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Written by: Design

Italian Design Day 2022, il design italiano non ha confini

Italian Design Day 2022, il design italiano non ha confini

Il 23 marzo eventi in tutto il mondo hanno coinvolto testimonial su Made in Italy e nuove ospitalità, bellezza tramite la tecnologia colta e ruolo sociale del design

 

Pur pesantemente contrassegnata dai perduranti effetti pandemici nonché dai nuovi sviluppi bellici, il 23 marzo è stata la data celebrativa dell’Italian Design Day 2022.

Doveva essere il grande ritorno della manifestazione in presenza in molte delle sedi mondiali prescelte: lo è stato solo in parte, ma con effetti pur sempre significativi. Uno strumento di comunicazione, quello della giornata dedicata al Design italiano nel mondo, che ha visto la prima edizione nel 2017. Accolto dai paesi ospitanti con grande attenzione e, basato com’è sulle relazioni che si vanno a stabilire fra i testimonial e il tessuto locale, grazie alle nostre ambasciate, ai consolati e agli istituti italiani di cultura, l’evento si contraddistingue per semplicità ed efficacia. Ovviamente, l’impostazione basata sulle persone e sui legami che si vanno a stabilire in loco è tanto più efficace quanto reale è la visita e l’interscambio. Da qui il rammarico di non aver potuto celebrare un’edizione totalmente fisica, ma ancora in buona parte digitale.

 

Ri-Generazione. Design e nuove tecnologie per un futuro sostenibile

Il tema dato pone una serie di interrogativi: come sarà il design in un mondo dinamico e globalizzato, che non conosce confini e ha bisogno di rigenerarsi per diventare sostenibile? E stimola nuove risposte: designer e industrie devono diventare le avanguardie di una ri-generazione concettuale e pratica degli oggetti e degli spazi: riutilizzare, aggiustare, rinnovare, riciclare materiali e prodotti esistenti in parallelo allo sviluppo di quelli nuovi, servendosi di processi e tecnologie sostenibili in base al concetto di economia circolare.

Siamo, quindi, di fronte ad un ripensamento delle radici di ogni oggetto, di oggetti che non sono più solo quelli attinenti l’arredamento e gli interni domestici, ma anche quelli propri della domotica, della mobilità e della comunicazione senza precludersi di arrivare alla città, resa oggetto smart dall’intelligenza dell’information technology.

Come si sono comportati i testimonial di fronte al tema dato? In modo vario e composito, come è giusto che sia. Riportiamo alcune posizioni.

Negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi, Simona Finessi ha discusso con Margherita Pellino, responsabile della Fondazione, e un ricco panel sull’eredità di Vico Magistretti vista in termini di arte, sostenibilità e rigenerazione, dando continuità ad un lavoro di diffusione della conoscenza dei grandi maestri italiani sempre necessario e meritorio.

Marco Sanmicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, ha portato a Berlino il racconto della prossima 23° Esposizione Internazionale conversando con Kostantin Grcic sul ruolo sociale del design “in tempi così difficili in cui occorre difendere il valore politico della creatività e lo spirito di fratellanza tra le comunità”.

Francesco Scullica, ad Atene, ha percorso i temi, divenuti di grande attualità con la pandemia, di una nuova ospitalità che coniughi design d’interni con sostenibilità al servizio di forme innovative di turismo, lavoro e socialità.

Fabio Novembre a Bruxelles ha parlato del “Made in Italy” discutendo della rigenerazione del design italiano alla ricerca di equilibrio con il pianeta nel futuro che, ormai, è già arrivato.

In Messico, Matteo Origoni si è misurato con le contraddizioni e le opportunità di un paese ove “sperimentare soluzioni innovative e alternative per problemi che hanno un carattere globale, come la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

A Monaco di Baviera la grande esperienza di Walter de Silva ha messo in luce l’importanza del design nella nostra epoca per mettere “innovazione e tecnologia al servizio di un futuro più sostenibile”.

Il design italiano non ha confini ed è stato presentato anche all’Artic Design Week di Rovaniemi, Finlandia, circolo polare artico, dove Alessandro Colombo ha discusso con Päivi Tahkokallio di come raggiungere la bellezza nella vita di ogni giorno grazie all’uso di una tecnologia colta che, in equilibrio fra storia e tradizione, produca un’innovazione sostenibile.

Tutti i materiali e le testimonianze dei protagonisti possono essere ritrovati sul sito di Italian Design Day 2022: italiandesignday.it

 

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Last modified: 30 Marzo 2022