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Lucia Pierro e Marco ScarpinatoWritten by: Reviews

Un carrubo per Radicepura Garden Festival 2023

Un carrubo per Radicepura Garden Festival 2023

Il tema “Il giardino delle piante” per la quarta edizione della manifestazione promossa dal vivaio Piante Faro a Giarre

 

GIARRE (CATANIA). Dal 6 maggio al 3 dicembre si celebra la quarta edizione di Radicepura Garden Festival, la biennale del paesaggio del Mediterraneo che persegue obiettivi di sviluppo sostenibile e invita a riflettere sui cambiamenti climatici e la crescente siccità proponendo giardini capaci di promuovere la biodiversità, innescando una fruttuosa relazione tra l’ambiente antropizzato e quello naturale.

Il simbolo di quest’edizione è il Carrubo, l’iconico albero del Mediterraneo capace di adattarsi al paesaggio selvatico e a quello addomesticato producendo frutti preziosi.

 

Paolo Pejrone, 7 giardini, 1 installazione

Direttore artistico di quest’edizione è Antonio Perazzi che, con il tema “Il giardino delle piante”, pone l’attenzione su progetti “che sappiano dimostrare i benefici di un giardino artistico di qualità, moderno, funzionale, poetico e sereno”. La riflessione parte dal contributo del paesaggista torinese Paolo Pejrone che, per l’occasione, ha realizzato “Vento e acqua, tentativi di resilienza”, un giardino racchiuso da un muro dipinto a calce e coperto da rigogliose bignonie, passiflore, gelsomini e ionicere rampicanti che mostra con semplicità come si autoregolano gli ecosistemi. Il vento raccolto dalla grande pompa eolica muove infatti le acque che, decantando in una serie di vasche, sono filtrate dalle radici degli iris e dei giunchi circondati da menta acquatica, ninfee e papiri. Le acque purificate sono poi reimmesse nel ciclo e irrigano una vegetazione dall’apparenza campestre, ombreggiata dai platani e lambita da aralie, canne e felci.

A questo giardino si aggiungono sette giardini e un’installazione realizzati avvalendosi delle piante del vivaio Piante Faro, che raccoglie più di 3.000 specie di piante tropicali, grasse, aromatiche, alberi mediterranei e agrumi. I progetti sono stati selezionati dalla giuria presieduta da Sarah Eberle tramite un bando internazionale destinato ad architetti e paesaggisti under 36 a cui hanno risposto oltre 900 team provenienti da 62 paesi.

Alla mensa di Madre Etna” di Linda Grisoli e Gordon Goh ricorda la ricchezza delle piante commestibili e mostra l’interazione tra selezione naturale e presenza umana. Il team Sylvestre (Louis Richard ed Etienne Lapleau) propone il giardino “Apiaceae” realizzato con l’omonima e variegata famiglia di piante mediterranee. “Di-scendere” di Marta Prosello, Andrea D’Ascola e Sofia Ronchini invita a guardare il giardino dal basso cogliendone gli aspetti vegetali meno evidenti. “Inviolabile Amuranza” di Nicoletta Aveni propone un sistema vegetale complesso ove la presenza umana è superflua. “Shadow and Stone” di Sara Stojaković esplora i paesaggi naturali e la vegetazione della regione croata del Quarnero, ove piante resistenti e amanti del sole si mescolano al bosco mediterraneo. “The Womb Garden” di Thomas Brown riflette sul bisogno umano di fruire scorci naturali. “UFO, Una Foresta Occulta” del collettivo BoHoꓭ (Maria Laura Calogero, Matteo Pessini, Graziano Testa) delimita una porzione di natura trasformandola in un interno. L’installazione “Shy Pavilion” di Atelier NOT (Adrian Wen, Frank Wu, Freya Jiao) si basa infine sulla relazione tra uomo e pianta offerta dalla mimosa pudica, le cui foglie al tatto si ritirano per alcuni minuti.

Il festival è articolato in momenti culturali, formativi e conviviali, e offre anche l’occasione per confermare la collaborazione scientifica e culturale con l’Orto botanico dell’Università Palermo e il Parco della Kolymbethra un cui angolo è stato riprodotto nel parco botanico Radicepura, dove, insieme ai giardini di quest’edizione, è anche possibile visitare i giardini delle scorse edizioni (realizzati tra gli altri da James Basson, Michel Péna, Antonio Perazzi, Andy Sturgeon), le installazioni di François Abélanet e Kamelia Bin Zaal, le opere frutto delle residenze d’artista tenute da Emilio Isgrò, Alfio Bonanno, Federico Baronello e Adrian Paci e le fotografie di Renato Leotta.

Immagine di copertina: Il parco visto dall’alto (© Alfio Garozzo)

 

 

Autore

  • Lucia Pierro e Marco Scarpinato

    Scrivono per «Il Giornale dell’Architettura» dal 2006. Lucia Pierro, dopo la laurea in Architettura all'Università di Palermo, consegue un master in Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano e ambientale presso la Facoltà di Architettura RomaTre e un dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano. Marco Scarpinato è architetto laureato all'Università di Palermo, dove si è successivamente specializzato in Architettura dei giardini e progetto del paesaggio presso la Scuola triennale di architettura del paesaggio dell'UNIPA. Dal 2010 svolge attività di ricerca all’E.R. AMC dell’E.D. SIA a Tunisi. Vive e lavora tra Palermo e Amsterdam. Nel 1998 Marco Scarpinato e Lucia Pierro fondano AutonomeForme | Architettura con l'obiettivo di definire nuove strategie urbane basando l'attività progettuale sulla relazione tra architettura e paesaggio e la collaborazione interdisciplinare. Il team interviene a piccola e grande scala, curando tra gli altri progetti di waterfront, aree industriali dismesse e nuove centralità urbane e ottenendo riconoscimenti in premi e concorsi di progettazione internazionali. Hanno collaborato con Herman Hertzberger, Grafton Architects, Henning Larsen Architects e Next Architect. Nel 2013 vincono la medaglia d'oro del premio Holcim Europe con il progetto di riqualificazione di Saline Joniche che s'inserisce nel progetto "Paesaggi resilienti" che AutonomeForme sviluppa dal 2000 dedicandosi ai temi della sostenibilità e al riutilizzo delle aree industriali dismesse con ulteriori progetti a Napoli, Catania, Messina e Palermo. Parallelamente all'attività professionale il gruppo sviluppa il progetto di ricerca "Avvistamenti | Creatività contemporanea" e cura l'attività di pubblicistica attraverso Plurima

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Last modified: 16 Maggio 2023