Visita al più grande museo dei Paesi Nordici, nuovo polo di attrazione sul waterfront firmato Kleihues + Schuwerk
OSLO. Il waterfront di Oslo ha un nuovo polo di attrazione. Il Museo nazionale di arte, architettura e design si aggiunge alla corona di opere iconiche realizzate, con alti e bassi, nelle baie di Aker Brygge e di Bjørvika nel primo ventennio del Duemila: dal Palazzo dell’Opera di Snøhetta (2007) al Museo Astrup Fearnley di Renzo Piano (2012) ai più recenti – e deludenti! – Museo Munch (Juan Herreros, Jens Richter, 2021) e Biblioteca Deichman (Atelier Oslo, Lund Hagem, 2020).
L’apertura al pubblico, l’11 giugno, è stata preparata da un’imponente campagna mediatica, con una tappa importante alla presenza della regina Sonja il 22 aprile a Venezia, in occasione della 59° Biennale Arte.
Il tono trionfale della direttrice Karin Hindsbo nel presentare l’opera svela la soddisfazione per un’impresa che è partita da lontano e ha dovuto superare numerosi ostacoli e non poche polemiche.
Il concorso bandito nel 2009, vinto da Kleihues + Schuwerk Architects, ha avviato l’ultima fase di un lungo processo che ha avuto un punto di svolta nel 2003-5 con la decisione di accorpare le grandi istituzioni museali pubbliche della capitale: la galleria nazionale, il museo di architettura, il museo di arti decorative e design e il museo di arte contemporanea.
Il più grande museo dei Paesi Nordici
Oggi Oslo può vantare il più grande museo dei Paesi Nordici, “una montagna di pietra” e allo stesso tempo un edificio progettato per contenere le emissioni di gas serra di almeno il 50% rispetto agli standard correnti. Su un sito di 54.600 mq, il museo dispone di 13.000 mq di spazi espositivi per le sue collezioni, oltre 400.000 opere tra dipinti, sculture, tessuti, mobili e modelli di architettura. Nel primo anno di apertura, che propone un eccezionale programma di mostre, è atteso 1 milione di visitatori.
L’imponente monolite di ardesia disegnato da Klaus Schuwerk (Kleihues + Schuwerk) sull’area della vecchia stazione ferroviaria ovest, costato sei miliardi di corone, domina il quartiere storico di Aker Brygge sovrastando il Centro Nobel per la Pace e in aperta competizione con il turrito Municipio di Arnestein Arneberg e Magnus Poulsson e con il Castello di Akerhus.
L’impenetrabile cortina di pietra grigia, che dispone nel suo volume orizzontale la sequenza delle oltre 80 sale espositive su due livelli, si infrange nella “Light Hall”, una corona luminosa di 2.400 mq le cui pareti sono irradiate da 9.000 luci LED regolabili a risparmio energetico. Con i suoi 7 m di altezza per 130 di lunghezza, consente la massima flessibilità per le esposizioni temporanee.
Un allestimento che parla italiano
L’allestimento
delle collezioni permanenti è stato affidato allo studio fiorentino Guicciardini & Magni architetti, che lo hanno presentato in anteprima il 7 giugno all’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, sottolineando la particolare attenzione a mettere a proprio agio i visitatori.
La tessitura degli spazi – con un raffinato gioco cromatico e l’uso di acciaio, vetro antiriflesso, bronzo e carta – si propone come una lunga narrazione della storia nazionale, con “spazi angusti, episodi, pause, soprese, installazioni” per incuriosire il visitatore, alternati a “spazi dedicati alla pausa, all’interazione e alla socialità”.
Tra le collezioni occupa un posto privilegiato la sala dedicata a Edvard Munch, che mostra la sua opera più celebre, la versione dipinta nel 1893 dell’«Urlo». Nella sequenza delle sale dedicate agli artisti, merita ricordare quelle del pittore di paesaggio Johan Christian Dahl e di Sverre Fehn, l’autore dell’iconico padiglione nordico ai Giardini della Biennale di Venezia, ma anche del raffinato ampliamento del Museo di architettura di Oslo, che resta in uso come spazio complementare delle mostre di architettura, oltre che come deposito degli archivi di architettura.
Nella competizione mondiale tra musei e biblioteche di nuova generazione, sempre più concepiti come piazze e luoghi di socialità, Oslo mira a conquistare una posizione di primo piano nella regione nordica. Il nuovo Museo nazionale, nelle parole della direttrice, è “un edificio firmato. Una casa che concretizza molti anni di lavoro per dare un tetto comune alla più grande collezione d’arte della Norvegia. Una base solida per consentirci di portare avanti al meglio la nostra missione sociale: sviluppare, amministrare, ricercare e rendere accessibile la più ampia collezione di arte architettura e design della Norvegia… sarà un’arena per il dibattito, l’inclusione, la conoscenza e la formazione”.
La competizione tra i Paesi Nordici resta aperta, mentre si annuncia l’ennesimo concorso per il nuovo Museo finlandese di architettura e design.
Immagine di copertina: © Iwan Baan
1837: Fondazione del Museo nazionale di Oslo, poi rinominato National Gallery
1975: Fondazione del Museo di Architettura
2003-5: Istituzione del Nuovo Museo nazionale di arte, architettura e design
2008: Ampliamento Museo di Architettura (Sverre Fehn)
2009: Concorso per il nuovo Museo sul sito della vecchia stazione ovest bandito dal Ministero della Cultura: presentati 237 progetti, da cui la selezione di 6 finalisti
2009-10: seconda fase del concorso vinta da Klaus Schuwerk (Kleihues + Schuwerk)
2016: Studio Guicciardini-Magni Architetti incaricato per l’allestimento delle collezioni permanenti
2010-22: Cantiere
Committente: Ministero della Cultura Norvegese
Progetto : Klaus Schuwerk (Kleihues + Schuwerk)
Collaboratori: Paolo Casaburi, Claudia Sasso, Maria Chiara Baldassarre
Strutture: Structural Design: Prof. Dr Sc Techn. Mike Schlaich (Schlaich Bergermann und Partner, Stuttgart-Berlin-New York
Costruttore : Statsbygg
Consulenza tecnica: Rambøll
Inaugurazione: 11 giugno 2022
Area totale : 54.600 mq
Superficie espositiva: 13.000 mq
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Tag
allestimenti , concorsi , musei , norvegia
Last modified: 15 Giugno 2022