Una mostra a Treviso celebra le opere recenti per la galassia Benetton e non solo. Uno sguardo ai cantieri in corso
TREVISO. La mostra “Spazi Restituiti. Tobia Scarpa. Progetti recenti per la collettività”, dedicata ad alcune fra le più recenti realizzazioni del noto architetto (a cura di J.K. Mauro Pierconti, Mauro Piantelli e Ilaria Cavallari) e allestita fino al 23 febbraio 2025 negli spazi di Ca’ Scarpa, presenta cinque interventi, in buona parte già ampiamente documentati: le Gallerie dell’Accademia di Venezia (Progettare un museo. Le nuove Gallerie dell’Accademia di Venezia, Electa, 2005; «Casabella» 841, tra gli altri), l’ex Chiesa di San Teonisto («Casabella» 881), le Gallerie delle Prigioni (2018) e Ca’ Scarpa («Casabella» 913). In particolare, le ultime tre realizzazioni, tutte a Treviso, sono estensioni culturali della galassia Benetton. Ogni progetto è documentato con riproduzioni a grande scala di schizzi, disegni e fotografie (di Michele Nastasi), che sintetizzano il processo di trasformazione delle preesistenze e le loro reinterpretazioni funzionali.
Per l’ultimo, il Centro civico culturale di Treviglio (Bergamo), sono da poco iniziati i lavori di riqualificazione. Il complesso, uno degli edifici di maggiore interesse storico della città, nasce come monastero intorno all’XI secolo, viene trasformato alla fine del XVIII secolo in ospedale e, dopo il trasferimento del nosocomio nella nuova sede, ospita il museo civico, uno spazio per mostre temporanee, la biblioteca pubblica e l’archivio storico cittadino. Lo scopo del progetto (firmato con lo stesso Piantelli, titolare di studio De8_Architetti), visibile qui in alcuni rendering, è riordinare principalmente gli spazi interni, adeguandoli alle moderne esigenze impiantistiche e normative, ricavando nuove sale lettura, adeguando gli spazi per la conservazione degli archivi storici, realizzando una nuova biblioteca dell’infanzia e rinnovando il sistema di collegamento tra i vari corpi di fabbrica, al fine di favorire una lettura più appropriata delle stratificazioni storiche.
Non dimentichiamo il design
La cospicua produzione architettonica di Scarpa (cfr. Afra e Tobia Scarpa architetti, 1959-1999. Tobia Scarpa architetto, 2000-2009, Electa, 2009) ha ricevuto numerosi riconoscimenti. La sua attività nel campo del design, sebbene meno conosciuta, è altrettanto significativa.
Quando a Roma visiterete il Quirinale (aperto a tutti dal 2015), osservate lo studio del nostro Presidente: sulla parete del lato sinistro, vicino alla scrivania, sotto il «Concetto spaziale» di Lucio Fontana (1961), si trova un mobile a ribalta in radica del XVIII secolo. Sopra di esso, vedrete un personaggio speciale creato da Tobia: «Biagio», immortalato inconsapevolmente sullo sfondo di foto con capi di stato, diplomatici e personaggi illustri. Classe 1968, è una lampada ricavata da un blocco di alabastro; tuttora a catalogo, è inserita nel progetto Quirinale contemporaneo. Sapere che un proprio prodotto si trova in un contesto simile appagherebbe chiunque, soprattutto considerando i numerosi altri riconoscimenti ricevuti, tra cui il Compasso d’Oro e la continua produzione di altri suoi classici (come il divano «Coronado» e la lampada «Foglio», 1966).
Un ulteriore cantiere
Eppure, Scarpa, che tra pochi giorni compirà 90 anni, non riesce a distogliersi dall’atto creativo. Un altro progetto che sta sviluppando si trova a Quero (Belluno): il Centro socio-culturale, punto FAI legato a Malga Fontana Secca. Si tratta di un’opera al servizio della collettività locale e del piccolo paese, cui la famiglia Scarpa e i parenti più prossimi (fra i più noti, Bice Lazzari e Attilio Lapadula) sono legati. Tobia ha frequentato regolarmente il luogo sin da bambino, come ha avuto modo di ricordare lui stesso. Oltre ai momenti di villeggiatura, la sua presenza in quel territorio è stata segnata anche da momenti difficili durante il periodo di annessione al Terzo Reich, dopo il settembre 1943 (con l’istituzione della Operationszone Alpenvorland, zona d’operazioni delle Prealpi, che comprendeva le province di Belluno, Trento e Bolzano). In occasione di un rastrellamento contro le formazioni partigiane, il padre Carlo rischiò di essere fucilato davanti alla chiesa del paese.
Il progetto prevede l’ampliamento di un fabbricato esistente e risponde alle esigenze di rivitalizzazione del territorio montano circostante, fungendo da punto di partenza per itinerari naturalistici e altre attrazioni turistiche, integrando nuovi spazi funzionali e sociali a servizio della comunità. La distribuzione funzionale del nuovo volume, prevalentemente incassato nel terreno, prevede un’ampia zona di accoglienza al piano terra, dotata di spazi espositivi e una sala dedicata al patrimonio culturale locale, completata da un’area destinata alle associazioni e una zona per attività socio-culturali e informative. Al primo piano è previsto un ristorante-bar con terrazza panoramica e punto vendita dedicato ai prodotti locali, offrendo una vista privilegiata sul territorio, uno spazio di relax e un forte legame con la natura circostante. L’opera avrà una duplice funzione: soddisfare le esigenze della comunità locale e fungere da nodo informativo per un turismo di nicchia che apprezza le zone poco battute, dedicato alla valorizzazione storica, turistica e culturale di Quero e del territorio di Setteville, stimolando nel contempo il miglioramento economico e sociale della zona.
Immagine di copertina: una veduta dell’allestimento della mostra “Spazi Restituiti. Tobia Scarpa. Progetti recenti per la collettività” organizzata da Fondazione Benetton negli spazi di Ca’ Scarpa a Treviso (© Daniela Colaci) )
Spazi Restituiti. Tobia Scarpa. Progetti recenti per la collettività
Ca’ Scarpa, via Canova 11 – Treviso
14 dicembre – 23 febbraio 2025
www.fbsr.it
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Fondazione Benetton , mostre , Tobia Scarpa , treviso , veneto
Last modified: 18 Dicembre 2024