Un ricordo dell’architetto Compasso d’oro e storico art director di Flou, Kartell e Olivetti
Ricordo che, giovane professionista, mi recai a incontrare Valerio Castelli per lavorare a un progetto di un comune cliente portando con me un minimo di timore reverenziale, non solo per il nome che portava, ma soprattutto per il curriculum già lungo e importante al tempo.
Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1971, vive da subito nel mondo del design di Kartell, azienda fondata nel 1949 dalla madre Anna Castelli Ferrieri e dal padre Giulio Castelli, entrambi alumni del medesimo ateneo. Svolge proficue collaborazioni con Flou, B&B, Elam e Kartell stessa, di cui fonda e dirige il Centrokappa (del 1979 è il Compasso d’Oro per la ricerca, la progettazione, la promozione e lo sviluppo dell’immagine); è poi art director per Olivetti, assumendo, dal 2004 al 2008, il ruolo di responsabile del Design Management dei nuovi prodotti.
Socio e CEO di Garage (1984-2006), società di comunicazione e di produzione di eventi multimediali, è fondatore e presidente di Orchestra (1994-2000), new media agency di punta in Italia. Nel campo della divulgazione del design e della promozione culturale è cofondatore nel 1977, con Alessandro Mendini e Giovanni Cutolo, della rivista “Modo”, mentre nel 1983 è tra i promotori Domus Academy, scuola postuniversitaria di design. Dal 2007 al 2015 Castelli cura a Milano il progetto Design Library, dando vita a 230 conferenze realizzate nell’ambito de “I giovedì del design”. Nel 2011 fonda, con la moglie Caterina Mosca, la società Mosca&Partners che ha promosso “Palazzo Litta Cultura” e il format “Design Variations” in occasione del Fuori Salone milanese.
Un percorso che riporta a una visione del design propria dei pionieri di un mondo che sarebbe poi arrivato al riconoscimento planetario, ma anche degli interpreti di un modo di essere nel quale risiedono, con ogni probabilità, le ragioni del successo che poi sarebbe giunto.
Ritornando a quell’incontro, mi ritrovai a colloquiare con una persona estremamente seria e preparata, riservata, e il lavoro andò naturalmente bene. Per tre decenni mi sono imbattuto in lui ad ogni evento, ad ogni inaugurazione importante di questa città del design che lui ha contribuito a creare. La sua improvvisa scomparsa ci coglie ovviamente impreparati. Del resto, mai si può essere pronti all’assenza; tuttavia, confidiamo di continuare a incontrare il suo esempio, la sua lezione, il suo lascito.
About Author
Tag
comunicazione , Milano , obituary , riviste , salone del mobile , storia dell'arredamento
Last modified: 8 Febbraio 2023