Spazio e città nel post pandemia: conferenze, premi, presentazioni e un’esposizione diffusa lungo l’Arno fino al 17 ottobre
PISA. Dopo la forzata sospensione dovuta alla pandemia, abbiamo un’occasione unica per tracciare nuovi orizzonti che consentano di migliorare la qualità della vita delle persone. Il momento attuale è fondamentale per una riflessione che metta a fuoco i punti deboli dell’organizzazione della nostra società e indirizzi verso una “rinascita” che attenui le differenze emerse con evidenza in ambito sociale, pensando possibili tracce per il futuro della città.
Così, dopo lo shock che l’emergenza sanitaria ha rappresentato per l’intero assetto sociale, la 4° edizione della Biennale di Architettura di Pisa propone visioni per una “Renaissance” intesa come stato mentale e desiderio di rigenerarsi dopo il periodo vissuto, che ha messo alla prova stili e luoghi di vita, esplicando questi concetti già nel logo, un abbraccio sotto l’arco acuto degli Arsenali repubblicani. La questione che pone questa edizione, dopo una cesura epocale e irreversibile, è come sia possibile indirizzare il cambiamento in atto, tracciando due direzioni di ricerca: lo spazio collettivo e lo spazio individuale, in cui s’intrecciano tematiche legate alla casa, al verde, al lavoro e all’ambiente.
Quest’anno la curatela è tornata all’Associazione LP (Massimo Del Seppia, Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati, Pietro Berti). Ha impostato un progetto corale con l’intento di contribuire alla rinascita delle città dopo la pandemia, condiviso con istituzioni, territorio, comitato scientifico, e realizzando uno spazio culturale, un incubatore d’idee che suggerisce prospettive per il miglioramento della qualità della vita, con “l’ambizione di essere uno degli acceleratori per una ripartenza collettiva”.
Le quattro sezioni
Il tema è declinato in quattro sezioni: la casa e il quartiere, i parchi, lo spazio del lavoro, nuove strategie per l’equilibrio ambientale, con progetti di Arw Botticini + Facchinelli, Barreca & La Varra, Bas Smets, Bergmeisterwolf, C+S Architects, Carta Associès, Corvino + Multari, Cz Studio, Demogo, Fabbricanove, Gbpa Architects, Kengo Kuma & Associates, L21 Laboratorio Urbano, La rivoluzione delle seppie, Labics, Land, Mario Cucinella Architects, Michelangelo Pugliese, Miralles Tagliabue Embt, Modus Architects, Mosbach Paysagistes, Obr, One Works, Orizzontale, Adlm Architetti, Park Associati, Petra Blaisse, Piuarch, Rossiprodi Associati, Rpbw, Studio Capitanio e Osa, Vulcanica, Yellow Office.
La prima sezione, dedicata alla casa, sottolinea la necessità di elaborare nuove strategie volte a individuare standard abitativi contemporanei che rispondano alle esigenze attuali; mentre il quartiere evidenzia uno spazio collettivo ricco di servizi e di verde, che, se relazionato con altri quartieri, può attivare dinamiche sociali virtuose.
La seconda sezione indica come parchi urbani e periurbani rappresentino un elemento di equilibrio nell’espansione dei centri abitati e, allo stesso tempo, consentano un’adeguata qualità abitativa, oltre a garantire un più corretto equilibrio sociale.
La terza sezione, che guarda al tema del lavoro, particolarmente condizionato dalle dinamiche pandemiche, genera una riflessione su nuovi spazi a ciò conformati, producendo la necessità di modificare o convertire quelli sino a ieri adibiti a ospitare funzioni che probabilmente saranno svolte secondo modalità diverse dal passato.
La quarta sezione pone la questione delle nuove strategie di equilibrio con l’ambiente e il conseguente ripensamento degli spazi di vita elaborati con una diversa filosofia progettuale capace di ridurre al minimo l’impatto ambientale.
L’esposizione sull’Arno
Il progetto espositivo si sviluppa lungo il fiume, così come nelle passate edizioni, in un percorso da ovest verso est: il corpus centrale con il padiglione internazionale che accoglie i 32 progetti e lo spazio per le conferenze, è concentrato negli Arsenali repubblicani, per le prime tre sezioni, e nel Fortilizio per la quarta; lo spazio Sopra le Logge accoglie il padiglione Comune, con l’esposizione di alcuni progetti di opere pubbliche in programma per Pisa; infine, il Bastione Sangallo ospita il padiglione Università di Pisa e una mostra monografica su Antonio Monestiroli.
Ogni sezione all’interno degli Arsenali è contenuta in una delle grandi arcate, con un allestimento minimale organizzato su un sistema a lettura in verticale, che ricorda la provvisorietà attraverso leggere strutture metalliche di colore nero che formano portali, con l’esposizione dei disegni nelle pareti laterali e plastici al centro, intervallati da una “foresta” che richiama l’importanza dell’ambiente. Il nero delle strutture si combina al rosso dei pannelli espositivi, in un file rouge con il “Progetto sedia rossa – Ritratti creativi” del fotografo Nicola Ughi, che in questo caso ritrae i visitatori su una Frau rossa all’ingresso della mostra, rafforzando il legame tra le varie arti.
In parallelo all’esposizione sono in programma conferenze, presentazioni di libri, momenti di approfondimento diffusi e partecipativi, ma soprattutto riconoscimenti come il Premio Città di Pisa per la qualità urbana e il Premio Biennale, per questa edizione, assegnati rispettivamente a Mario Cucinella e allo studio Orizzontale.
Immagine di copertina: © Nicola Ughi
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allestimenti , congressi , coronavirus , mostre , pisa
Last modified: 13 Ottobre 2021