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Written by: Professione e Formazione

Fare paesaggio (alpino) con segni minimi

Gli esiti della terza edizione del Premio triennale Giulio Andreolli “Fare paesaggio”

 

TRENTO. Un’iniziativa magari non altisonante, ma in via di consolidamento (si è appena conclusa la terza edizione), nonché di alto profilo. Il campo d’indagine è, infatti, l’intero territorio transfrontaliero definito dalla Convenzione delle Alpi; il soggetto proponente è l’Osservatorio del paesaggio della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Tsm|step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio; la giuria ha contato sui contributi di Andreas Kipar (Studio Land), Paolo Castelnovi (Landscapefor), Costanza Pratesi (Fondo per l’Ambiente Italiano) e Michaela Wolf (Technische Hochschule – Rosenheim; studio BergmeisterWolf). Con cadenza triennale, il Premio Giulio Andreolli “Fare paesaggio” chiama a raccolta, attraverso tre ambiti tematici, non solo l’architettura ma anche la pianificazione e il governo del territorio, nonché le azioni di sensibilizzazione culturale che richiamano il valore del paesaggio, tra salvaguardia e trasformazione.

Per l’ambito “Segni nel paesaggio” (che ha registrato il più alto numero di candidature, 26), la palma è andata alla ricostruzione di un fabbricato rurale, ora destinato a residenza temporanea per i ricercatori presso la Fondazione Garbald a Castasegna (Svizzera; immagine di copertina). L’opera conferma il magistero dello studio di Armando Ruinelli che, similmente a Gion Caminada, lavora con umiltà in un comprensorio circoscritto del Cantone Grigioni, reinterpretando il vernacolo senza cedimenti al kitsch; anzi, con un rigore costruttivo tutto elvetico, fatto di minimalismo e astrazione (si veda l’immagine dell’interno della foresteria, dove persino l’imbottitura della poltrona pare in calcestruzzo). Ben quattro le menzioni assegnate: a Amp Architecture & Landscape per la riqualificazione ambientale del parco del lago Fontana in Val di Non (Trento); a studio Demogo per il bivacco fratelli Fanton alla Forcella Marmarole (Belluno); a Arge Architekten per il Museo dello stambecco di St. Leonhard in Piztal (Austria); a Stradivarie Architetti Associati per la riqualificazione urbana di piazza San Rocco a Gorizia.

Per l’ambito “Programmazione, pianificazione e iniziative gestionali” (4 candidature) ha invece prevalso al Comune di Valdobbiadene (Treviso) per il “Prontuario della qualità architettonica e della mitigazione ambientale”. Due le menzioni speciali: a Stradivarie Architetti Associati per il piano di settore “Una montagna d’acque”, volto a promuovere la valorizzazione dei fiumi e laghi della Carnia; allo Studio Repower per il “progetto Lagobianco” in Valposchiavo nei Grigioni.

Infine, il progetto “Il Castello di Pergine bene di comunità” della Fondazione CastelPergine Onlus si è aggiudicato il primo posto nell’ambito “Cultura, educazione e partecipazione” (24 candidature), coronato da cinque menzioni: all’Istituto per la cultura slovena per il Museo SMO-Slovensko Multimedialno Oknl; al Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento per il recupero del parco di Levico Terme; all’associazione Dislivelli per il progetto di valorizzazione dei paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese (Torino); all’associazione Office for a Human Theatre (Trento) per la scuola nomadica “Little Fun Palace”; alla tesi di laurea di Michele Sicher sul “paesaggio fluttuante del lago di Santa Giustina” in Val di Non (Trento).

Gli esiti del Premio con la descrizione di tutti i progetti partecipanti sono disponibili sul sito del Premio.

 

Cerimonia di premiazione
Trento, 
Castello del Buonconsiglio (Sala delle Marangonerie)
16 febbraio ore 14.30

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Last modified: 13 Febbraio 2023