Inaugurato al parco XXII aprile l’ultimo intervento curato dalla struttura voluta dal senatore Renzo Piano per ricucire le periferie
MODENA. Renzo Piano non era presente all’inaugurazione, il 30 ottobre, del “riparo” nel parco XXII aprile. Ma alla struttura, utilizzata ormai da mesi, e in generale sulla filosofia del progetto, Piano aveva già dedicato alcuni concetti in un convegno presso il Senato a Roma: “Il principale progetto del nostro Paese sono le periferie: la città che sarà, la città che lasceremo ai nostri figli. In esse vive l’80-90% della popolazione e i problemi non sono infiniti, sono un numero finito e dunque basta occuparsene affrontandoli uno dopo l’altro”.
Una capanna in un quartiere difficile
L’opera emiliana è una leggera struttura lignea in abete di 120 mq, quasi una capanna aperta ai lati, realizzata in un parco del “difficile” quartiere Crocetta. Si tratta dell’ultimo lavoro fuoriuscito dal “G124-Renzo Piano”, l’ufficio reso possibile grazie allo stipendio che Piano percepisce da Palazzo Madama fin dalla nomina a senatore a vita dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il G124 – il nome deriva dall’ufficio di Piano a Palazzo Giustiniani del Senato, trasformato in un suggestivo laboratorio di idee d’architettura con le pareti tappezzate da progetti e tavole – mette appunto al centro del suo lavoro, che finora ha riguardato 13 città italiane, aree perlopiù problematiche della penisola nelle quali intervengono architetti neolaureati o comunque under 35. Questi professionisti, sotto la guida di Piano e con l’aiuto di altre figure professionali come docenti universitari, sociologi, antropologi, economisti, critici, urbanisti, hanno il compito di produrre studi di “rammendo” di periferie attraverso un’attività progettuale e realizzativa che implica circa un anno di cantiere.
Ai giovani architetti, selezionati attraverso bandi ai quali si dedicano gratuitamente architetti-tutor, il compito poi di seguire i progetti che crescono attraverso il confronto costante con le associazioni e altre realtà locali delle aree selezionate. “Questi ragazzi”, ci ha spiegato Piano quando lo abbiamo incontrato al Senato, “seguono diversi temi legati alle periferie: l’adeguamento energetico, il consolidamento e il restauro di edifici pubblici, luoghi d’aggregazione, la fondamentale funzione del verde che funge da tessuto connettivo, il trasporto pubblico che interessa l’area, i processi partecipativi. Tutto ciò è utile a fecondare le periferie disseminandole di edifici pubblici, culturali, sociali e di servizio”.
Il “riparo” di Modena è stato realizzato dai giovani professionisti Alessia Copelli, Martina Corradini, Stefano Davolio e Leo Piraccini, guidati come tutor da Matteo Agnoletto, docente associato in Composizione architettonica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, che spiega: “Abbiamo realizzato questa opera che sarà al servizio di persone e iniziative, ma qui verranno anche serviti pasti per gli indigenti da parte dell’ente Ceis, vicino alla scultura «Hora» di Edoardo Tresoldi Academy e ai cento alberi di recente piantati e scelti dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, anch’essi parti dei lavori. Piano ha voluto che il riparo fosse illuminato anche per motivi di sicurezza: sarà arricchito da alcune sedute e sarà una sorta di piccola lanterna magica per il quartiere”.
Altrove, come procedono i cantieri del G124
In contemporanea con Modena sono in fase di allestimento anche i progetti al quartiere Arcella-Guizza di Padova, al quartiere Zen 2 di Palermo e all’ex Mattatoio di Sora (Roma).
A Padova i lavori sono affidati al tutor Edoardo Narne, docente di progettazione architettonica, con Debora Formentin, Maria Francesca Lui, Rodolfo Morandi e Marco Pittarella: si è intervenuti nel parco dei Salici (1,5 ettari), realizzato nel 2010. Qui è stata disegnata un’area ellittica tramite la piantumazione di 167 alberi, e in uno dei fuochi dell’ellisse verde è stato eretto un padiglione in legno lamellare di abete in dialogo con la natura.
Allo Zen 2 di Palermo lavorano Antonino Alessio, Flavia Oliveri, Angela Valenti e Marina Viola, coordinati da Andrea Sciascia, docente di composizione architettonica e urbana: nel tribolato quartiere hanno concepito una piazza alberata in un “vuoto” urbano di 77 x 9 m vicino alla circonvallazione, precedentemente usato come discarica.
A Sora, infine, con il lavoro di Massimo Alvisi, Maurizio Milan, Maria Paola Persico e Roberto Fioretti in collaborazione con Paolo Crepet e Franco Lorenzoni, sta nascendo una scuola interamente realizzata in legno.
G124 ha inoltre scelto i nuovi interventi per il 2022: riguarderanno i quartieri San Paolo a Bari, Sanità a Napoli e Commenda Est a Rovigo, per i quali sono stati selezionati i giovani progettisti Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli, Giuseppe Tupputi, Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Orazio Nicodemo, Davide Savoia, Gabriella Coletta, Fedora Favaretto, Riccardo Giacometti e Cecilia Spezzati.
Le iniziative legate al G124 nascono nel 2013, data della nomina di senatore a vita di Piano, e negli anni scorsi hanno registrato interventi a Mazzarona (Siracusa), Niguarda (Milano), Rebibbia (Roma), Marghera (Venezia), Giambellino (Milano), Borgata Vittoria (Torino), Librino (Catania) e Viadotto Gronchi (Roma).
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Emilia Romagna , Modena , periferie , renzo piano , rigenerazione urbana
Last modified: 4 Novembre 2022