Tra le mostre inaugurate per la ricorrenza, “Stadi. Architettura e mito” indaga le radici di una tipologia, iconica e controversa
ROMA. Contestualmente alle celebrazioni legate al quindicesimo compleanno del Maxxi e al buon esito della procedura che ha riconosciuto l’edificio di Zaha Hadid come Monumento nazionale, il Museo romano ha arricchito il proprio programma inaugurando cinque nuovi progetti espositivi.
Un compleanno intenso con 5 mostre
Il primo riguarda l’ampio foyer dell’edificio, che ospita la grande installazione “Memory, in practice” del designer spagnolo Nacho Carbonell. L’opera, curata da Martina Muzzi per il Dipartimento Architettura e Design contemporaneo del Maxxi diretto da Lorenza Baroncelli, rappresenta la prima edizione di “ENTRATE”, il programma pluriennale incentrato sul design che coinvolgerà l’ingresso del museo, inteso come ideale prolungamento dell’antistante piazza Alighiero Boetti.
Per il Dipartimento Arte, diretto ad interim da Monia Trombetta, sono state invece inaugurate le mostre “In viaggio per l’arte. La Galleria Pieroni 1975 – 1992”, a cura di Stefano Chiodi e che espone l’archivio storico della Galleria Pieroni appena acquisito dal Maxxi, e “Douglas Gordon. Pretty much every film and video work from about 1992 until now’ish…”, che ripercorre i lavori e le opere video dell’artista scozzese.
Due mostre del Maxxi Architettura e Design contemporaneo completano la nuova programmazione: “Stadi. Architettura e Mito”, a cura di Manuel Orazi, Fabio Salomoni e Moira Valeri e “Il Foro Italico di Enrico Del Debbio. Classicismo e modernità”, a cura di Ariane Varela Braga e Carla Zhara Buda e coprodotta dal Maxxi e dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Gli stadi dell’architettura: dalla civiltà greca all’attualità, passando per Le Corbusier
La ricchissima mostra sul tema dello stadio, la prima di questo genere in Italia, si compone di un lungo e dettagliato racconto cronologico che ripercorre la storia dell’architettura di questa particolarissima tipologia di edificio che accoglie i grandi riti collettivi della contemporaneità: concerti, raduni di massa, manifestazioni sportive e, naturalmente, partite di calcio.
Dagli archetipi del Panathenaiko di Atene e del Colosseo fino al Municipal Stadium di Braga di Eduardo Souto de Moura e al Nouveau Stade di Bordeaux a firma di Herzog & de Meuron, la mostra, allestita da Lorenzo Bini (studio Binocle), intervalla ai numerosissimi progetti (anche non realizzati come, ad esempio, lo Stadio dei Centomila di Le Corbusier o la Saitama Arena di OMA) raccontati da foto, disegni ed enormi plastici, ad alcuni approfondimenti sugli aspetti antropologici legati alle arene sportive: il tifo, il rapporto – talvolta conflittuale – tra stadi e pubblico, le relazioni con il tessuto urbano.
Completano il già sostanzioso racconto le due lunghe pareti laterali della galleria KME, di cui una ospita due serie fotografiche di Filippo Romano e Stefano Graziani, mentre su quella opposta, allestita a gradoni come uno spalto, si alternano manifesti, disegni, poster e documenti legati alla cultura popolare e a grandi manifestazioni sportive.
La mostra si apre e si chiude con due grandi installazioni video: all’ingresso, due grandi schermi ci mostrano l’opera video Zidane, A 21st Century Portrait di Douglas Gordon e Philippe Parreno, incentrata sul campione francese; alla fine dell’esposizione, invece, viene proiettata l’opera di Yuri Ancarani San Siro (The roots of violence. Series), sullo stadio milanese (anch’esso in mostra).
Tipologia e città, un percorso ricco ed eterogeneo
Questo vasto panorama di arene ed architetture sportive, messe a confronto, ci restituisce, la complessità del tema progettuale nella società di massa, che, dovendo tenere insieme la gestione dei flussi degli spettatori, gli spazi accessori e di servizio e gli impianti sportivi, deve risolversi in un’unica grande forma, un solo gesto a scala urbana e monumentale che infrastruttura il territorio. Ed è anche attraverso questa grande eterogeneità di materiali esposti che la mostra ci racconta soprattutto dei diversi livelli interpretativi con cui può essere approcciato il tema dello stadio: architettonico senz’altro, ma anche sociale, antropologico e politico.
