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Luca BullaroWritten by: , Professione e Formazione Progetti

Mies Crown Hall Americas Prize: Messico pigliatutto

Mies Crown Hall Americas Prize: Messico pigliatutto

Gli esiti dell’edizione 2024 del premio promosso dall’Illinois Institute of Technology per opere realizzate nelle Americhe

 

Il Mies Crown Hall Americas Prize è un importante premio biennale, fondato nel 2012 e assegnato alle migliori realizzazioni nel continente americano, divise in due categorie: principali ed emergenti. «Il riconoscimento – scrivono gli organizzatori – valuta come le opere di architettura integrano l’ecologia naturale, costruita e umana, per migliorare la qualità dei luoghi in cui viviamo».

 

Less is more vale ancora

L’ultima edizione ha messo in risalto l’ottimo lavoro dei giovani architetti messicani, artefici di due tra le sei opere finaliste: l’ampliamento del Museo Anahuacalli, di Mauricio Rocha, che ha vinto il primo premio, e il mercato di Guadalupe, di Colectivo C733. Inoltre, nella categoria emergente il riconoscimento è andato al progetto paesaggistico della diga del Colosio, di Taller Capital.

Le tre opere sono caratterizzate dalla semplicità e pertinenza rispetto ai contesti urbani, che si riflette nelle scelte riguardanti il comfort ambientale, la flessibilità d’uso, la materialità, l’inclusione della comunità sia nello sviluppo concettuale che nella manutenzione degli interventi.

«I progetti premiati danno più di quanto loro richiesto: pongono così le basi per un futuro più generoso per l’architettura», afferma Dirk Denison, direttore del premio, il quale, in risonanza con la famosa affermazione di Mies van der Rohe, ha aggiunto: «I finalisti del MCHAP fanno tutti di più con meno. Questa è la lezione che offrono».

Strategia comune alle tre opere vincitrici è quella di porre la comunità in primo piano: al centro delle scelte progettuali, nella ricerca di un fil rouge che metta a sistema spazi periferici delle città, riuscendo a dialogare con utenti di tipo diverso. Le opere selezionate, come sottolineato dagli organizzatori del premio, hanno in comune «l’audace contemplazione dell’intersezione tra la nuova metropoli e l’ecologia umana».

Il Museo Anahuacalli a Città del Messico

L’intervento di Mauricio Rocha, inaugurato lo scorso anno, è l’ampliamento del museo progettato da Diego Rivera e Juan O’Gorman con Ruth Rivera, caratterizzato da un sistema di volumi semplici che “proteggono” quello principale, formando una piazza circondata dall’esuberante vegetazione della capitale. Il museo si trova all’interno di una riserva ecologica caratterizzata da uno straordinario paesaggio di pietra vulcanica e flora autoctona. 

Il progetto dialoga non solo con le preesistenze architettoniche, ma anche con il paesaggio circostante. «L’obiettivo – scrive Rocha – è avere il minor impatto possibile sul paesaggio […]. L’intervento deve essere percepito come un mediatore, e non come un aggressore».

I tre nuovi edifici per i depositi, i laboratori e gli uffici interagiscono armoniosamente con le preesistenze attraverso passaggi pedonali e un sistema di spazi aperti (tra cui una nuova piazza), patii e piccoli giardini protetti, oltre a mantenere la medesima altezza dei fabbricati.

L’intervento sembra altresì reinterpretare materiali, colori, texture, schemi volumetrici e insediativi degli antichi costruttori delle vicine città preispaniche, come Monte Alban e Teotihuacan.

Le nuove fabbriche si elevano al di sopra della topografia aspra del paesaggio vulcanico, visibile attraverso una serie di spazi esterni coperti. Materiali presenti in loco si usano per i nuovi ambiti: protagonista è la pietra nera vulcanica nel seminterrato, nei muri e nelle notevoli pareti traforate. 

La nuova architettura diventa l’articolazione tra paesaggio, cultura e comunità, come sottolineato da Sandra Barclay, tra i giuriati: «L’opera offre alla comunità un’esperienza inaspettata che la lega al luogo, alle proprie radici, e genera un forte senso di appartenenza».

 

Il mercato di Guadalupe a Tapachula

Costruito in sostituzione di una vecchia infrastruttura commerciale nella città di Tapachula, il mercato riattiva sia economicamente che socialmente un contesto urbano popolare.

Promosso dal Segretariato messicano per lo sviluppo agrario, territoriale e urbano, e progettato dal Colectivo C733 (José Amozurrutia, Gabriela Carrillo, Israel Espín, Carlos Facio, Eric Valdez), il mercato è un edificio che attinge alle condizioni del luogo, e ben risponde alle esigenze ambientali e sanitarie post COVID. 

