Conclusa la seconda e ultima fase dell’ampliamento a firma di Mario Botta e Emilio Pizzi: una terza torre nasconde una sorprendente parte ipogea
MILANO. Manca solamente il collaudo acustico della nuova sala prove per l’orchestra, ma la torre di via Verdi, con i nuovi spazi funzionali del Teatro alla Scala sarà a tutti gli effetti operativa per la serata inaugurale [il 7 dicembre; n.d.r.] della stagione 2024-25, così come sarà visibile la facciata principale su piazza della Scala dopo il restauro da parte dell’Amministrazione comunale.
Uffici, scenografie e camerini in verticale
In sostanza, si tratta della terza torre del teatro, realizzata per raggruppare tutti gli spazi funzionali che non hanno trovato sede in quelle realizzate nel 2004 al di sopra delle facciate esistenti. La continuità stilistica con l’intervento di restauro e ampliamento di dieci anni fa è evidente, dato che il progetto architettonico è degli stessi Mario Botta ed Emilio Pizzi.
La nuova costruzione sorge sul sito di 656 mq della demolita palazzina dell’Istituto Bancario San Paolo progettata da Tito Varisco. Un lotto di dimensioni tali da imporre una realizzazione sviluppata in altezza, ma anche in profondità per poter accorpare i vari uffici amministrativi sparsi in più parti della città, l’estensione indipendente della zona di palcoscenico dedicata all’allestimento delle scenografie e tutti gli spazi necessari a soddisfare le sempre maggiori richieste degli artisti quali camerini e piccole sale prova. Così, alla torre interna che si allarga nella parte sommitale ed è in asse al volume storico progettato da Giuseppe Piermarini, è stato accoppiato il blocco su via Verdi, con bow-window vetrati incassati nella trama ortogonale del rivestimento in Botticino, in continuità con il filo di gronda delle tre facciate storiche.
Un teatro a tutta profondità
Tre gli elementi che ne attenuano l’impatto visivo: il distacco di tre metri dal teatro, in modo da preservare l’illuminazione naturale delle sale prova e garantire le attività di carico e scarico dai camion fino alla nuova estensione della zona di palcoscenico; il terrazzo al quinto piano su via Verdi che definisce lo scarto di arretramento della nuova torre; una seconda terrazza interna verso i circostanti edifici.
La torre è una complessa macchina da scena anche dal punto di vista costruttivo, in quanto ospita i due grandi vuoti della sala prova dell’orchestra al piano -6 e lo spazio di allestimento scenico alla quota del palcoscenico. Per realizzarli è stato necessario uno scavo più profondo sino a quota -19 metri dal piano stradale (l’acqua di falda è a -16), onde posizionare la fossa scenica a -18 metri tramite un sistema di impermeabilizzazione a “vasca bianca”. Ed è proprio la sala prova d’orchestra alta 14 metri lo spazio più spettacolare dell’intero intervento, sia per il posizionamento ipogeo sia per il guscio in 365 pannelli in legno di betulla (112 x 112 cm), intagliati in verticale od orizzontale, che assumono diverse posizioni per riflettere e assorbire il suono in modo da garantire elevate performance acustiche anche per future registrazioni orchestrali.
Immagine copertina: prospetto principale su via Verdi, Mario Botta e Emilio Pizzi (© Giovanni Hanninen)
La carta d’identità del progetto
Committente: Fondazione Teatro alla Scala
Impresa appaltatrice: ATI D’Adiutorio Costruzioni S.p.A. (mandataria) – Gianni Benvenuto S.p.A. (mandante)
Progettisti opere edili e direzione artistica: arch. Mario Botta, arch. Emilio Pizzi (Studio Pizzi)
Direzione operativa opere edili: arch. Emilio Pizzi e arch. Laura Rocca (Studio Pizzi)
Progettista strutture e direzione operativa: ing. Gabriele Salvatoni, ing. Francesco Bonini
Progettista impianti e direzione operativa: BETA Progetti – p.i. Fabrizio Setti
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione: ing. Marco Trani
Direttore dei lavori: ing. Marco Morelli
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: W.E.I.’N VENICE – ing. Gianni Breda
Presidente e collaudatore strutture: ing. Antonio Turco
CRONOLOGIA
1998: acquisto dell’immobile di via Verdi 3 dall’Istituto San Paolo di Torino
1999: accensione mutuo di 35 anni (fine 2034) per € 13.944.000 di cui sono stati rimborsati € 8.027.000 (giugno 2023) con un residuo di € 5.917.000 che è stato estinto grazie ai fondi stanziati del Ministero della Cultura per la ricapitalizzazione e gli investimenti delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche nella legge finanziaria 2021 con un risparmio sulle rate pari a oltre € 350.000 annui (interesse al 6%)
2001 – 2004: lavori di restauro e ampliamento dell’edificio del Piermarini con la costruzione della nuova torre scenica e della torre ellittica destinata alle sale prova.
Inizio lavori torre di via Verdi: 26 aprile 2021
DATI DIMENSIONALI E COSTI
Scavo vasca di calcestruzzo impermeabile: profondità di 19,5 metri, su un’area di 656 mq
Altezza torre: 38 metri + 19 di sotterranei
Volumetria: 17.000 mc
Nuova area scarico: 235 mq
Profondità palcoscenico: 70 metri
Nuova sala prove per l’orchestra: 13x20x14 metri al piano -6
Costo nuovo intervento e ristrutturazione locali liberati al Piermarini: € 23.000.000 di cui: € 13.010.000 da risorse proprie della Fondazione Teatro alla Scala; € 3.570.000 i contributi erogati dallo Stato; € 786.000 della Regione Lombardia; € 2.328.000 e dal Ministero della Cultura nell’ambito della Legge Finanziaria del 2021.
Risparmio annuo: € 500.000 grazie all’accorpamento dei vari spazi
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ampliamenti , Mario Botta , Milano , teatri
Last modified: 4 Dicembre 2024