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Matteo PirolaWritten by: Reviews

Natura e Noi, come stare in equilibrio?

Natura e Noi, come stare in equilibrio?

Al nuovo Museo Stapferhaus di Lenzburg, progettato da pool Architekten, una mostra indaga la natura da molteplici angolature

 

LENZBURG (SVIZZERA). Ci sono luoghi di cui periodicamente si sente parlare, che le persone più colte e più diverse citano e a cui rimandano accendendo scintille di curiosità, finché si decide di andare a scoprire, a conoscere, a capire.

Nella Svizzera interna tra Basilea e Zurigo si trova la Stapferhaus, un “nuovo” museo, non solo nel senso di nuovo edificio o nuova istituzione ma di nuovo concetto: un neo museo. Fondata come istituzione culturale nel 1960, dal 2002 si è posta nuovi obiettivi concreti sotto la direzione, tuttora in corso, di Sibylle Lichtensteiger, con un intenso programma di mostre che ha raccolto i temi emergenti dal nuovo millennio per trasformarli in occasioni espositive di conoscenza etica e coscienza critica.

L’indagine di tematiche urgenti, l’esplorazione di grandi idee, la promozione di un dibattito e la stimolazione di una costituzione culturale sono i punti di una dichiarazione d’intenti netta e controcorrente, contro le opinioni univoche, con un’apertura verso la comprensione del diverso, incoraggiando lo scambio di punti di vista, mettendo in discussione le ovvietà e cercando nuove prospettive.

Una nuova sede per un intenso programma

Dal 2018 l’istituzione ha anche una nuova sede, progettata da pool Architekten che ha vinto un concorso nel 2015: lo studio nasce a Zurigo a metà anni novanta come piattaforma di discussione con workshop e dibattiti, per poi passare all’attività professionale nello spirito della cooperativa basata sull’idea del collettivo e dell’interdisciplinarietà.

La nuova architettura adotta un linguaggio chiaro composto da 3 semplici blocchi caratteristicamente di legno (blu-nero) e programmaticamente diversi: un’ampia “pergola” strutturale, la torretta con i servizi e gli uffici, e la grande sala espositiva.

La proprietà principale dell’impianto spaziale (figlia anche dei coraggiosi allestimenti nelle sedi precedenti) è la flessibilità dell’organismo architettonico, che può essere riconfigurato secondo le esigenze espositive consentendo una ricchezza d’interventi allestitivi e scenografici all’interno e all’esterno, offrendo vari accessi e percorrenze, modificabili attraverso i vari livelli.

Nel 2020, grazie a questo nuovo fondamentale capitolo che sottolinea come l’architettura debba essere protagonista, la Stapferhaus ha vinto il prestigioso “European Museum of the Year” sia per la speciale nuova costruzione che per l’organizzazione delle sue mostre.

 

Natura e Noi?

Qual è oggi il tema più cruciale da indagare, finalmente oltre le apparenze? Innumerevoli sono ormai le occasioni per comprendere cos’è la natura, contenitore complesso della vita umana che a sua volta ne contiene una versione altrettanto complessa, ma pochi sono i casi in cui si è posto il problema della relazione tra la “Natura e Noi”. Questo il titolo scelto da Stapferhaus che, in collaborazione con lo studio olandese Kossmanndejong, ha realizzato una mostra che prova a vedere la natura da molti punti di vista, per mettere in discussione ciò che diamo per scontato, azzerare le certezze spesso parziali e capire come poter interagire più integralmente con la natura in futuro.

La partenza è radicale e si chiede ai visitatori d’entrare a piedi nudi, riportando il corpo a contatto con il terreno, ovvero una pavimentazione che inizia con una massa sabbiosa e muta in ogni sala con superfici matericamente diverse e sensorialmente stimolanti.

Il primo ambiente si apre attraversando un sipario che riporta all’immaginario dei musei di storia naturale, con raccolte di animali, minerali e vegetali esposti in arredi recuperati e riadattati, ricomposti informalmente e anche rovesciati ma, sempre, a favore di osservatore. Proseguendo, si sale al livello superiore attraversando un corpo scale che fornisce istruzioni su ciò che ci attende: postazioni tecnologiche offrono un “medaglione” elettronico, ovvero un dispositivo per dare risposta a frequenti domande che intervallano i molti passaggi di sezione. Domande con risposte tra loro anche contraddittorie che invitano a dichiararsi nel proprio rapporto con la natura. Intorno a un nucleo centrale in cui s’illustra con dati, grafici e immagini come l’impatto umano sul pianeta sia una delle cause dell’attuale squilibrio naturale, si sviluppano una serie di passaggi filtrati da proiezioni audio-video che distribuiscono verso 8 stanze con approfondimenti curati da diversi ricercatori esperti. Dal mondo dei microbi che ci abitano a quello dei funghi che hanno proprietà ancora spesso troppo ignorate, dalla neurovegetazione all’universo dei minerali, poi l’acqua con l’esempio di un fiume a cui sono stati attribuiti dei diritti, fino agli animali domestici con le selezioni delle razze canine, e quelli selvatici che frequentano i limiti urbani, senza perdersi una sorprendente messa in scena di un discorso filosofico tra un cane robot e un tagliaerba.

La sala finale è un piccolo teatro in cui 4 attori su un grande schermo dibattono di questioni etiche e morali interpretando 4 approcci: l’indifferente, l’informato, il tecnologico e l’olistico, che sono i profili in cui convergono le risposte date e che vengono infine stampate su un documento personalizzato che colloca il visitatore rispetto alle sue decisioni.

Che posizione si prenderà per mettersi in equilibrio con la natura e, quindi, con se stessi?

Immagine di copertina: © Anita Affentranger

 

 

NATURE AND US?

fino al 29 ottobre 2023
Stapferhaus, Lenzburg
Concetto, drammaturgia e produzione: Sibylle Lichtensteiger, Sonja Enz
Co-concetto, allestimento e grafica: Kossmanndeejong (Robin Schijfs, Pauline Fer, Herman Kossmann)
stapferhaus.ch/en/natur/blog/natur-rundgang

 

 

Autore

  • Matteo Pirola

    Architetto e PhD. Docente di Architettura degli Interni, Storia del Design e Arti contemporanee in varie Università e Scuole. Autore per l’editoria, curatore indipendente e consulente per l’impresa, svolge attività di ricerca, progetto e critica sulla contemporaneità di arte, design, architettura. Curioso e cultore del pensiero, della materia e di tutto ciò che è progettabile. Redattore della rivista “Inventario” e coordinatore scientifico per le attività di ricerca d’archivio per l’apertura del nuovo ADI Design Museum – Compasso d’oro a Milano. Recentemente ha pubblicato: "On Space / In Time: a Timeline”, in "Home Stories" (Vitra Design Museum, 2020); “I talenti italiani. Mente, Mano, Macchina” (Marsilio – Fondazione Cologni per le Arti e i Mestieri, 2020)

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Last modified: 19 Luglio 2023