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Margherita ToffolonWritten by: Reviews

Bergamo e Brescia, visioni per un futuro presente

Due mostre parallele ragionano su città, ambiente e comunità in occasione della Capitale italiana della cultura 2023

 

BERGAMO-BRESCIA. Due mostre in contemporanea, promosse dalle rispettive amministrazioni cittadine, con alcuni punti in comune: lo stesso titolo, un racconto per il pubblico di cittadini e curiosi, il concept dell’allestimento ispirato allo stato di cantiere, l’ubicazione in due edifici in centro città riaperti al pubblico per l’occasione dopo molto tempo: Palazzo della Libertà a Bergamo (1937-40 di Alziro Bergonzo) e l’ex cinema Astra a Brescia (1949).

Continua incessante il palinsesto delle iniziative culturali di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023: fino al 17 settembre le due esposizioni “Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità”, accompagnate fino a ottobre da un calendario di eventi collaterali.

Le due mostre, che fanno ricorso a importanti contributi fotografici, si distinguono nettamente per curatela e, quindi, impostazione: inclusiva e immediata quella di Bergamo, a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti, accademica e un po’ dispersiva quella a cura di Alberto Ferlenga Brescia.

 

Una Bergamo viva e multietnica

Bergamo

viene presentata come una città viva e multietnica grazie alle voci di 12 persone appartenenti al suo territorio da generazioni o da pochi anni. I loro ritratti a scala reale (Filippo Romano), sullo sfondo del grande affresco “Vita eroica di Antonio Locatelli” di Antonio Giuseppe Santagata, animano l’atrio di Palazzo della Libertà e introducono al racconto grafico e fotografico della grande sala attigua, che ripropone un cantiere nell’allestimento perimetrale di colore giallo senza intaccare le pareti.

L’esposizione colpisce per la semplicità e l’immediatezza del messaggio e della visione, con i puntuali approfondimenti affidati ai numerosi QR code con geolocalizzazione degli edifici. Le foto in bianco e nero (1998) di Gabriele Basilico, provenienti dall’archivio ANCE Bergamo (main partner con ENI Plenitude), sono incorniciate secondo il punto di vista del loro autore, facendo da spartiacque fra disegni originali, dipinti e schizzi, molti dei quali a colori e di grande suggestione, che rappresentano a tutte le scale la Bergamo del passato e del presente (che comprende Mario Botta e Archea Associati) insieme ai grandi pannelli con rendering, planimetrie e schizzi della città-territorio prossima futura di architetti bergamaschi e internazionali. Molti progetti sono in avanzato cantiere, come Chorus Life di Joseph Di Pasquale, e l’ampliamento dello stabilimento della San Pellegrino di Bjarke Ingels Group; altri invece sono appena approvati, come il progetto vincitore per la nuova stazione ferroviaria, firmato da Cino Zucchi Architetti, che ha redatto anche il masterplan della vicina area di Porta Sud.

Al piano superiore (in abbandono o riuso) la visione diventa messaggio consapevole e incisivo, grazie ai video di Davide Rapp, e di grande scala, grazie agli elaborati estratti dal PGT con i punti cardine di sviluppo.

 

Brescia laboratorio aperto, ma per addetti ai lavori

Come Bergamo, anche Brescia si presenta come un laboratorio aperto alle profonde trasformazioni dettate dalle sfide ambientali, socio-economiche e come snodo infrastrutturale di primaria importanza a livello internazionale.

La mostra è allestita nell’ex cinema Astra, con ANCE Brescia e Fondazione Brescia Musei quali main partner. La completezza del materiale esposto, composto da mappe storiche, un plastico in scala 1:500 della città, pannelli di progetti partecipativi recentemente sviluppati, foto di più fotografi e disegni, avvalorato dal rigore dei criteri filologici, risulta tuttavia meno immediata e, forse, non recepibile appieno dal grande pubblico.

Dal ritratto didascalico della città, affidato ai pannelli nell’atrio, al percorso non lineare della grande sala, la comprensione e spiegazione del materiale esposto richiedono un’attenzione e una lettura troppo puntuale. I plastici di opere realizzate (fra cui quelle di Giorgio Grassi, Vittorio Gregotti e Gino Valle) sono accostati alle foto di Stefano Di Corato, Francesca Iovene e Piercarlo Quecchia che reinterpretano particolari delle più rappresentative architetture bresciane del Novecento di difficile riconoscimento (le didascalie sono a gruppi).

Oltre il ponteggio in tubi innocenti, la seconda sezione della mostra, dedicata agli “Scenari futuri” e basata sulle parole chiave delle Città invisibili di Italo Calvino, risulta decifrabile solo dagli addetti ai lavori. Qui la proiezione su luoghi urbani e aspetti fondamentali per il futuro della città (verde, sostenibilità, spazio pubblico) è affidata a una selezione di 24 studi di giovani architetti, urbanisti, paesaggisti che in modo sintetico la rappresentano attraverso pannelli appesi e modelli posti in cantiere, ovvero sul ponteggio, senza tuttavia una corrispondenza diretta. Ma dov’è la partecipazione attiva dei cittadini? Nella zona centrale nei pannelli dei progetti di riqualificazione urbana, oppure in piccola parte all’inizio nel video di filmini amatoriali vintage e alla fine nei commenti su post-it.

Immagine di copertina: © Filippo Romano

 

 

Eventi collaterali

Bergamo e Brescia
22-28 maggio: Festival LABB promosso dagli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle due province e la Fondazione Architetti di Bergamo
6 ottobre: focus sulle periferie della città medie italiane ed europee con Fondazione Bracco
8-10 ottobre: Città in Scena, Festival Diffuso della Rigenerazione Urbana promosso da Ance che si concluderà all’Auditorium Parco della Musica di Roma, 13-16 dicembre

Bergamo
5 maggio: all’interno di Bergamo Next Level evento in collaborazione con l’Università di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi

Brescia
maggio-giugno: visite guidate al sottotetto di Palazzo Loggia con Ordine degli Ingegneri di Brescia
11 e 12 maggio: “La valorizzazione del patrimonio immobiliare nella disponibilità delle pubbliche amministrazioni” promosso dal Collegio Geometri e Geometri Laureati provinciale
giugno: Il mito del cemento armato nell’architettura italiana del Novecento: degrado, conservazione e recupero”, convegno con Fondazione Musil e AIPA, Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
giugno: convegno ANACI, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari

 

Autore

  • Margherita Toffolon

    Dopo la laurea allo IUAV di Venezia collabora con studi di progettazione a Treviso e a Milano dove per 10 anni partecipa al programma di inventariazione dei beni vincolati della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano per poi diventare giornalista pubblicista e senior account di un’agenzia di comunicazione integrata. Ha scritto per Mondadori, Mida Editore, Reed Business Information, Shinda Editore, Tecniche Nuove, Agepe, BE-MA editrice. Da anni collabora con DBInformation e le riviste del settore Horeca di New Business Media (Tecniche Nuove). Cogliere dettagli architettonici o atmosfere particolari dei locali food&beverage è la sua specializzazione e piacevole scoperta. Nel 2016 ha pubblicato il libro "Grandi pasticcerie del mondo" (ItalianGourmet), mentre nel 2022 è uscito "Cantine storiche d'italia. Un viaggio fra architettura ed enologia" (24OreCultura)

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Last modified: 23 Aprile 2023