Il gruppo guidato da Eutropia Architettura si aggiudica il concorso per la trasformazione dell’ex Manifattura tabacchi in polo culturale
TORINO. L’Agenzia del Demanio ha presentato il progetto vincitore del concorso internazionale in due fasi, bandito a novembre 2023 per la riqualificazione della storica ex Manifattura Tabacchi. Il gruppo guidato da Eutropia Architettura ha superato i quattro finalisti selezionati per la seconda fase – Settanta7, Atelier(s) Alfonso Femia, Rossi Prodi Associati e Guillermo Vazquez Consuegra – scelti tra i 41 partecipanti alla prima fase.
Il sito
Esteso su 46.000 mq con 25 fabbricati, di cui 6 d’interesse storico-artistico sottoposti a tutela monumentale, si trova nella zona nord-est della città, ai margini di un’area di particolare interesse paesaggistico, delimitata dal Po, dal Parco della confluenza Stura-Po e da altre preesistenze come l’ex fabbrica d’isolanti Fimit e il vivaio comunale.
Avviata come Regia fabbrica dei tabacchi da Carlo Emanuele III tra il 1758 e il 1789, nella prima metà del XIX secolo, con i suoi 600 dipendenti, in gran parte donne, era una delle realtà produttive più importanti di Torino. A partire dagli anni trenta iniziò un lento declino culminato nella chiusura definitiva nel 1996. Dopo aver ospitato alcune strutture dell’Università di Torino, la Manifattura è rimasta abbandonata.
Nel maggio 2022, dopo diversi tentativi di vendita falliti, l’Agenzia del Demanio ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, il Politecnico e l’Università, per promuovere un polo culturale che includa un centro universitario e un polo archivistico per i Ministeri della Cultura e della Giustizia.
Il concorso
La prima fase richiedeva una proposta per le connessioni urbane e il disegno degli spazi di relazione, con particolare attenzione alle funzioni da insediare e al contesto urbano del quadrante nord/nord-est di Torino. La seconda, invece, richiedeva lo sviluppo di una soluzione architettonica specifica per il nuovo archivio compattato del Ministero della Giustizia.
A base del concorso, un masterplan elaborato dal Politecnico di Torino che definiva demolizioni e volumi. Forse sarebbe stata possibile una maggiore valorizzazione dei volumi esistenti, anziché costruirne di nuovi, preservando ulteriormente la memoria storica dell’ex Manifattura?
La “rivoluzione” del progetto vincitore
Proposto da Eutropia Architettura in collaborazione con Pininfarina Architecture (concept e masterplan), Weber Architects (concept e masterplan, sostenibilità), Paisà Landscape (paesaggio), Aei Progetti (strutture), Mcm ingegneria (impianti), Less (antincendio), Davide Bolognini (geologia), Area Proxima (analisi socio-economica) e Enrico Toniato (conservazione e restauro), si distingue per la capacità di ribaltare completamente il masterplan a base di concorso ruotando di 90° i nuovi edifici rispetto alla disposizione prevista e creando un asse di collegamento tra la città e il fiume. Questa scelta apre la Manifattura alla vita urbana e la connette alle aree naturali circostanti, trasformando il complesso da un sito chiuso a un polo permeabile, capace di invitare la comunità a vivere lo spazio in modo partecipativo.
«Dall’alto, Manifattura Tabacchi si presenta come un’area di frontiera, un luogo dove il costruito lascia progressivamente il posto a un paesaggio da riscoprire, mentre dal basso questo rapporto è completamente negato, tanto che al toponimo “Regio Parco” non corrisponde alcuna tangibile presenza degli elementi naturali. Abbiamo capito subito che avremmo dovuto lavorare sulla permeabilità e non sulla ricucitura, che avremmo dovuto valorizzare il patrimonio attraverso l’eliminazione delle superfetazioni e la sovrapposizione di un sistema aperto di segni iconici, in grado di misurare senza soluzione di continuità sia lo spazio costruito che quello aperto, proiettando la rigenerazione su una scala territoriale, aperta e inclusiva rispetto alle aree limitrofe, ex Fimit in primis», ci racconta Ugo Dattilo, partner di Eutropia. C’è dunque da sperare che il concorso funga da acceleratore per il recupero dell’ex fabbrica di materiale isolante, abbandonata da oltre 26 anni.
