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Written by: Città e Territorio Professione e Formazione

Politecnico di Milano e UN-Habitat per città più giuste e sostenibili

Politecnico di Milano e UN-Habitat per città più giuste e sostenibili

Una collaborazione verso lo sviluppo e la sperimentazione di una cartografia metropolitana a supporto dei processi decisionali e gestionali

 

La metropoli è un elemento complesso composto da sistemi interconnessi. Per UN-Habitat è un network di città e dei suoi intorni periurbani e rurali. MSlab (Unità di ricerca del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano) si occupa delle dinamiche di metropolizzazione, capaci di impattare sulla dimensione territoriale, urbana e locale. Recentemente, proprio il Politecnico, insieme ad UN-Habitat e ad altre organizzazioni, ha avviato una collaborazione per sviluppare una nuova disciplina a livello globale, coinvolgendo teoria, pratica e ricerca sulle metropoli e sul loro ruolo per lo sviluppo sostenibile.

 

Un mondo di metropoli

Come architetti ci occupiamo della dimensione spaziale del fenomeno urbano e territoriale, che intercetta anche le dimensioni economica, sociale e della governance. Per stabilire i valori e i principi di queste trasformazioni, come ricercatori cerchiamo di attrezzare il nostro pensiero per riuscire a comprendere la complessità. Secondo le ultime analisi di UN-Habitat, nelle metropoli vive già un terzo dell’umanità, pari al 60% della popolazione urbana mondiale (2,6 miliardi di persone).

Ma la città metropolitana è profondamente cambiata rispetto ai suoi fattori identitari, alla varietà degli attori chiamati a lavorare in sinergia e, soprattutto, alla velocità della trasformazione che investe territori, paesaggi naturali e agrari e il tessuto storico delle città piccole e medie, come è il caso di Piacenza affrontato nel workshop LOL. Per comprendere le metropoli del XXI secolo dobbiamo occuparci della loro geografia funzionale piuttosto che di quella politica, focalizzando le pratiche degli abitanti piuttosto che le divisioni politiche.

 

La lezione europea

In tema di città metropolitana, l’Europa ha una forte identità, ben diversa dalla città orizzontale che si estende compatta per chilometri. Prevale un sistema di relazioni tra città grandi, medie e piccole che si sostengono a vicenda, alimentate e nutrite dalla regione in cui si trovano. Così crediamo fondamentale, anche quando non operiamo nelle metropoli propriamente dette, concentrarci su quei territori che, a diverse scale, risentono di dinamiche metropolitane.

Tutte le sfide attuali più urgenti – dal cambiamento climatico alle migrazioni, dall’indebolimento della democrazia alla digitalizzazione – devono essere affrontate in una prospettiva metropolitana, collaborativa e sistematica. Nessuna infatti conosce confini comunali, amministrativi o politici. Ci occupiamo dei valori di contesto – che l’Europa chiama intelligenza territoriale: la linfa vitale delle nostre città – e dei princìpi che danno forma ai progetti. Soprattutto la sostenibilità, che possiamo declinare in obiettivi, secondo le dimensioni urbane citate in apertura: spazio fisico/resilienza inventiva – società/equità – economia/prosperità – governance/equilibrio.

 

Strumenti necessari

Come politecnici, la ricerca deve implementare metodologie e strumenti. Così stiamo sperimentando una cartografia metropolitana che supporti i processi decisionali e gestionali dei diversi stakeholder metropolitani.

Si tratta di un metodo basato sul reperimento di open data e sulla costruzione di dati, oggi carenti soprattutto a livello locale. Solo con un bagaglio di conoscenze adeguato si possono disegnare progetti radicati in un contesto investito da dinamiche metropolitane. Le nostre mappe si basano sul riconoscimento dell’intelligenza dei luoghi e traducono i valori che esprimono utilizzando una software di glossario. Così princìpi e obiettivi della sostenibilità trovano una loro spazializzazione in mappe che alimentano interventi territoriali specifici, mettendo in relazione gli elementi che compongono le dimensioni della metropoli. Vogliamo andare oltre l’idea tradizionale di un processo progettuale lineare, che parte dall’analisi e fissa un’interpretazione per arrivare all’idea di progetto. Con le mappe metropolitane il processo si avvia con la selezione dei dati necessari. Si produce un’immagine di riferimento e quindi se ne condivide la direzione con una mappa relazionale.

 

Agenda 2030 come strumento operativo

In questo percorso Politecnico ha incontrato UN-Habitat impegnata a territorializzare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Gli strumenti di cartografia cognitiva possono supportare l’elaborazione di un meta-progetto come piano di negoziazione e dialogo. Tra i 17 Sustainable Development Goals, il quarto riguarda l’educazione: è importante lavorare sulla consapevolezza delle popolazioni e sulla partecipazione delle stesse, attraverso le azioni di sistema prodotte dalla rete di obiettivi di Agenda 2030.

Come sostenuto da UN-Habitat, il ruolo dell’accademia è fondamentale proprio per incrementare la conoscenza verso uno sviluppo urbano e territoriale sostenibile. In un periodo storico in cui cooperazione, solidarietà e azione collettiva devono essere princìpi guida, la criticità di questo approccio è data da indicatori che confrontano le prestazioni in aree e sistemi diversi. Eppure i 17 SDGs, e i loro diversi target e indicatori, sono strettamente collegati. Ci proponiamo così di approfondire:

  • la loro validità generale su scala globale
  • la possibilità di adattare il loro utilizzo a progetti diversi
  • il loro aspetto strumentale legato agli indicatori
  • la possibilità di monitorare l’impatto a livello di metropoli
  • la sistematicità dei progetti basata sull’utilizzo degli obiettivi di sostenibilità
  • le correlazioni indirette attivate dai progetti settoriali

Vogliamo educare i nostri studenti al pensiero sistemico che recuperi la visione interdisciplinare dei problemi, comprendendo la realtà in maniera interconnessa. Ci auguriamo di arricchire le esperienze educative attraverso l’applicazione concreta e con nuovi strumenti teorici e pratici. Fornire loro le competenze per pensare alla complessità aiuterà a formare figure capaci di applicare e implementare gli obiettivi di sostenibilità, contribuendo così a raggiungerli nel decennio di azione di Agenda 2030.

 

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Last modified: 10 Gennaio 2022