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Francesca PetrettoWritten by: Progetti

Zukunftsmuseum, il futuro (in punta di piedi) nel cuore di Norimberga

Nella città tedesca Staab Architekten e Atelier Brückner firmano l’adattamento, rispetto al programma originario, di un’ala dell’isolato am Augustinerhof

 

NORIMBERGA (GERMANIA). Forse non siamo portati, d’istinto, ad associare il nome di questa città dal cuore medievale ad eventi storici di piacevole memoria. Se penso a Norimberga mi vengono in mente, nell’ordine, Albrecht Dürer e Michael Wolgemut, i pogrom due-trecenteschi, le leggi razziali naziste, i famigerati Processi, il mastodontico Centro per congressi del III Reich con lo Zeppelinfeld e i campi di lavoro forzato per i deportati ucraini. Dunque, al netto del primo, fenomenale pittore e incisore innamorato dell’Italia e del suo maestro, rimane molta storia dura da digerire le cui tracce sono visibilissime in città. Eppure a Nürnberg la gente è molto più calorosa ed ospitale che nella Germania dell’est e del nord: per le strade del ricco ed elegante centro storico della città francona che oggi conta oltre mezzo milione di abitanti sembra quasi di essere in Italia e persino l’accento della parlata tradisce una stretta parentela col nostro settentrione, con cui ha intessuto nei secoli fiorenti rapporti artistici e commerciali.

Intervenire architettonicamente in un centro storico di grande suggestione e tra i meglio conservati di tutta la Germania nonché suo grande orgoglio, per di più con l’ardire d’inserirvi un museo che parla di futuro, ha richiesto tutta l’esperienza dello studio berlinese Staab – oramai una certezza a livello internazionale soprattutto in ambito museale -, che con questo progetto ha portato a casa, dopo la realizzazione, nel 1999, del futuristico Neues Museum sul limitare sud della Altstadt, un altro importante traguardo.

La vecchia Norimberga, la città turrita dai tipici, altissimi tetti color granata e i camini fumanti, con la cinta di mura pressoché intatta e il vecchio borgo col castello superiore a dominarne lo skyline, si libera pian piano della sua immagine d’intoccabile fortezza cristallizzata in un fiabesco non-tempo, aprendosi all’estesa città nuova che preme da fuori le mura, all’inseguimento del progresso.

 

Uno scrigno discreto nella Altstadt

Staab Architekten vi hanno realizzato uno scrigno discreto, rispettoso del contorno urbano e del lotto su cui si è inserito: un corpo di fabbrica a due tronchi longilinei e piuttosto introflesso che contro ogni aspettativa custodisce il cuore futuristico di un museo in cui regna una fantascienza a portata di mano, tra proiezioni continue di pellicole iconiche del genere e progetti eco-compatibili di tiny houses e mezzi di trasporto volanti, tra piani per città diffuse e verticali e satelliti orbitanti artificiali, col racconto di missioni spaziali e di agognate incursioni nell’iperspazio. L’edificio concepito inizialmente non per essere un museo ma un complesso di alloggi, uffici e attività commerciali, si colloca ad hoc nel contesto della Altstadt, a pochi passi dal vecchio Markt e a ridosso del fiume Pegnitz offrendo al suo interno una via di passaggio diretta per chi transita in direzione nord verso la parte più antica del centro storico con l’imponente chiesa gotica di St. Sebald.

Nel 2008 Staab aveva infatti vinto il concorso per la pianificazione urbana e l’architettura dell’isolato am Augustinerhof (un tempo sede di un monastero agostiniano): il progetto originario prevedeva un’elegante zona pedonale di attraversamento dell’isolato costruito sottolineando l’importanza di offrire uno spazio pubblico di alta qualità. L’edificio che vi è stato realizzato si estende nello spazio come un avvicendarsi di pieni perimetrali e vuoti di sosta o di passaggio pedonale, corpi di fabbrica e corti, e si affaccia con una discesa a gradoni sull’adiacente corso d’acqua a mo’ di piccola terrazza o imbarcadero.

L’idea di convertire una delle ali del complesso in Museo del futuro era sopraggiunta solo in seguito, dopo l’approvazione della cubatura totale, onde la necessità di apportare importanti modifiche al primo progetto in fase di realizzazione e la creazione di facciate differenziate a seconda della destinazione d’uso di questa e quella parte: una ad aperture più grandi ed irregolari, per il museo, l’altra con file di finestre ed abbaini di dimensioni ridotte e cadenzate che allude a una struttura a graticcio ed è un richiamo all’architettura storica dell’intorno, il tutto rivestito con elementi di facciata prefabbricati a guscio in pietra artificiale chiara, marchio di fabbrica di Staab.

 

L’interno, il regno della science fiction

All’interno regna la fantascienza, pura goduria per gli appassionati del genere cui l’allestimento dell’Atelier Brückner di Stoccarda fa continuo riferimento per persuaderci che il futuro non è un sogno o una fantasia ma è qui, adesso, pronto a farsi disegnare. Se la mano di Staab è ancora riconoscibile nei 2.900 mq di spazio espositivo, tra lineari interni in cemento grigio a vista e grandi aperture che offrono scorci fenomenali sul contorno della cittadella storica, tra ambienti a tutt’altezza con importanti affacci e collegamenti verticali a effetto, il percorso della mostra permanente è fluido, intenso, decisamente azzeccato per catturare l’interesse delle nuove generazioni, pensato soprattutto per viaggi di studio ed escursioni di ragazze e ragazzi delle scuole medie e superiori.

Gli oggetti esposti e le postazioni interattive che si servono di tutte le tecnologie più all’avanguardia sono anch’essi un prodotto dello studio stoccardiano, così come i complementi di arredo fisso lungo le pareti, i mobili e le vetrine espositive. Un must per gli appassionati di un genere che anche in architettura sta sempre più prendendo piede, affermando a livello internazionale un nuovo modo di pensare, fare e interpretare lo spazio museale.

Immagine di copertina: © Francesca Petretto

 

 

Progetto: STAAB Architekten, Berlino
Allestimento: Atelier Brückner Stoccarda
Committente: Alpha Projektentwicklung, Norimberga
Utenti: Deutsches Museum; Hotel & ristorazione
Superficie utile: 26.600 mq
Progetto finale: Thomas Schmidt, Noah Grunwald, Marco Ullrich; Anna Dreeßen-Hüper, Michael Fenske, Tanja Klein, Daniel Angly, Ruben Beilby, Steffen Rebehn, Lioba Bangert, Thomas Hertel, Paul Girod. Con Levin Monsigny Landscape Arch. Berlino e Landschaft+Design Norimberga

Autore

  • Francesca Petretto

    Nata ad Alghero (1974), dopo la maturità classica conseguita a Sassari si è laureata all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Ha sempre affiancato agli aspetti più tecnici della professione la passione per le humanae litterae, prediligendo la ricerca storica e delle fonti e specializzandosi in interventi di conservazione di monumenti antichi e infine storia dell'architettura. Vive a Berlino, dove esegue attività di ricerca storica in ambito artistico-architettonico e lavora in giro per la Germania come autrice, giornalista freelance e curatrice. Scrive inoltre per alcune riviste di architettura e arte italiane e straniere

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Last modified: 31 Gennaio 2024