Le strategie si adattano alle specifiche esigenze della committenza municipale: «La ricerca di ridurre i tempi di costruzione – scrivono i progettisti – è stata un aspetto fondamentale per la definizione della metodologia di progetto”.

Duecento locali commerciali, con una superficie costruita di circa 4.000 mq, dona alla città un insieme di luoghi d’incontro, coperti e non, e di giardini. Nella ricerca dell’efficienza, si è scelto un sistema di costruzione economico e di rapido assemblaggio, tramite una serie di tramezzi in cemento armato, che ricorda la soluzione adottata da Le Corbusier per villa Shodhan ad Amhedabad, in India. L’andamento ritmico è enfatizzato dalle coperture a “v”, realizzate con un sistema prefabbricato – in struttura metallica – che sostiene pannelli di bambù, per un’idonea coibentazione termica e acustica. Alla copertura vengono assegnate diverse funzioni: la forma a zig-zag genera frange luminose che accentuano la circolazione della luce naturale e garantisce la ventilazione naturale, mentre la captazione dell’acqua piovana ne permette il riutilizzo nei servizi igienici e per l’irrigazione del giardino.

L’uso di materiali locali, e il dialogo con gli elementi paesaggistici della regione, promuovono un senso d’identificazione tra comunità e architettura. Ciò fa sì che i cittadini si approprino, convivano e utilizzino lo spazio anche il fine settimana. Come affermato dalla giurata Gabriela Carrillo, «Architettura pubblica significa flessibilità dello spazio, nel quale si sviluppano varie attività organizzate da persone provenienti da comunità diverse». L’edificio è pensato infatti anche per un uso civico.

Da notare che Colectivo C733 si è recentemente aggiudicato un altro importante riconoscimento, l’Obel Award, per la sua capacità di «Esemplificare il potere della progettazione collaborativa per rispondere rapidamente ai bisogni urbani urgenti. La sua capacità di trasformare i quartieri attraverso interventi architettonici ponderati, efficienti in termini di risorse e dignitosi è un modello per i futuri progetti di lavori pubblici in tutto il mondo”.

Sistemazione paesaggistica della diga del Colosio

Quest’opera, la cui costruzione è iniziata nel 2022, è un generoso spazio pubblico a firma di Taller Capital (Loreta Castro Reguera e José Pablo Ambrosi): un parco urbano in un ambiente d’insediamenti popolari cingenti un lago che quasi sparisce durante la stagione secca.

In questo contesto, si risolve con sensibilità il tema del progetto urbano che aspira a favorire l’incontro dei cittadini con l’ambiente naturale, mettendo in risalto la presenza della laguna. Secondo gli autori, «Il progetto nasce dall’interesse a lavorare sull’intimo dialogo fra architettura e infrastruttura. È un esempio di come un quartiere vulnerabile possa essere trasformato socialmente e fisicamente, offrendo agli abitanti uno spazio pubblico, una passeggiata lineare, e un’ombra come luogo di incontro».

Gli architetti intervengono anche sulla diga, per convertirla in spazio pubblico e realizzano un parco di quasi sei ettari che contiene uno spazio polivalente coperto, circuiti pedonali, spazi di sosta e relax, impianti sportivi e giochi per bambini. La semplicità del progetto, che si riflette nelle decisioni riguardanti la struttura, i materiali e la geometria, ne ha consentito la rapida realizzazione. Il gabbione, realizzato in rete metallica e colmato di pietre, forma le terrazze pedonali che circondano lo specchio d’acqua, ne permettono il dialogo, e contengono il terreno del livello superiore. I ciottoli hanno forma e texture che dialogano con il paesaggio della laguna. 

La nuova geometria dialoga con le preesistenze. Il contorno lineare delle piattaforme rimanda al tessuto urbano, mentre le curve suggeriscono la presenza dell’acqua. «Il programma – scrivono gli autori – si adatta alle stesse infrastrutture esistenti»: una dualità che si riflette nelle piattaforme allagabili: spazi inediti che si offrono alla comunità.

Immagine copertina: Mauricio Rocha (Rafael Gamo e Onnis Luque), ampliamento del Museo Anahuacalli a Città del Messico

 

* L’articolo è risultato della ricerca “Paisajes antrópicos: análisis y proyecto” sviluppata da Luca Bullaro all’interno della Facoltà di Architettura della Universidad Nacional de Colombia, sede Medellin. Gruppo di Ricerca “Transepto”

 

Bibliografia

– Christele Harrouk, Taller Capital gana el premio MCHAP 2022 a la Práctica Emergente por la Presa del Terraplén Colosio en México, En “Archdaily”, septiembre 2022. https://www.archdaily.cl/cl/989354/taller-capital-gana-el-premio-mchap-2022-a-la-practica-emergente-por-la-presa-del-terraplen-colosio-en-mexico.

