi e 600.000 alberi

La sfida dell’adattamento assume una particolare rilevanza e complessità all’interno dei quartieri perché occorre non solo ripensare gli spazi pubblici, per metterli in sicurezza con nuovi investimenti, ma farlo attraverso un radicale cambio rispetto all’ordinario approccio progettuale.

A Roma si è cominciato a farlo, con grande attenzione mediatica, negli interventi di riqualificazione realizzati in occasione del Giubileo – Piazza Pia, Piazza Risorgimento, Piazza San Giovanni, Terme di Diocleziano, nuove passeggiate e piste ciclabili – dove si è provato, nei limiti di interventi sottoposti a pareri della Soprintendenza, a valorizzare il contributo di alberi, acqua e ombre, di spazi resi verdi e permeabili attraverso interventi di de-sealing per ridurre l’impatto del caldo. L’attenzione della stampa come dei cittadini è stata importante perché ha fatto capire che da questo approccio non solo non si torna indietro, ma che le persone pretendono risposte nuove di fronte a processi di innalzamento delle temperature di questa portata. 

In parallelo, procedono gli interventi di forestazione urbana con circa 600.000 alberi previsti a dimora entro il 2026, attraverso il contributo di diversi canali di finanziamento, e sono stati realizzati cinque nuovi parchi attrezzati lungo il Tevere per rendere possibile fruire di spazi naturali e freschi fino ad oggi inaccessibili.

 

Un Atlante delle pavimentazioni

Ma proprio perché la sfida è al contempo qualitativa e quantitativa – l’obiettivo è arrivare a ridurre di almeno qualche grado le temperature nei quartieri – occorre studiare e sperimentare. Roma lo sta facendo con un progetto finanziato dalla Commissione Europea con il programma TSI (Technical Support Instrument) dove sono stati scelti due tra i quartieri più caldi – il centro storico e Centocelle, nella periferia di Roma Est – e si stanno portando avanti analisi e progetti per ripensare gli spazi pubblici in modo da ridurre l’impatto delle ondate di calore, che si vuole poi replicare in altre aree della città con specifiche linee guida per l’adattamento climatico. 

Inoltre, si sta lavorando per rimettere mano ai riferimenti tecnici per gli interventi privati e pubblici, da un lato con la revisione del regolamento edilizio, dove si vogliono introdurre obiettivi e criteri di adattamento, e dall’altro con un “Atlante” delle pavimentazioni che riducono il surriscaldamento estivo, per fornire un ventaglio di soluzioni tecniche e progettuali che garantiscono il rispetto di parametri di riflettanza indispensabili per impedire l’effetto isola di calore urbana. 

L’obiettivo del Comune è arrivare a presentare il prossimo anno uno specifico piano caldo per rafforzare la prevenzione, l’informazione dei cittadini e costruire un quadro di priorità condivise e di riferimenti scientifici e tecnici per orientare le politiche nella direzione dell’adattamento climatico e dunque di garantire vivibilità e sicurezza nei quartieri.

Roma, come tutte le città, non può però portare avanti un progetto di questa portata da sola. Sono problemi che riguardano tutte le città e rappresentano una delle grandi questioni, anche in termini di impatti sanitari, che il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi anni. 

 

Autore

  • Direttore dell’Ufficio Clima del Comune di Roma. È stato vicepresidente nazionale di Legambiente dal 2011 al 2022. Architetto, dottore di ricerca in pianificazione urbanistica, ha insegnato nelle Università di Roma, Ferrara e Pescara.

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Last modified: 23 Luglio 2025