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Cecilia RosaWritten by: Reviews

Lezioni di progetto, digitali ma reali

Lezioni di progetto, digitali ma reali
Una piattaforma web propone nuove forme di divulgazione di contenuti scientifici. Non senza implicazioni sulle modalità attuali di fruizione culturale

 

Presentata poco più di un mese fa all’APE Parma Museo, LIA Platform (Lezioni Italiane di Architettura) è una piattaforma multimediale di trasmissione della cultura architettonica. È stata realizzata da Archicittà APS con il sostegno del Ministero della Cultura (MiC) e della Fondazione Monteparma, e ha ottenuto il finanziamento PNRR TOCC (Transizione Digitale Organismi Culturali Creativi) sovvenzionato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto NGEU – Next Generation EU.

 

Un patrimonio prezioso

Attraverso la raccolta di materiale inedito e contenuti selezionati, LIA si propone di fare divulgazione trasformando in formato digitale una serie di esperienze legate alla diffusione della cultura del progetto di architettura originariamente concepite per una fruizione diretta. 

Pur non potendo replicare il livello esperienziale di una visione in presenza o della lettura di un saggio, la digitalizzazione di questa documentazione, proveniente da diversi archivi (primo fra tutti quello di Archicittà, promotore di nove edizioni del Festival dell’Architettura di Parma), permette di assicurare l’accessibilità ad un patrimonio di alta qualità spesso inedito o poco noto, adattandolo, con pregi e difetti, alle modalità di consumo proprie della contemporaneità. 

Il progetto, guidato da Riccardo Rapparini, si avvale di un comitato editoriale formato da giovani studiosi e ricercatori italiani con il contributo scientifico dei Carlo Quintelli ed Enrico Prandi, professori all’Università di Parma, quest’ultimo anche direttore di FAMagazine. Come si legge dal sito, il progetto nasce dalla curiosità di dare un volto e una voce ai maestri dell’architettura italiana del Novecento studiati sui libri, immortalandone l’immagine: “chissà che voce avevano Aldo Rossi o Ignazio Gardella! Chi, come i membri del team di LIA, ha iniziato a studiare architettura a partire dagli anni Dieci, si è spesso posto domande di questo genere”. 

 

Cinque sezioni

Il sito, ancora in uno stadio iniziale e in fase di implementazione, si compone di cinque sezioni; la prima, Lezioni, organizzata come una vera e propria piattaforma streaming con motore di ricerca e sistema di filtri, propone brevi pillole sulla cultura del progetto sottoforma di videointervista sia di maestri italiani del Novecento sia di architetti contemporanei. Naturalmente, la poetica di un architetto difficilmente può essere pienamente racchiusa in questi brevi contenuti audiovisivi, ma l’ascolto diretto può aiutare a completare la figura di un autore, integrandone scritti e progetti. 

La seconda sezione è dedicata alle Mostre e organizza percorsi narrativi sull’integrazione di materiali d’archivio come disegni, fotografie e testi con contenuti multimediali.  

Itinerari racconta invece le città europee indicando possibili percorsi urbani a partire da materiali multidisciplinari d’architettura, arte, cinema, teatro e letteratura. 

La quarta sezione, Disputatio, offre dibattiti tra due relatori dalle posizioni opposte su temi d’attualità, mentre l’ultima, Open School, si pone come un osservatorio sulla didattica universitaria, pubblicando gli esiti di laboratori di progettazione nazionali ed internazionali. 

Trattandosi di una tra le prime esperienze in Europa a offrire un modello di questo genere, il progetto, che ha inevitabilmente un carattere sperimentale, va approcciato con la dovuta apertura. Sebbene, infatti, la piattaforma possa correre il rischio di voler coprire ambiti molto ampi presentando un insieme di materiali fin troppo eterogenei (seppur tenuti insieme dall’interesse per il progetto di architettura), questi stessi elementi, se opportunamente curati e integrati, possono rappresentare una promettente risorsa sia per la diffusione culturale sia per l’approfondimento disciplinare.

Immagine copertina: schermata della piattaforma LIA

 

Autore

  • Cecilia Rosa

    Nata a Roma (1990), dove vive e lavora, studia Architettura tra Roma, Milano e Porto, laureandosi con lode nel 2016 presso il Politecnico di Milano. Nel 2019 consegue un Master di II livello presso lo IUAV di Venezia in “Architettura digitale”. Dopo diverse collaborazioni tra Roma e Bologna, dal 2016 porta avanti la professione collaborando con lo studio romano STARTT (studio di architettura e trasformazioni territoriali) su diversi progetti a varie scale, seguendo principalmente progetti museografici. Dal 2019 è assistente alla docenza presso il Dipartimento di Architettura all'Università degli Studi “Roma Tre” e dal 2023 è dottoranda presso il medesimo Dipartimento

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Last modified: 21 Maggio 2025