A concorso 212 nuove scuole, ma i tempi strettissimi potrebbero penalizzare la partecipazione
È indubbiamente l’operazione concorsuale più imponente di questi ultimi anni, e ha per oggetto la scuola. È un segnale importante, non solo da un punto di vista simbolico. Il ministro Patrizio Bianchi è stato di parola e l’1 luglio il bando per la progettazione e costruzione di 212 nuove scuole (inizialmente 195, i siti sono stati poi portati a 216 con l’apertura del bando e a 212 con la convalida della graduatoria) è apparso in Gazzetta Ufficiale.
Avevamo già messo in evidenza quanto fosse lungimirante l’idea di bandire concorsi per alzare la qualità dei progetti e dare possibilità al mondo professionale di esprimersi, e avevamo anche posto l’attenzione sulla complessità dell’operazione organizzativa. In effetti, sono passati due mesi dalla presentazione delle Linee guida per la costruzione di nuove scuole alla pubblicazione del bando ma, conoscendo l’amministrazione pubblica e la complessità della macchina ministeriale, non c’è dubbio che gli sforzi per rimanere nel cronoprogramma sono stati evidenti e, a vedere il sito dedicato, tutto sembra essere pronto.
La documentazione per ogni area è stata curata dai comuni e dalle città metropolitane, ed è qui che emergono alcune differenze. Il Ministero ha fornito un layout uguale per tutti, ma il modo in cui sono stati redatti la scheda tecnica, i documenti richiesti per il disciplinare d’incarico, insieme al materiale (facoltativo) di approfondimento, dice molto della capacità tecnica dei singoli enti locali.
La strategia degli studi professionali che si sono già occupati di scuole sembra quella di concorrere per più siti, scegliendo a seconda delle tipologie degli edifici da sostituire, del segmento scolastico, della distanza dell’area di progetto dal proprio studio ma, anche, rispetto all’importo lavori (parametro sul quale si basa la parcella), che varia a parità di metri quadri tra nord e sud!
Concorsi in due gradi con tempi stretti
Nella prima fase il materiale richiesto per la “proposta ideativa” consta di due brevi relazioni – illustrativa e di coerenza – e una tavola grafica in formato A1 con la presentazione di schemi funzionali e planivolumentrici che descrivono l’idea. Di per sé il materiale da produrre non è molto, ma i tempi sono strettissimi e, elemento non irrilevante, la consegna è a ridosso delle vacanze estive (3, 4 e 5 agosto a seconda del gruppo di regioni), magari già programmate.
Per cui, per molti studi, il tempo potrebbe essere molto meno di un mese e questo potrebbe giocare a sfavore della partecipazione. Il rischio è quello di avere alcuni bandi con pochi o nessun partecipante. La documentazione da visionare per scegliere il sito è molta, la formazione del gruppo (che dev’essere composto da varie figure professionali tra le quali un pedagogo o esperto in progettazione di ambienti di apprendimento), anche se si può modificare nella seconda fase, richiede tempo.
La giuria verrà nominata il 5 agosto. Il 23 settembre verranno annunciati i 5 progetti selezionati per ogni area ammessi al secondo grado. In quest’ultima fase, che si concluderà il 28 ottobre, gli studi dovranno redigere il progetto di fattibilità tecnica ed economica. I vincitori verranno proclamati il 5 dicembre e l’affidamento dell’incarico verrà dato, da parte degli enti locali beneficiari del finanziamento del PNRR, entro il 20 gennaio 2023.
Gli enti locali che non riceveranno progetti potranno procedere in autonomia. Ci auguriamo che questo non accada e che l’operazione tutta abbia un grande successo, perché se lo meritano gli architetti, troppo a lungo digiuni di concorsi di così vasta portata; e, soprattutto perché se lo merita la scuola.
Immagine di copertina: prototipo di scuola antisismica in legno di abete, concepita come un civic center. Progetto di Renzo Piano (membro del gruppo di lavoro per le Linee guida del concorso) con il G124
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concorsi , PNRR , scuole
Last modified: 6 Luglio 2022