– AA.VV., Parque Represa Colosio en Heroica Nogales, in “Arquitectura Viva”, settembre 2022. https://arquitecturaviva.com/obras/represo-colosio-en-nogales.

– Benjamin Zapico, Mercado Guadalupe/Colectivo C733, in “ArchDaily”, febbraio 2023. https://www.archdaily.co/co/996477/mercado-guadalupe-colectivo-c733.

– María-Cristina Florian, Architecture is a work of generosity, in dialogue with Colectivo C733, Winners of Obel Award 2024, in “Archdaily”, novembre 2024. https://www.archdaily.com/1023225/architecture-is-a-work-of-generosity-in-dialogue-with-colectivo-c733-winners-of-obel-award-2024.

– AA.VV. Anahuacalli Museum remodeling and expansión by Taller Mauricio Rocha wins MCHAP 2023, in “Mies Crown Hall Americas Prize”, marzo 2023. https://www.mchap.co/post/anahuacalli-museum-remodeling-and-expansion-by-taller-mauricio-rocha-wins-mchap-2023.

– AA.VV. Archivo de proyectos, in “Premio de las Américas Mies Crown Hall” https://es.mchap.co/winners.

– Benjamin Zapico, Ecoparque Bacalar/Colectivo C733, in “ArchDaily”, noviembre 2023. https://www.archdaily.com/1009794/bacalar-eco-park-colectivo-c733.

– Javier Berreiro, Conversación con Mauricio Rocha. Cada obra es un pretexto para seguir pensando, in AA.VV., Mauricio Rocha Taller de Arquitectura. Arquine, Messico, 2011.

– Paula Pinto, Un sistema para la transformación del espacio público, in “ArchDaily”, agosto 2024. https://www.archdaily.co/co/1020527/un-sistema-para-la-transformacion-del-espacio-publico-conoce-la-obra-del-colectivo-c733-en-mexico.

– AA.VV., 36 obras de Colectivo C733, Premio Obel 2024, in “AV”, 11 ottobre 2024. Madrid, Spagna.

– Laure Nashed Women in Architecture. Loreta Castro Reguera, in The Architectural Review, n. 1499. London, United Kingdom, 2022

– Anna Lagos La ciudad esponja: diez soluciones para resolver el problema del agua en México, in “El País”. Sección América Futura. 24 novembre 2022, Madrid, Spagna.

– AA.VV., Taller Capital. Appartamenti Nebraska 165, Messico, in “Casabella” n. 922, 2022, Milano, Italia.

– AA.VV., Generating Character and Identity. In “A+T. Is this rural?”, 2022, Vitoria Gasteiz. Spagna.

 

 

Autori

  • Luca Bullaro

    Nato a Palermo, dove si laurea in Architettura presso la locale Università degli studi, conseguendo poi il dottorato di Ricerca in Progettazione architettonica, in cotutela con la UPC di Barcellona, oltre al master “Arquitectura: Critica y Proyecto” presso la ETSAB di Barcellona. È docente presso l'Universidad Nacional de Colombia a Medellín. Vince numerosi concorsi e premi in Italia e all’estero, fra i quali il concorso internazionale “Misterbianco Città Possibile”, il Premio europeo di architettura sacra della Fondazione Frate Sole, il concorso internazionale “Boa Vision” per la riconfigurazione di piazza Papireto a Palermo, il "Premio Quadranti - Vaccarini", la menzione d'onore "Spazi ed infrastrutture pubbliche" come finalista della Medaglia d'oro all'architettura italiana della Triennale di Milano, il concorso per la realizzazione della "Plaza Fundadores" della UPB di Medellín, Colombia. Ha esposto a Ferrara (“Premio Biagio Rossetti", Museo dell’Architettura, 2003), a Roma e Barcellona ("NIB-ICAR 2004, Esposizione itinerante dei progettisti italiani Under 36"), a Catania e Chicago ("Sicilia Olanda", 2007), a Palermo ("SiciliArchitettura", 2006; "Nuove generazioni di architetti in Sicilia", luglio 2009; "Sicilia Olanda II", gennaio 2010), alla Triennale di Milano (Medaglia d’oro all’architettura italiana", maggio 2009); nell’ambito della Design week di Istanbul (giugno 2009) e alla "VI Bienal Europea de Paisaje" di Barcellona (settembre 2010). Ha presentato i suoi progetti a Catania e Roma, Alicante e Barcellona, Manizales, Cali e Bucaramanga, Santiago del Cile e Valparaiso, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Città del Messico e L'Avana.

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  • Javier Alvarez Correa

    Laureato nella Facoltà di Architettura della Pontificia Universidad Católica del Perú. Attualmente sviluppa ricerche sulla prefabbricazione in architettura attraverso l’uso di materiali naturali, con il fine di creare relazioni sociali ed ecologiche responsabili.

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Last modified: 7 Dicembre 2024