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Christine DesmoulinsWritten by: Progetti

Parigi: voilà l’edificio Nudge!

Parigi: voilà l’edificio Nudge!

Visita all’intervento residenziale che punta su condivisione degli spazi e responsabilizzazione degli utenti

 

PARIGI. Sapete che cosa è il Nudge, che si può tradurre in italiano come “spinta” e in francese come “coup de pouce”? Per la psicologia e l’antropologia è l’organizzazione dell’ambiente umano per incoraggiare decisioni che portino a comportamenti positivi.

Nel cuore del quartiere Seine Rive Gauche, XIII arrondissement, un edificio è stato progettato secondo questo principio da due studi di architettura, Catherine Dormoy Architectes e l’Atelier d’Architecture Vincent Pareira (AAVP), con due committenti, Ogic e Cogedim. In questo complesso di 133 appartamenti, intimità e apertura sono conciliati per generare quotidianamente un atteggiamento volto a migliorare il benessere degli utenti, la convivialità e lo scambio tra vicini, favorendo al contempo un atteggiamento ecosostenibile e la flessibilità degli spazi abitativi.

Interamente in legno (larice per la facciata, abete per la struttura), presenta una pelle esterna scura e un interno inondato di luce. Gli appartamenti si elevano su un basamento di negozi etici e solidali che si sviluppano nel cuore dell’isolato, dove inizia un dinamico sistema di passerelle e ballatoi esterni che, come una promenade, porta agli accessi di tutti gli alloggi. Ritmato da un gioco di elementi sospesi, scale metalliche e corridoi in cui tutto è progettato per invogliare al movimento, il percorso accoglie il paesaggio verticale vegetale e le terrazze condivise che scandiscono l’ascesa ai piani. Nel suo sviluppo, terrazze e ballatoi ospitano un percorso di salute ludico, giochi per bambini e capanne collettive, che sono altrettanti luoghi attrattivi dedicati allo sport, al fai-da-te, al giardinaggio, a una lavanderia e a una grande cucina condivisa, senza dimenticare un cinema all’aperto e ampi spazi relax con viste panoramiche.

 

Appartamenti evolutivi e flessibili

Traversanti o a doppio orientamento, essi si aprono su balconi continui che affacciano su aree pubbliche e spazi semi-privati rivolti verso l’interno dell’isolato. La struttura a pilastri e travi, un corridoio centrale, una griglia modulare di base multipla di 4,2 m e 6,3 m che si declina in facciata, una fascia di servizio centrale punteggiata di condotti tecnici ogni 6,3 m e il riscaldamento a pavimento sono i tanti dispositivi progettuali che permettono di proporre appartamenti adattabili e flessibili che si plasmano sui bisogni e possibilità degli abitanti, nonché sui nuovi usi generati dall’evoluzione degli stili di vita. Con 25 T1, 19 T2, 50 T3, 29 T4, 9 T5 e 1 T8, offrono infatti la possibilità di “vendere al metro quadrato” una stanza o di ricomprarne una dall’appartamento contiguo, cosa resa possibile dalla definizione di accordi preliminari. A ciò si aggiungono requisiti ambientali ottimizzati in termini di consumo energetico, bilancio del carbonio e qualità tecnica dei materiali. Sovrastando la copertura della stazione ferroviaria di Austerlitz, l’edificio doveva tenere conto dei carichi ammissibili e delle prescrizioni urbane di Bruno Fortier, architetto coordinatore del comparto.

 

Innovazione ad arte

I caratteri d’innovazione erano d’altronde ben sollecitati dal bando di concorso, promosso dallo sviluppatore Semapa e dalla Municipalità. Stante che l’intervento contemplava anche il contributo di un artista, Malte Martin dell’agenzia Écouter pour voir ha concepito per Nudge una decina di opere: affreschi sul riciclo, arredi grafici e giochi per gli spazi condivisi. Opere che si spingono anche all’interno degli appartamenti, dove ricordano e consigliano i gesti ecologici. Grazie agli interventi artistici, gli abitanti possono anche disporre a loro piacimento delle façades du moi (facciate personalizzate), una serie di arredi scelti dai residenti che permettono di trasformare gli ingressi in luoghi d’interazione con i vicini, coltivazione di piante, deposito di libri da scambiare, giocattoli da donare o lavagne per lasciare messaggi.

 

 

Sviluppatore: Semapa
Committenza: OGIC Île de France – COGEDIM Paris Métropole
Progetto: Agence Catherine Dormoy Architectes e Atelier d’Architecture Vincent Parreira (AAVP)
Paesaggisti: David Besson-Girard
Innovazioni: BVA Nudge Unit, eGreen
Artista: Écouter pour voir (Malte Martin)
Superficie: 8.890 mq
Costo: 32 milioni di euro (IVA esclusa)

Autore

  • Christine Desmoulins

    Giornalista e critica di architectura francese, collabora con diverse riviste ed è autrice di numerose opere tematiche o monografiche presso diverse case editrici. E’ anche curatrice di mostre: in particolare «Scénographies d’architectes» (Pavillon de l’Arsenal, Parigi 2006), «Bernard Zehrfuss, la poétique de la structure» (Cité de l’Architecture, Parigi 2014), «Bernard Zehrfuss, la spirale du temps» (Musée gallo romano di Lione, 2014-2015) e «Versailles, Patrimoine et Création» (Biennale dell'architettura e del paesaggio, 2019). Tra le sue pubblicazioni recenti: «Un cap moderne: Eileen Gray, Le Corbusier, architectes en bord de mer» (con François Delebecque, Les Grandes Personnes et Editions du Patrimoine, 2022)

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Last modified: 24 Maggio 2024