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Written by: Patrimonio

MSL Zentrum a Vienna, inno all’impegno civile

MSL Zentrum a Vienna, inno all’impegno civile

Aperto come museo e spazio di ricerca l’ex appartamento dell’architetta Margarete Schütte-Lihotzky

 

VIENNA (AUSTRIA). Margarete “Grete” Lihotzky (1897-2000), una delle prime architette viennesi, è nota nella storia dell’architettura europea soprattutto per la celebre cucina di Francoforte (1926), replicata in migliaia di esemplari nei quartieri sperimentali della città renana, almeno fino alla tragica caduta della Repubblica di Weimar.

La sua cucina rivoluziona uno dei concetti tradizionali della società tardo-borghese, quello del focolare domestico, per sostituirlo con uno spazio moderno ed efficiente che innalza il valore e la qualità del lavoro femminile. Infatti, al di là del risultato estetico e funzionale, la cucina di Francoforte incarna soprattutto la crescente importanza assegnata al ruolo della donna nella società industriale.

A partire dall’esperienza tedesca, Lihotzky si dedica con passione ai temi dell’abitazione a basso costo e della scuola. Il suo impegno politico e sociale emerge come unica costante di una tumultuosa esistenza, avventurosamente trascorsa tra Vienna, Francoforte, Mosca e Istanbul. Nel secondo dopoguerra, rientrata nella capitale austriaca già negli anni quaranta, Lihotzky viene emarginata dall’attività professionale e dagli incarichi pubblici per via della sua dichiarata fede comunista.

Separatasi dal marito Wilhelm Schütte, vive da sola in un alloggio sociale di appena 55 mq, nel popolare distretto di Margareten. In questa abitazione trascorre gli ultimi 30 anni della sua infaticabile attività d’intellettuale e architetta fino alla morte, avvenuta solo pochi giorni prima del suo 103° compleanno.

Il suo lascito morale e materiale è di ampio rilievo. Su iniziativa di un’associazione culturale, il suo modesto alloggio è stato di recente acquisito e aperto al pubblico come centro studi, il MSL Zentrum, fondato sui temi del coraggioso impegno civile professato da Lihotzky. Non si tratta di un semplice museo-memoriale, ma di uno spazio d’incontro e ricerca scientifica aperto a contributi provenienti da molteplici direzioni. In particolare, il MSL Zentrum ha fra i suoi obiettivi principali quello di studiare e diffondere l’opera delle donne nella cultura architettonica moderna e contemporanea.

L’appartamento, sede del centro, si trova al sesto piano di un palazzo residenziale degli anni settanta che, dopo il recente restauro condotto da Christine Zwingl, offre oggi nuovamente quello spazio fluido che Lihotzky, all’età di circa settant’anni, aveva pensato e realizzato per se stessa. Una dimora che nonostante la dimensione ristretta, o forse proprio per questa, rispecchia le sue più intime convinzioni sul vivere e sull’abitare. Nessun lusso, nessuno sfoggio. Solo una semplice austerità che esclude tutto il superfluo. Unico, splendido elemento decorativo, è un antico drappo chirghiso che riveste completamente il succielo inclinato di una piccola alcova: traccia e ricordo dei lunghi viaggi compiuti in Estremo Oriente nei primi anni trenta.

Uscendo sulla strada, risalta un’istallazione grafica a tutt’altezza del duo artistico PRINZpod. In basso, vi troviamo trascritta una bella frase di Lihotzky che, ancora oggi, suona come accorato monito sulla profonda responsabilità sociale del costruire: “Gli spazi hanno sempre un effetto, conscio o inconscio, sull’atteggiamento delle persone nei confronti della vita”.

 

Si ringrazia il WerkStatt Museum presso il Margarete Schütte-Lihotzky Haus, 9020 Klagenfurt (A) e, in particolare, Sissi Rausch per il materiale fotografico e la gentile collaborazione.

Immagine di copertina: Studio alcova © Bettina Frenzel

 

 

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Last modified: 21 Marzo 2023