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Antonello AliciWritten by: Patrimonio

Finlandia: Aalto è sempre un cult

L’inaugurazione del complesso museale “Aalto2” a Jyväskylä conferma l’attenzione al lascito dell’architetto finlandese

JYVÄSKYLÄ (FINLANDIA). Alvar Aalto continua a dominare la scena culturale finlandese ed internazionale, richiamando l’interesse degli studiosi e di un pubblico molto ampio. La sua eredità è sostenuta dal dinamismo della Fondazione che porta il suo nome, guidata da Tommi Lindh, che ha brillantemente ampliato gli orizzonti di un patrimonio d’idee e di opere sempre attuale. Il sito della fondazione ne è lo specchio: oltre alle biografie di Alvar, Aino e Elissa e ad una sempre più ricca banca dati di disegni e immagini, ci guida in un itinerario delle opere, sostenuto da varie reti tematiche, dalle Cultural Routes del Consiglio d’Europa alla rete delle città di Aalto, candidata ad entrare nel patrimonio Unesco. La Alvar Aalto Researchers Network Seminars supporta tutto questo promuovendo seminari annuali e pubblicazioni che esplorano nuove linee di ricerca da parte di giovani studiose e studiosi di tutto il mondo.

In questo contesto si collocano gli eventi recenti per il centenario della nascita di Elissa (Elsa Mäkiniemi, 1922-2022) con la prima monografia e una mostra itinerante sulla sua opera, mentre i 125 anni della nascita di Alvar (1898-2023) vengono celebrati con l’inaugurazione del complesso museale “Aalto2” nella sua città, Jyväskylä, che ha progressivamente assunto centralità rispetto a Helsinki, a partire dal trasferimento dell’archivio già all’inizio del Duemila.

Aperto al pubblico lo scorso 27 maggio, “Aalto2” è l’atto finale di un lungo processo di restauro e rifunzionalizzazione dei due musei disegnati da Aalto tra gli anni cinquanta e settanta del Novecento, il Museo della Finlandia centrale (1956-61) e il Museo Alvar Aalto (1971-73), che dominano la città dalla sommità del parco Ruusupuisto. È stato l’architetto a proporre nel 1958 di destinare quest’area della città a spazi museali, data la vicinanza alla zona destinata all’università che lui stesso avrebbe in seguito progettato. I suoi studi planimetrici chiariscono l’idea di progressiva espansione dei due musei e il sogno di realizzare nella sua città un foro della cultura dedicato a tutte le arti.

Oggi un nuovo volume crea una connessione a formare un grande spazio espositivo e per eventi di oltre 5.000 mq. Il costo totale dell’opera è di circa 16 milioni, a cui ha contribuito con 4,1 milioni il Ministero del’Educazione e della Cultura. Il progetto ha avuto grande risonanza a partire dal concorso internazionale d’idee del 2015-16, con 689 proposte da tutto il mondo, ad ulteriore conferma della capacità di attrazione di Aalto. Merita riflettere sul fallimento della pressoché contemporanea operazione Guggenheim Helsinki, che ha ricevuto una decisa opposizione interna e innescato una valida politica di sostegno al sistema museale nazionale. Il progetto vincitore (col motto “Silmu”) è di Sini Rahikainen, Hannele Cederström, Inka Norros, Kirsti Paloheimo, Maria Kleimola.

L’incarico è stato invece assegnato ad A-Konsultit Architects di Helsinki, che dal 2018 aveva anche avuto l’incarico del restauro del Museo della Finlandia centrale e in seguito quello del Museo Alvar Aalto. Jyrki Iso-Aho, responsabile dei progetti per lo studio A-Konsultit, ripercorre le tappe significative del recupero dei due musei, sottolineando per il Museo della Finlandia centrale la qualità dei dettagli, dai lucernari della sala d’arte dell’ultimo livello al controsoffitto ondulato in listelli di legno simile a quello impiegato a Viipuri fino al caffè, tutti disegnati da Aalto. Nel Museo Alvar Aalto sono stati restaurati il foyer, la scala e la grande sala espositiva che riproduce in versione ridotta la scenografica onda in listelli di legno del padiglione all’Expo di New York del 1939, mentre i depositi del piano terra della parte posteriore dell’edificio sono stati convertiti in sale riunioni e spazi per attività educative. Il corpo aggiunto diventa il cuore funzionale del nuovo complesso, favorisce il flusso delle esposizioni e migliora l’accessibilità di entrambi i musei mettendo in comune i collegamenti verticali. Esso si apre ai visitatori come un accogliente salotto che ospita un rinnovato e ampliato punto vendita e un caffè, che nella stagione meno rigida offre uno spazio all’aperto.

Nell’affollato evento inaugurale la direttrice dei musei della città, Heli-Maija Voutilainen, ha sottolineato la versatilità e vocazione polivalente di “Aalto2” ad ospitare eventi dedicati all’ambiente, all’architettura e al design. «L’architettura del centro museale e le esposizioni che lo animeranno offriranno opportunità uniche per il visitatore di avvicinarsi alle idee e alle opere di Aalto in uno spazio autentico», ha aggiunto Lindh, CEO della Alvar Aalto Foundation.

Tutto questo è già realtà con la mostra inaugurata il 27 maggio, “Human Traces – World Heritage” , articolata nei nuovi spazi in cinque sezioni (World Heritage, Famous Sites, fino al 7 gennaio 2024; Finland and the World, fino al 7 gennaio 2024; The Moderns, fino al 22 ottobre 2023; Finnish Sauna Culture, fino al 21 gennaio 2024), che mette in relazione i siti Unesco con l’opera di Aalto ma anche con la cultura finlandese, a partire dalla sauna, che ha di recente avuto l’ambito riconoscimentoAlle citate rassegne si aggiunge il nuovo allestimento delle collezioni permanenti dei due musei: “Aalto – Work and Life” e “Exploring Central Finland”.

Immagine di copertina: particolare del complesso “Aalto2” (foto Maija Holma – Alvar Aalto Foundation)

 

Autore

  • Antonello Alici

    Architetto, laureato nel 1986 alla Facoltà di Architettura di Firenze, è professore associato di Storia dell’architettura all’Università Politecnica delle Marche. Le sue ricerche, oltre la tesi di dottorato sulle chiese a pianta centrale del Rinascimento in Umbria, privilegiano i Paesi Nordici, in particolare Finlandia e Svezia, seguendo le traiettorie di viaggio degli architetti tra Baltico e Mediterraneo. Nel 2017 e 2020 è stato Visiting Scholar presso il Martin Centre for Architectural and Urban Studies e il St John’s College (Università di Cambridge). Dal 2015 è Visiting Professor presso la Silpakorn University di Bangkok. Ha promosso il Comitato scientifico per il Centenario di Giancarlo De Carlo presso l’Accademia Nazionale di San Luca, oltre a essere membro del Comitato scientifico del Centro Studi Vitruviani di Fano, fondatore e direttore della summer school "The Culture of the City. Understanding the Urban Landscape", dal 2017 impegnata nei paesaggi della ricostruzione del terremoto. Tra le pubblicazioni recenti: "The Journey to the North. The Italian Cultural Institute in Stockholm in the context of the relationships between Swedish and Italian Architects", in "Enchanting Architecture" (Five Continents, 2021); "Franco Albini and Leslie Martin: a parallel working life", in "Postwar Architecture Between Italy and the UK. Exchanges and transcultural influences" (UCL Press, 2021)

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Last modified: 26 Luglio 2023