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Written by: Patrimonio

Brescia: il Pugilatore in riposo sogna la Vittoria

Un’installazione dello spagnolo Juan Navarro Baldeweg mette in dialogo due capolavori della scultura classica

 

BRESCIA. Tra le numerose mostre ed eventi di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, dal 12 luglio è assolutamente da non perdere la visita dell’installazione “Il Pugile e la Vittoria”, visibile fino al 29 ottobre nella cella orientale del Tempio capitolino, nel cuore del Parco archeologico di Brescia romana.

L’evento nasce dal prestito del Pugilatore in riposo, uno dei capolavori più celebri delle collezioni del Museo Nazionale Romano, richiesto dalla Fondazione Brescia Musei per farlo dialogare con la Vittoria Alata, la famosa statua bronzea simbolo civico di Brescia, recentemente restaurata e collocata dal 2020 nel nuovo allestimento progettato da Juan Navarro Baldeweg. L’occasione di vedere per la prima volta insieme questi due capolavori dell’arte classica è già in sé un evento eccezionale, ma ciò che appare unico a Brescia è qualcosa che trascende la pura bellezza degli oggetti esposti, spostando l’attenzione sull’installazione ideata dallo stesso Navarro Baldeweg.

La domanda posta all’architetto spagnolo rappresentava una sfida apparentemente quasi impossibile: come far dialogare tra di loro due statue apparentate sì dalla dimensione e dalla materialità bronzea ma così diverse per lo stile, l’epoca di realizzazione e il soggetto rappresentato? Mentre il Pugilatore in riposo è di fattura ellenistica (databile tra il IV e il I secolo a.C.) e rappresenta in modo iperrealistico un atleta dopo una competizione, seduto con le gambe divaricate e con un corpo martoriato che mostra tutte le ferite provocate dai colpi ricevuti, la Vittoria Alata è una tipica statua romana di epoca imperiale (I secolo d.C.) che rappresenta una dea con una bellezza ideale, sovraumana. Non hanno quindi apparentemente niente in comune, e il rischio era grande di far apparire la loro compresenza come una forzatura dovuta alle sole ragioni occasionali del prestito.

Nell’entrare nella cella del Tempio capitolino, scopriamo in che modo Navarro Baldeweg sia effettivamente riuscito a dare significato alle relazioni visive e spaziali tra le due statue. Una prima sorpresa coglie il visitatore nello scoprire che il Pugile in riposo non sia immediatamente visibile, celato alla vista da un alto leggio sul quale un breve testo dello stesso architetto spiega ciò che si andrà a vedere. Aggirato questo ostacolo, ci troviamo improvvisamente molto vicini al Pugile che vediamo di profilo, con la testa girata verso destra, all’opposto di noi. Che cosa guarda il Pugile?

 

Una nuova dimensione per il Pugile che sogna la Vittoria

Archeologhi e storici dell’arte hanno proposto diverse interpretazioni di questo curioso movimento della testa, spiegando che il Pugile potrebbe osservare gli spettatori radunati attorno al ring, oppure girarsi verso il giudice per ascoltare il suo verdetto. Nella cella di Brescia scopriamo una nuova dimensione, insieme teatrale e poetica, grazie ad un potente artificio: un grande vetro, posto in diagonale tra la statua e il muro della cella, riflette l’immagine della Vittoria Alata. Scopriamo quindi che ciò che guarda il Pugile è precisamente questa immagine riflessa della divinità, che rappresenta il suo sogno di una vittoria.

Come scrive lo stesso Navarro Baldeweg, il “dialogo tra due mondi distanti” non può avvenire direttamente, ma solo essere “suggerito con discrezione e rispetto”. Nel girare attorno alle due statue, possiamo osservare come cambiano le relazioni visive tra di loro: mentre nell’entrare siamo vicini al Pugile e vediamo riflessa l’immagine distante della Vittoria, nello spostarci ai piedi della Vittoria vediamo riflessa la figura del Pugile che sembra osservarci.

Già nell’allestimento fisso del 2021 Navarro Baldeweg aveva posto la Vittoria Alata su un alto basamento, creando l’impressione che fosse lei a guardarci dall’alto. In questa installazione l’architetto ha deciso nuovamente che il bronzo del Pugile debba essere rialzato rispetto all’allestimento originario nel Museo Nazionale Romano, in modo che i suoi occhi siano posti all’altezza dei nostri occhi, mettendoci a diretto contatto con la sua forte presenza fisica e corporea, e con la sua espressione di un’umanità sofferente.

Immagine di copertina: Archivio Fotografico Musei Brescia. Credits Alessandra Chemollo

 

 

Il Pugile e la Vittoria
fino al 29 ottobre 2023

Parco Archeologico di Brescia romana
bresciamusei.com
Catalogo (Skira, 96 pp., 45 euro) con un dialogo tra Juan Navarro Baldeweg e l’archeologa Francesca Morandini, conservatrice delle collezioni e delle aree archeologiche di Fondazione Brescia Musei

 

 

Autore

  • Pierre-Alain Croset

    Professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Milano. Dopo la Laurea in architettura al Politecnico di Losanna nel 1982, diventa assistente di Vittorio Gregotti alla direzione della rivista internazionale di architettura “Casabella” dal 1982 al 1996, pubblicando numerosi scritti sull’architettura moderna e contemporanea. Dal 1985 al 1993 collabora con Luigi Snozzi al Politecnico di Losanna e nello studio di Locarno. Dopo esser stato professore invitato alla Columbia University (New York) nel 1994, vince nel 1997 la cattedra di Professore ordinario di Architettura alla Technische Universität di Graz e assume il ruolo di Preside della Facoltà di Architettura dal 2001 al 2002. Nel 2002 viene chiamato come professore ordinario di progettazione architettonica al Politecnico di Torino, mentre nel 2015 si trasferisce in Cina per un triennio come professore e direttore del Dipartimento di Architettura della Xi’an Jiatong-Liverpool University a Suzhou.

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Last modified: 5 Settembre 2023