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Written by: Professione e Formazione

Architettura disciplina eteronoma

*** Allo CSAC di Parma si è tenuta la seconda edizione di un convegno biennale promosso da Politecnico di Milano e Forum MANTOVARCHITETTURA con le istituzioni del territorio. Appuntamento al 2026

 

PARMA. Lo CSAC_Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma ha ospitato, il 24 maggio, la seconda edizione del convegno “Architettura disciplina Eteronoma. Temi attori dialoghi”. La cornice è la collaborazione tra Politecnico di Milano e il Forum MANTOVARCHITETTURA e istituzioni del territorio come l’Università, il Comune, il Conservatorio Arrigo Boito, l’Ordine degli Architetti. Ideato e organizzato da Emilio Faroldi e Maria Pilar Vettori (Politecnico di Milano), ha inteso alimentare la pratica del dialogo quale tecnica di ridefinizione del ruolo e degli strumenti del mestiere dell’architetto, in sinergia con mondi affini e afferenti alle arti e alle scienze esatte.

L’iniziativa ha messo a confronto discipline diverse, accomunate da una condizione operativa basata su principi d’interazione e relazione. In tempi d’ibridazione dei saperi e di compenetrazione delle discipline, l’atto di radiografare il ruolo dell’architettura per mezzo del filtro del proprio livello di “autonomia” e/o “eteronomia” facilita la comprensione delle tendenze in atto, favorendo l’attualizzazione di frammenti di un dibattito scolpito nella nostra cultura e tradizione disciplinare. Eteronomia, perciò, quale condizione nella quale un soggetto agente riceve dall’esterno del proprio statuto ontologico la norma della propria azione.

Dopo l’introduzione del prorettore vicario Emilio Faroldi, che ha inquadrato l’ambito culturale nel quale si colloca l’architettura anche nei confronti degli altri campi disciplinari, si sono succeduti i contributi dell’assessora alla Rigenerazione urbana del Comune di Parma Chiara Vernizzi, che ha ribadito l’importanza di alimentare occasioni capaci di arricchire il dibattito tra mondi non compartimentati, del prorettore delegato Isabella Nova che, riportando i principali temi del Piano strategico dell’ateneo milanese, si è fatta portavoce di una realtà che punta sempre di più su una crescita sostenibile e inclusiva, del prorettore vicario dell’Università di Parma Fabrizio Storti, che ha sottolineato il ruolo dello CSAC a livello locale, nazionale, internazionale, della direttrice CSAC Cristina Casero, del preside della Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano Andrea Campioli che ha portato verso il tema della giornata confermando come l’architettura non può oggi prescindere dal possedere simultaneamente caratteri di autonomia e di eteronomia disciplinare. A Marco Biraghi, docente di Storia dell’architettura contemporanea, è stato assegnato il compito d’introdurre il tema.

 

Tre contributi per tre sessioni, chiuse da Cino Zucchi

Il convegno si è, quindi, articolato in tre sessioni coordinate rispettivamente da Maria Pilar Vettori, Paola Greci e Ingrid Paoletti, all’interno delle quali si sono confrontati, in forma dialogica e sinergica, tre contributi per ciascuna sessione. Riflessioni inerenti ai fondamenti dei percorsi e degli strumenti disciplinari, alla luce delle innovazioni che coinvolgono lo statuto del progetto in termini concettuali e strumentali: i contributi hanno tentato d’indagare, altresì, il concetto di “cultura del progetto” inteso quale attitudine a operare tramite azioni di sintesi atte ad affrontare problematiche complesse per mezzo di un processo creativo consapevole.

Nella prima sessione l’architettura s’intrattiene con l’estetica, la luce, la musica: protagonisti sono stati Pierluigi Panza, James Bradburne, Bruno Dal Bon. La seconda sessione ha riguardato le discipline della poesia, della fotografia, dell’archeologia per mezzo dei contributi di Filippo Bricolo, Marco Introini, Pier Federico Caliari. Il terzo segmento ha coinvolto i temi della costruzione e della filosofia: i protagonisti sono stati Pietro Chierici e Federico Leoni. In chiusura, l’intervento di Cino Zucchi.

L’appuntamento è così fissato per il 2026: l’iniziativa si configura infatti come evento biennale per registrare le mutazioni delle istanze di una società in continua trasformazione.

 

*** Articolo sponsorizzato

 

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Last modified: 12 Giugno 2024