*** Dal 21 al 24 giugno, 23 architetti internazionali nella 20° edizione del workshop annuale della Fondazione Canova. Il 23 giugno, lectio magistralis dell’islandese Dagur Eggertsson
La città di Domodossola, ai piedi delle Alpi al confine tra Italia e Svizzera e storico crocevia di scambi culturali e commerciali tra Milano e l’Europa settentrionale, ospiterà un’edizione speciale dell’International Architect Encounter della Fondazione Canova, fondata nel 2001 come Associazione e da febbraio diventata Fondazione.
Tre giorni di workshop e la lectio magistralis di Dagur Eggerston
In occasione della 20° edizione degli International Architect Encounter, 23 architetti internazionali provenienti da 13 paesi e selezionati tra gli 80 invitati dalla prima edizione, avranno il compito d’immaginare la trasformazione del Collegio Rosmini nel capoluogo ossolano. I tre giorni saranno infatti l’occasione per approcciare i temi della riorganizzazione degli spazi di una rinomata istituzione educativa che, eretta nel 1837, nel corso degli anni ha visto passare attraverso i suoi imponenti portali i giovani eredi della nobiltà e della borghesia italiana e oggi continua a essere un rispettato centro di apprendimento per i giovani.
Da venerdì 21 giugno a lunedì 24 giugno, gli architetti invitati s’immergeranno nel cuore medievale della città, ragionando su un complesso storico e stratificato, ospitati dalle aule di Fisica e Astronomia del Collegio, dai suoi chiostri e dall’antica biblioteca, ed estenderanno le riflessioni progettuali al Sacro Monte Calvario, patrimonio mondiale UNESCO dal 2003. “Dalle suggestioni sulla riorganizzazione degli spazi della scuola sull’accesso al Sacro Monte, attualmente servito da una strada carrozzabile e da una mulattiera, emergeranno idee e scenari che saranno presentati pubblicamente insieme all’intervento di Dagur Eggertsson”, spiega Ken Marquardt, membro del Consiglio e fondatore dell’Associazione Canova.
Il 23 giugno, alle ore 17, un momento pubblico di condivisione sarà quindi accompagnato dalla lectio magistralis dell’architetto islandese, socio dello studio norvegese Rintala Eggertsson. L’incontro sarà ospitato dagli spazi della scuola Gisella Floreanini (via Umberto Terracini 23, Domodossola) e sarà ad accesso libero, dando 2 cfp agli architetti partecipanti che povranno registrarsi in loco.
Una visita al villaggio-laboratorio di Ghesc
Le giornate saranno per gli architetti partecipanti anche occasione per visitare il vicino villaggio-laboratorio di Ghesc [immagine di copertina]: un piccolo insieme di antiche case costruite utilizzando tecniche tradizionali in pietra che l’attività della Fondazione Canova ha salvato dall’avanzare della natura, restaurando le abitazioni e animandolo di attività.
Il lavoro sul piccolo abitato di Ghesc nasce nel 2007. Da allora, molti sono stati i progetti messi in campo che hanno proseguito il suo recupero con l’obiettivo di renderlo un polo culturale per la promozione dell’architettura tradizionale, dei materiali naturali e delle pratiche sostenibili. Negli anni hanno coinvolto architetti e studenti collaborando con importanti università nell’organizzazione di campi estivi, workshop sulla calce e sull’uso della canapa nelle costruzioni.
Gli Incontri internazionali degli architetti fanno parte delle attività. Dal 2001 hanno contemplato come ospiti, dall’Italia e dall’estero, figure del calibro dell’australiano Glenn Murcutt e dello svizzero Andreas Fries (Herzog & de Meuron), per ragionare sulla conservazione del patrimonio locale e dell’architettura vernacolare, leggendola attraverso occhi internazionali.
“In questi luoghi sarà fantastico condividere e interagire con un gruppo di persone affini provenienti da diverse culture e background. Progettare significa comprendere le esigenze degli altri, osservare e ascoltare. Canova lo fa da anni, salvando una cultura millenaria dall’oblio, bilanciando uomo, natura e abitare“, commenta l’architetto e designer Andrea Mantello, membro del Consiglio della Fondazione.
Il villaggio di Ghesc ospiterà dal 5 al 24 agosto un nuovo workshop pratico di autocostruzione, che rende un edificio in pietra un laboratorio di restauro su cui imparare e mettere in pratica l’utilizzo dei materiali sostenibili e le tecniche tradizionali attraverso un approccio “learning-by-doing”.
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La Fondazione Canova è composta da: Maurizio Cesprini (presidente), Ken Marquardt (vicepresidente), Andrea Mantello, Andreas Fries, Paola Gardin
I 23 architetti invitati sono: Ceren Bogač (Cipro), Peter Cox (Irlanda), Arish Dastur (India), Rodrigo Del Canto (Cile), Yuksel Demir (Turkey), Patricia Ferro (Italia), Gunny Harboe (USA), Francesco Iannone e Serena Tellini (Italy), Randall Kober (Germania), Andrea Mantello (Belgio), Daniel Marquardt (USA), Aleksander Ostan (Slovenia), Joshua Pagani (Italia), Enrico Pinna e Mariri Viardo (Italia), Wolfgang e Brigitte Podgerschek (Austria), Tom Schacher (Svizzera), Greg Smallenberg (Canada), Julian Smith (Canada), Angelo Stagno (Austria), Giovanni Traverso e Paola Vighy (Italia), Renato Vivaldi (Cile), Rasmus Waern (Svezia), Carol Wilson (USA).
Keynote speaker: Dagur Eggertsson
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architettura vernacolare , congressi , piemonte , recupero
Last modified: 19 Giugno 2024