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Mina Di MarinoWritten by: Progetti

L’omaggio di Oslo a Edvard Munch

L’omaggio di Oslo a Edvard Munch

Visita al nuovo museo progettato da Juan Herreros e Jens Rikter, che raccoglie in un’unica sede oltre la metà delle opere del pittore norvegese

 

OSLO. L’inaugurazione del nuovo museo di arte contemporanea dedicato a Edvard Munch (1863-1944) era attesa da diversi mesi nella capitale, dopo la chiusura del museo nel quartiere di Tøyen e la pandemia. Finalmente, dal 22 ottobre, norvegesi e stranieri possono ammirare, in un’unica location, oltre la metà delle sue opere, non solo quelle più iconiche ma anche le meno conosciute. L’avveniristico edificio è costituito da un podium e da una torre, ed è stato progettato dagli architetti Juan Herreros e Jens Rikter. Esito di un concorso internazionale bandito dalla Municipalità  e concluso nel 2009, il museo si trova nel cuore della città, in un’area di 26.000 mq nel moderno quartiere di Bjørvika, che si affaccia sull’Oslo Fjord.

 

300 piloni sull’acqua, come una piattaforma petrolifera

Alla stampa è stato riservato un intero pomeriggio di visita. Nell’auditorium (festsal), collocato nel podium dell’edificio, il direttore del museo Stein Olav Henrichsen ha sottolineato la responsabilità di promuovere ulteriormente la figura di Munch e le sue opere in tutto il mondo, ispirando le generazioni future a tutte le forme d’arte contemporanea (dalla pittura e scultura, al teatro, danza e musica).

Successivamente, i progettisti hanno illustrato le principali caratteristiche dell’edificio, che è costruito sull’acqua e poggia su circa 300 piloni, riprendendo le più avanzate tecnologie utilizzate nella realizzazione delle piattaforme petrolifere norvegesi. Le facciate sono completamente rivestite da pannelli di allumino riciclato e micro-forato, che permettono di ammirare la città dall’interno della torre. Inoltre, l’edificio produce il 50% in meno delle emissioni di CO2 rispetto a una tradizionale costruzione delle stesse dimensioni.

 

Il podium e la torre

Così come è stato definito da Herreros, il basamento è stato concepito come una sorta di urban plaza aperta a tutti, che ospita diverse funzioni, tra cui i laboratori per bambini e giovani che vogliono apprendere le tecniche pittoriche di Munch, il ristorante/caffetteria, il bookshop e la biblioteca, dedicata alle opere e alla biografia dell’artista, rivolta soprattutto agli esperti che continuano a condurre appassionatamente studi su uno dei personaggi più famosi dei paesi nordici.

Gli 11 spazi espositivi sono distribuiti nella torre di 13 piani alta 58 metri, e sono raggiungibili attraverso scale mobili dalle quali si gode di una vista meravigliosa. Come ha sottolineato Jon Ove Steihaug, il direttore delle collezioni, bisogna tornare più volte, una sola visita non è sufficiente. Poi, oltre alle esposizioni permanenti del quarto e sesto piano, nel museo ci saranno mostre temporanee di arte contemporanea, il cui programma si annuncia assai ricco.

La torre del museo dialoga con le torri binate del Municipio (realizzato nel 1931-1950 su progetto degli architetti Arnstein Arneberg e Magnus Poulsson), nel rispetto dello skyline piuttosto basso della città. Inoltre, dallo skybar del tredicesimo piano si possono ammirare tutte le più recenti costruzioni che si affacciano sull’Oslo Fjord, tra le quali l’Opera House degli Snøhetta, l’Astrup Fearnley (Museo d’arte moderna) di RPBW, il “Barcode” di Dark Architects e MVRDV, Deichman Bjørvika (la Biblioteca centrale di Oslo, esito anch’essa di un corso esaltato sempre nel 2009) progettata da Lund Hagem Arkitekter og Atelier Oslo.

 

Non solo un landmark

Per la città di Oslo, l’opera rappresenta un progetto architettonico d’avanguardia, ma allo stesso tempo un progetto socio-culturale di particolare respiro. Concepito non solo per addetti ai lavori, il museo è infatti aperto a tutte le generazioni e vuole essere fonte d’ispirazione per chi si approccia all’arte e alla creatività: uno spazio multifunzionale, flessibile e dinamico. Analogamente, gli ambiti pubblici circostanti sono stati concepiti per le attività all’aria aperta e sono molto frequentati: canali, ponti, piste ciclabili e grandi passerelle lignee lungo la baia, le quali consentono di prendere il sole dopo un bagno nei mesi estivi, o di godere dei tiepidi raggi degli autunni nordici.

 

Immagine di copertina: © Adrià Goula

 

Autore

  • Mina Di Marino

    Professore associato al Dipartimento di Pianificazione urbana e regionale della Norwegian University of Life Sciences (NMBU). È coordinatrice del corso di laurea quinquennale di Pianificazione urbana e regionale, co-coordinatore del Centre for Landscape Democracy della NMBU. Ha conseguito la laurea in Architettura (2001) e il dottorato in Pianificazione urbana, regionale e ambientale (2010) al Politecnico di Milano. Ha lavorato come post-doctoral researcher al Dipartimento di Architettura della Aalto University (2012-2017). I suoi studi più recenti sono stati pubblicati su Landscape Research, Urban Forestry and Urban Greening, European Planning Studies, and Land Use Policy

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Last modified: 26 Ottobre 2021