Dopo un anno di stop, il bilancio della 38° edizione conferma la leadership internazionale delle ceramiche italiane
BOLOGNA. Dopo l’annus horribilis 2020, che ha segnato uno stop per la fiera delle ceramiche fermata per ben due volte dall’infuriare della pandemia, finalmente si è tornati ad un’edizione in presenza nel 2021.
Presenze confortanti
L’edizione numero 38 di Cersaie ha ripreso esattamente dal punto in cui ci si era lasciati in precedenza: recuperate la gran parte delle iniziative preannunciate, si è tornato a guardare al futuro con un rinnovato, ma sempre cauto, ottimismo. D’altronde, sono risultati integralmente occupati i 15 padiglioni del quartiere fieristico, con 623 espositori, di cui ben il 38% di origine estera. Dipanatasi su 4 giornate feriali e nessuna festiva, dal 27 settembre al 1 ottobre, la fiera, che ha come target principale gli addetti ai lavori, tra i quali indubbiamente gli architetti, ha registrato 62.943 presenze (38% sempre dall’estero), pari al 56% dei visitatori dell’ultima edizione del 2019.
La fiera si è sforzata di garantire in tutte le sue sedi e iniziative le condizioni di sicurezza per fare fronte alle esigenze dettate dalla pandemia: accesso solo tramite prenotazione online del biglietto, esibizione di green pass o esecuzione di test salivari sul posto, capienze ridotte per tutti gli eventi, utilizzo di spazi più ampi. Sono saltate le distanze di sicurezza talvolta in fiera e nella serata inaugurale presso il Salone del Podestà, in centro città, in cui, apparentemente senza timore, ci si è trovati gomito a gomito, espositori e giornalisti. Ed è stato un bel ritrovarsi dopo tanti mesi di assenza.
Le ceramiche italiane nel mondo: i numeri 2021
I primi dati del settore ceramico nel 2021, forniti alla conferenza stampa internazionale di lunedì 27 dal presidente per le attività promozionali di Confindustria ceramica Emilio Mussini, sono positivi e hanno parlato di una leadership italiana incontrastata nel commercio internazionale, con il 31% del mercato, mentre la Cina e la Spagna rispettivamente si attestano al 20% e al 17%. Incrementi significativi si sono registrati nelle vendite nel primo semestre 2021 rispetto al 2019, con un +12,6% sui mercati internazionali e un +10,7% sul mercato nazionale (frutto del superbonus 110%, viene da pensare). Gli altri interventi alla conferenza stampa internazionale sono stati quelli di Roberto Luongo (Agenzia ICE), Armando Cafiero (direttore generale di Confindustria ceramica), Vincenzo Colla (assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna), Andrea Serri (responsabile della comunicazione di Confindustria ceramica e del Cersaie) e Cristina Faedi (responsabile delle attività promozionali di Confindustria ceramica e del Cersaie).
Tutti gli intervenuti hanno evidenziato come fondamentale il settore del contract, a cui è stato dedicato quest’anno uno spazio ancora più ampio: l’Archincont(r)act si è infatti ibridato nella Contract Hall, 10.000 mq al padiglione 18, in cui si sono svolte attività di networking tra il mondo della produzione, quello del progetto e la committenza nell’ambito del Real Estate e appunto del contract; era presente un cafè in cui si sono svolti incontri con riviste, architetti e designer.
Le mostre e il programma culturale
Al padiglione 18 hanno trovato ospitalità anche due mostre: da un lato, “G124 Renzo Piano: il rammendo delle periferie. Un viaggio tra le periferie italiane”, con protagonisti i lavori dei giovani architetti riuniti sotto il cappello dello studio del senatore a vita, e focus sui quartieri Crocetta di Modena, Guizza di Padova, Zen 2 di Palermo; dall’altro, la più recente edizione del concorso “La ceramica e il progetto”.
Accanto, l’ormai consolidato programma culturale di “Costruire, abitare, pensare” si è arricchito di nuovi interessanti appuntamenti: la conferenza “Architettura sensibile” con Odile Decq e Benedetta Tagliabue; la lectio magistralis del Premio Prizker Shigeru Ban; la conferenza “Small Talks Reloaded – Viaggiare come studiare”, a cui hanno presenziato alcuni tra i maggiori studi di architettura italiani (Atelier(s) Alfonso Femia AF517, asv3 officina di architettura, Bricolo Falsarella, CZA – Cino Zucchi Architetti, Diverserighestudio, Iotti + Pavarani Architetti, Labics, MAP studio, Orizzontale, TAMassociati).
Benedetta Tagliabue e Odile Decq
Per quanto riguarda l’incontro con le architette – o architettrici, come le ha introdotte Fulvio Irace, mutuando il termine dal libro di Melania Mazzucco -, Tagliabue ha presentato tre lavori dello studio che rivelavano un rapporto privilegiato con il materiale ceramico: il mercato di Santa Caterina e il Kalida Sant Pau Centre (luogo di cura), entrambi a Barcellona, oltre alla chiesa di San Giacomo a Ferrara, quest’ultima in consegna a metà mese, con l’intervento artistico di Enzo Cucchi e la collaborazione per la liturgia di Vincenzo Gatti. Tagliabue nutre una passione per il colore, che evidenzia nella produzione architettonica come nel proprio abbigliamento. All’estremità opposta dello spettro cromatico si colloca invece l’abbigliamento di Decq, e in parte il suo lavoro, in cui spesso porta a contrasto con il nero elementi di colore rosso; il suo intervento è stato incentrato su un numero ampio di lavori sia come designer che come progettista, tra i quali il Macro di Roma, la recentissima torre residenziale Antares a Barcellona, l’edificio per uffici Twist a Parigi, la residenza per artisti Saint-Ange a Seyssins in Francia.
I trend nella produzione di pavimenti e rivestimenti
Vi è un forte desiderio di far entrare la natura dentro casa, come conseguenza dei mesi pandemici in cui molte delle attività si sono trasferite indoor: quindi rassicuranti colori pastello e colori della terra, grandi lastre che ricordano i marmi più preziosi, pattern vegetali formato micro e macro (con la monstera deliciosa quasi onnipresente), pattern geometrici nel micro; rivestimenti per piscine per l’outdoor. Si è ridimensionata notevolmente la presenza dei pavimenti simil-lignei che fino a pochi anni fa la facevano da padrone; al loro posto invece subentrano pavimenti che imitano il travertino, il calcestruzzo, il terrazzo alla veneziana, le marmette di un tempo.
Arredobagno
Questi settori merceologici sono stati preponderanti rispetto a quello delle apparecchiature igienico-sanitarie (vasi, vasche, docce, rubinetterie, ecc.): il livello qualitativo del design, a parte qualche pacchianeria e qualche doratura di troppo, è parso comunque elevato. Sono state sdoganate le rubinetterie – anche per la cucina – di colore nero (cosa che avrà fatto piacere a Decq).
La prossima edizione si svolgerà dal 26 al 30 settembre 2022.
Fino all’8 ottobre è possibile interagire con la fiera su: https://www.cersaie.it/it/s_cersaie_digital.php
Si via anche: ceramica.info (in 5 lingue)
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bologna , fiere
Last modified: 4 Ottobre 2021