Al contempo, lo stadio e il suo rapporto con il tessuto urbano è un tema trasversale che interessa tanto le città quanto le province, non solo in Italia; ne abbiamo parlato approfonditamente anche in una nostra inchiesta che ha indagato i rapporti tra questi grandi impianti sportivi, la città e le sfide che ne conseguono.
La fine del percorso espositivo si connette direttamente al Centro Archivi, dove è allestita la mostra “Il Foro Italico di Enrico Del Debbio” che, a partire dall’archivio Del Debbio acquisito dal Maxxi nel 2002, prosegue il racconto sull’architettura per lo sport incentrando il racconto sul Foro Italico, il primo grande intervento architettonico e paesaggistico in Italia dedicato alle attività sportive, concepito nel 1927 e sul quale l’architetto toscano lavorò per più di quarant’anni.
A Roma è un tema caldo
Se da una parte è innegabile che il tema delle grandi infrastrutture sportive interessa, in maniera diversa, moltissimi agglomerati urbani, è altrettanto vero che a Roma, e in particolare nel quartiere del Flaminio, l’argomento stadio assume dei significati peculiari, sotto diversi aspetti. Non solo il Foro Italico e lo stadio Olimpico si trovano a brevissima distanza dal Maxxi attraversando il Tevere, ma la vocazione sportiva del quartiere trova riscontro fisico nel Palazzetto dello Sport di Annibale Vitellozzi e Pier Luigi Nervi, da poco restaurato e oggi conosciuto come PalaTiziano (ne abbiamo parlato qui), e nello stadio Flaminio progettato sempre da Nervi con il figlio Antonio tra il 1957 e il 1959.
Mentre il destino dello stadio Flaminio appare ancora incerto nella disputa che vede coinvolti diversi soggetti, tra chi ne auspica il restauro e chi invece vorrebbe demolirlo per ricostruirne uno molto più grande, il nuovo stadio della Roma, dopo tutte le polemiche legate a una prima ipotesi insediativa nell’ansa del Tevere a Tor di Valle – area caratterizzata non solo da problematiche idrogeologiche ma anche dalla presenza del celebre ippodromo progettato da Julio Lafuente –, sembra aver trovato una sua collocazione a Pietralata, nel quadrante nord-est della Capitale (per approfondire, la nostra inchiesta su Roma).
Un tema, dunque, quello dello stadio, che vede coinvolte tanto le amministrazioni quanto i cittadini, tanto le società sportive quanto i grandi costruttori e i fondi di investimento privati, tanto i tifosi quanto chi frequenta gli stadi solo per i concerti, tanto i pianificatori quanto gli architetti e gli ingegneri, in una stratificazione di complessità difficile da districare ma che interessa in maniera diretta la città contemporanea.
Immagine di copertina: © Pasqualini-Fucilla_MUSA
Le mostre in corso:
“Stadi. Architettura e mito”
30 maggio – 26 ottobre 2025
Galleria KME
A cura di: Manuel Orazi, Fabio Salomoni, Moira Valeri
www.maxxi.art/events/stadi
Alla mostra si accompagna la pubblicazione di un catalogo bilingue (italiano-inglese) a cura di Manuel Orazi, Fabio Salomoni, Moira Valeri, edito da Franco Cosimo Panini Editore, con interviste, saggi, progetti fotografici ed estratti antologici.
“Il Foro Italico di Enrico Del Debbio” – architetture dagli archivi del Maxxi
30 maggio – 31 agosto 2025
Centro Archivi Architettura
A cura di: Ariane Varela Braga e Carla Zhara Buda
www.maxxi.art/events/il-foro-italico-di-enrico-del-debbio
“In viaggio per l’arte. La Galleria Pieroni 1975 – 1992” – dagli archivi del Maxxi
30 maggio – 31 agosto 2025
Foyer Carlo Scarpa
A cura di: Stefano Chiodi
www.maxxi.art/events/in-viaggio-per-larte-la-galleria-pieroni-1975-1992
“Douglas Gordon. Pretty much every film and video work from about 1992 until now’ish…”
30 maggio – 23 novembre 2025
Galleria 5
A cura di: Pippo Ciorra
www.maxxi.art/events/douglas-gordon
“Nacho Carbonell. Memory, in practice” – ENTRATE
30 maggio 2025 – 7 gennaio 2026
Hall
A cura di: Martina Muzi
www.maxxi.art/events/entrate-nacho-carbonell
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architettura per lo sport , fondazione MAXXI , MAXXI , mostre , roma , stadi
Last modified: 4 Giugno 2025