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Abitare minimo in montagna (in Italia, dai 600 metri in sù)

Abitare minimo in montagna (in Italia, dai 600 metri in sù)

Aperto il bando del premio di architettura nell’ambito del “Festival all’insù”

 

VIONE (BRESCIA). Dopo la positiva esperienza dell’edizione scorsa (Architettura minima nelle Alpi 2024), la Comunità Montana di Valle Camonica e il progetto di rigenerazione VioneLab reindirizzano l’attenzione verso l’architettura di piccola scala, promuovendo il nuovo bando «Abitare minimo in montagna», a carattere nazionale, rivolto a interventi architettonici collocati a una quota non inferiore a 600 metri. Sono candidabili opere caratterizzate da ridotto impatto volumetrico e da basso consumo di suolo ed energia, realizzate sulle Alpi, sugli Appennini e sui rilievi delle isole.

Il Premio è realizzato nell’ambito del progetto “Festival all’insù”, sostenuto da Festival Architettura – Edizione 3, e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’evento si svolgerà dal 4 al 12 aprile 2025 con base in Valle Camonica. L’iniziativa, che nasce dal progetto pluriennale di rigenerazione Vione laboratorio permanente, vuole valorizzare l’architettura contemporanea nelle terre alte delle aree interne, esplorando tendenze costruttive italiane poco note e discutendole anche all’interno di reti internazionali.

Come nel 2024, anche questa volta l’obiettivo è operare una ricognizione, segnalando interventi architettonici di qualità capaci di rigenerare volumi storici o del recente passato e innescando, in aree decentrate, dinamiche di evoluzione abitativa e comunitaria. Oggetto del Premio sono pertanto le operazioni di riuso, riabilitazione, conservazione, riscrittura e ricucitura del patrimonio edilizio inattivo, attraverso realizzazioni che siano riconoscibili come contemporanee. Generalmente sottovalutato, il progetto di piccola scala riguarda la maggior parte degli interventi edilizi e conforma (spesso in negativo) territorio, paesaggio e centro storico di piccoli e grandi nuclei urbani, interagendo con la vita quotidiana e influenzando il rapporto con lo spazio. L’architettura minima favorisce una relazione con i luoghi e, perseguendo l’ottimizzazione delle risorse e l’utilizzo integrato e compatibile dei mezzi impiegati, facilita l’adattamento rigenerativo delle strutture edilizie esistenti.

Il Premio si articola in due sezioni: Architettura minima, riservata a progetti che, con piccoli volumi di ampliamento, aggiunte, parziali ricostruzioni, hanno modificato anche parzialmente l’aspetto esterno di strutture edilizie esistenti; Architettura minima degli interni, riguardante riabilitazioni, conservazioni e riconfigurazioni entro volumi esistenti, con ridotte modifiche dell’aspetto esterno.

Le operazioni di rigenerazione candidabili, realizzate nel corso degli ultimi dieci anni e impostate sul dialogo tra il costruito e il nuovo intervento, devono inoltre promuovere la valorizzazione del luogo e del paesaggio. La giuria, presieduta da Dario Costi (docente di Progettazione architettonica presso l’Università di Parma) e composta da Giorgio Azzoni, Carla Bartolomucci, Antonio De Rossi e Federica Visconti, valuterà prioritariamente il rapporto tra quantità dei mezzi utilizzati e qualità ottenuta, nel dialogo qualitativo con il contesto.

I progetti candidati saranno caricati sul sito del Festival, mentre i progetti selezionati saranno oggetto di un catalogo dedicato e di una mostra itinerante, esposta in Italia e presso le sedi dei partner esteri: Università FHGR di Coira (Svizzera), Architektur Galerie di Monaco di Baviera (Germania) e Bled Culture Institute (Slovenia).

Entro il 16 dicembre possono presentare domanda di partecipazione i titolari dei progetti (detentori della proprietà intellettuale),
compilando l’apposito modulo. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del Premio (e del Festival): info@festival-allinsu.it.

 

Immagine di copertina: allestimento della mostra del Premio “Architettura minima nelle Alpi”, allestita nell’estate 2024 in un tabià di Vione (foto Giorgio Azzoni)

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Last modified: 9 Novembre 2024