Dalla micro alla macro scala, 19 progetti in mostra alla Rocca Estense di Lugo di Ravenna
LUGO (RAVENNA). Il titolo richiama immediatamente il Grand Tour di goethiana memoria, che portò lo scrittore teutonico nel XVIII secolo a varcare le Alpi per spingersi fino in Sicilia, alla scoperta delle bellezze artistiche e paesaggistiche del Belpaese. Altri rimandi più specificatamente legati alla disciplina dell’architettura sono ai carnet di viaggio che i maestri – in primis Le Corbusier, Louis Kahn, Alvar Aalto, Gunnar Asplund – fino ad arrivare ai nostri contemporanei, tra cui Álvaro Siza, hanno dedicato agli schizzi e alle impressioni di viaggio lungo gli itinerari più vari, dal Giappone, al subcontinente indiano, fino ad arrivare al Mediterraneo e all’Italia.
Il tour di cui si occupa la mostra parte invece dalla Romagna, e precisamente dalla placida cittadina situata nel basso ravennate, luogo simbolo della devastante alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e di cui si celebra il primo anniversario. È dalla centralissima Rocca Estense, l’architettura fortificata cinquecentesca che ne domina il paesaggio, che prende l’abbrivio l’iniziativa di ProViaggiArchitettura, leader nell’organizzazione di viaggi di architettura, che ha promosso il convegno e l’esposizione con il main partner Edilpiù e la partecipazione di altri partner privati. Il Comune di Lugo, Cnappc, Federazione degli Ordini degli Architetti PPC dell’Emilia-Romagna e Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ravenna hanno patrocinato l’iniziativa.
19 opere di “giovani” studi italiani
“Viaggio in Italia” è una selezione di 19 opere di giovani studi italiani. Saltiamo a piè pari il dibattito sull’attribuzione del termine “giovane” riferito agli studi di architettura, tema rimasto inevaso anche nel corso del convegno inaugurale, che ha visto la partecipazione di una rappresentanza della maggior parte degli studi selezionati. Tuttavia, nella sua prolusione, Simone Sfriso (TAMassociati) ha richiamato un tema caro a Giancarlo De Carlo, quello della “necessità dell’architettura”, citando Giacomo Borella, Valerio Paolo Mosco e Colin Ward, tutti propugnatori di un’idea di architettura “etica”, lontanissima da quella “non necessaria” delle archistar.
La selezione, a cura di Roberto Bosi e Mattia Pavarotti, spazia su tutto il territorio nazionale e va a scandagliare soprattutto studi di piccole-medie dimensioni (2-3 generalmente il numero di componenti). Va sottolineato il fatto che gli organizzatori conducono dal 2023 in tutta Italia gli Studio Architect Talk: presentazioni, generalmente al di fuori del contesto di provenienza, di protagonisti emergenti.
Per quanto riguarda le opere, si va dalla scala micro a quella macro, ad esempio dagli atelier di alcuni artisti (quelli di Messner Architects e di Ciclostile Architettura) a luoghi di dimensioni decisamente maggiori, quali la sede regionale della Guardia di Finanza a Bologna di Demogo e l’ancora più ampio Bicocca Superlab di Balance.
Tra spazio pubblico e privato
Nelle intenzioni dei curatori gli edifici sono legati “dalla ricerca della relazione tra spazio pubblico e spazio privato, tra spazio esterno e spazio interno, volta a costituire un metodo” e i cui protagonisti sono coloro che abitano quegli spazi, parte di un processo relazionale a cui si vuole dare importanza.
La collocazione delle opere risulta prevalentemente extraurbana; in maggioranza, edifici esistenti riconvertiti a vari usi. Diverse strutture rurali riconvertite ad uso turistico, alcune sedi espositive in luoghi inconsueti, persino una casa funeraria, oltre a una scuola e una chiesa: “From cradle to grave” (“dalla culla alla tomba”), come si è sottolineato durante il convegno inaugurale.
I partecipanti sono stati chiamati a presentare durante il convegno una fotografia e una scheda di un luogo d’affezione: ne è uscito un catalogo ricco in modo particolare di aree naturali prive di qualsiasi elemento antropico; una scelta curiosa, ma anche comprensibile, vista la complessità odierna del fare architettura.
L’allestimento della mostra, nel cortile della Rocca Estense, è a cura del collettivo romano orizzontale: una schiera di pensiline in legno con due livelli d’immagini per illustrare ciascun progetto e, alla base, delle sedute per favorire un momento di riflessione, ma anche di condivisione, tra i visitatori. L’allestimento riprende le strutture utilizzate per un’analoga iniziativa a Lugo nel dicembre 2023.
Immagine di copertina © Gianluca Gasperoni
“Viaggio in Italia. Itinerari di architettura contemporanea”
11 maggio-23 giugno 2024
Rocca Estense, Lugo di Ravenna
Catalogo: LetteraVentidue (176 pp.)
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allestimenti , giovani , mostre
Last modified: 15 Maggio 2024