I due nuovi edifici degli archivi puntano a richiamare il carattere industriale del luogo. Le nervature del nuovo edificio, sviluppate lungo tutta la lunghezza, sono declinate in due varianti e ripetute con altezze diverse, a definire il ritmo compositivo interno ed esterno. Le tradizionali coperture a doppia falda sono reinterpretate con aperture che richiamano gli shed industriali, in dialogo con gli edifici circostanti.
La struttura funge da elemento sia formale che architettonico: oltre a svolgere una funzione portante, ispira l’intera progettazione, evocando gli edifici preesistenti della Manifattura, erroneamente attribuiti dal bando e dal vincolo a Pier Luigi Nervi. Qui, infatti, l’ingegnere romano e la sua impresa la Nervi e Bartoli, legati a filo doppio coi Monopoli di Stato e autori di diverse manifatture in tutta Italia, lavorano solo nel 1948 per ripristinare i corpi ottocenteschi danneggiati dai bombardamenti con nuovi solai a nervature, mentre l’ampliamento nord degli anni sessanta porta la firma di Ugo Mantelli, con un disegno a shed e sbalzi che solamente richiama l’impostazione nerviana.
Il progetto vincitore si caratterizza anche per l’utilizzo di tecniche costruttive innovative: gli elementi strutturali in acciaio saranno realizzati fuori opera e assemblati a secco, riducendo gli scarti. La riqualificazione intende infatti porsi come modello di sostenibilità e di efficienza energetica. La gestione delle acque è in tal senso un elemento centrale, in particolare per la riscoperta del paesaggio fluviale.
Da sottolineare come il progetto secondo classificato, firmato Settanta7, pur proponendo anch’esso una leggera rotazione degli edifici, non abbia saputo eguagliare la forza innovativa della proposta vincente, suggerendo tuttavia una maggior coerenza nella scelta formale e dei materiali, come le trame in laterizio per richiamare l’estetica originale della Manifattura, una memoria visiva iconica per i torinesi, a lungo celata dietro una cortina di mattoni.
Sfide economiche e risorse limitate
Il team vincitore dovrà completare lo sviluppo del progetto di fattibilità tecnico-economica entro il primo trimestre del 2025. Tuttavia, va ricordato che le risorse attualmente disponibili sono limitate: dei circa 200 milioni necessari, solo 15 sono attualmente stanziati, sufficienti per avviare la prima fase dei lavori, che include la bonifica del sito e le demolizioni previste dal masterplan, oltre alla costruzione di uno dei due edifici. Il completamento del progetto dipenderà dalla capacità di attrarre ulteriori finanziamenti.
Intanto, a Torino…
Il progetto della Manifattura Tabacchi punta a essere uno dei principali interventi di rigenerazione urbana, ma il suo futuro è legato alla realizzazione della seconda linea della metropolitana, che collegherà Rebaudengo a Porta Nuova, con i lavori che dovrebbero iniziare solo nel 2026.
Diversi sono i grandi comparti urbani su cui a Torino si stanno muovendo in questo momento pubblico e privato. Su tutti, quelli finanziati dai fondi Pnrr: il complesso di Torino Esposizioni con la Biblioteca civica firmata Isolarchitetti e Rafael Moneo e con i nuovi spazi per i corsi di architettura e design del Politecnico; il Parco del Valentino su progetto di Land, che devono essere completati entro il 2026.
In partenza anche il progetto della Cavallerizza firmato Cino Zucchi con interventi anche dei secondi classificati Lacaton e Vassal nell’ex maneggio dell’Accademia reale, e di Gas Studio. In piena attività invece il recupero di alcune aree ferroviarie con il cantiere della stazione Lingotto, promosso da FS Sistemi Urbani e lo sblocco del recupero dell’ex stazione di Porta Susa con annesso nuovo hotel su progetto di Vastint. Mentre, lì di fronte, è in fase di approvazione il progetto di riqualificazione dell’ex grattacielo RAI con destinazione prevalentemente residenziale a firma di Carlo Ratti Associati. Tuttavia, restano in stallo progetti importanti come la Città della salute – sebbene si stiano concludendo le assegnazioni delle opere – e l’ex Westinghouse.
Immagine copertina: progetto per dell’ex Manifattura tabacchi, primo classificato – Eutropia Architettura con Pininfarina Architecture, Less, Mcm Ingegneria, Weber Architects, Aei progetti, Paisà Architettura del paesaggio e Davide Bolognini
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concorsi , cultura , dismissione industriale , pier luigi nervi , rigenerazione urbana , torino
Last modified: 18 Ottobre 2024