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Monica ZerboniWritten by: Reviews

Roma, benvenuti nell’universo di Giacomo Balla

Roma, benvenuti nell’universo di Giacomo Balla

Al Maxxi una mostra sull’artista torinese apre anche le porte della caleidoscopica abitazione di via Oslavia

 

ROMA. In città non sono pochi i quartieri che, lontani dal fascino del centro storico o dal glamour della Dolce vita, custodiscono veri e propri tesori di arte e architettura. Tra questi il tranquillo quartiere delle Vittorie rivela oggi un suo gioiello sconosciuto e apre per la prima volta al pubblico la casa in cui l’artista torinese Giacomo Balla (1871-1958), icona del Futurismo, visse con la famiglia dal 1929 fino alla sua morte. L’appartamento, abitato dalle figlie Elica e Luce (esse stesse pittrici) fino a fine anni novanta e protetto da vincolo di tutela, era stato sottoposto a un primo restauro conservativo nel 2004, mentre ulteriori lavori di messa in sicurezza sono stati realizzati nel 2018 dalla Soprintendenza speciale di Roma in collaborazione con la Banca d’Italia.

Ora, in occasione del 150° anniversario della nascita di Balla e per i prossimi cinque mesi, si schiudono le porte del mondo privato dell’artista e su iniziativa del Museo Maxxi vengono offerte visite guidate che sono percorsi visivi ed emozionali, vivaci esperienze culturali che nutrono la conoscenza e appagano lo spirito. Grazie all’allestimento dei curatori del Museo Domitilla Dardi e Bartolomeo Pietromarchi, nella casa rivive lo spirito con cui Balla e le sue figlie l’avevano ideata e realizzata, trasformando un anonimo appartamento dal taglio borghese in un caleidoscopio di luci e colori, in un regno della fantasia che si nutriva al contempo di arte e intima quotidianità.

Le pareti e le porte riccamente decorate, i mobili a incastro, i decori delle mattonelle, i fiori futuristici in plexiglas, i tappeti “futurballa”, i cavalletti autoprodotti con materiale riciclato: ogni oggetto è frutto di un’infaticabile ricerca ed è pieno del dinamismo che era fulcro e manifesto del Movimento futurista. In ogni spazio, dal celebre Studiolo rosso, il “pensatoio” dell’artista, alle stanze di Elica e Luce, dalla suggestiva cucina alla stanza da bagno la casa risulta un luogo ricco d’idee e messaggi, un permanente inno alla creatività.

Oltre ad oggetti di domestica routine quali tazze, piatti e bicchieri, gli armadi rivelano tessuti, vestiti e accessori di abbigliamento disegnati e confezionati dagli abitanti-artisti e da loro quotidianamente indossati al fine di trasformarsi essi stessi in opere d’arte semoventi e realizzare quel concetto di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale) caro non solo ai futuristi, ma anche ad altri movimenti artistici del primo Novecento, dal britannico Arts and Crafts alla Secession viennese, al Bauhaus tedesco. Nell’appartamento, molte delle opere custodite per decenni da Luce e Elica, fedeli depositarie dell’arte del padre, illustrano le diverse fasi creative del genio torinese, da un primo periodo figurativo all’estetica futurista degli anni dieci-venti fino al ritorno alla raffigurazione del reale verso la fine della vita. Sono tele, disegni e un grande numero di bozzetti recentemente restaurati.

Parte di essi si trovano oggi al Maxxi dove, in contemporanea all’apertura della residenza, è allestita la grande esposizione “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno”. In essa quadri, arazzi, mobili e arredi sono messi a confronto con le opere di otto artisti e architetti contemporanei che hanno interpretato lo spirito futurista con una serie di creazioni personali. Fra queste spiccano il tavolo disegnato da Patricia Urquiola per Cassina, che richiama le asimmetrie dei mobili di casa Balla, e un filmato tratto dal lavoro digitale del duo britannico Space Popular: una ricostruzione virtuale della casa realizzata senza averne mai visto lo spazio fisico, ma solo attraverso le suggestioni dei racconti e delle immagini esistenti.

 

Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno

a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

17 giugno- 21 novembre
da martedì a domenica 10-19
Casa Balla, via Oslavia 39/b, Roma, visite guidate su prenotazione nei fine settimana fino al 21 novembre

 

Autore

  • Monica Zerboni

    Nata a Torino e laureata presso l’Università Statale di Milano, è giornalista pubblicista, svolge attività giornalistica per testate multimediali e cartacee di settore. È stata corrispondente dalla Germania per le riviste “Abitare” e “Costruire”. Ha maturato esperienze professionali nell'ambito della comunicazione ed in particolare ha lavorato come addetta stampa presso importanti studi di architettura. Ha svolto attività di redazione, traduzione e coordinamento per varie case editrici. Scrive articoli e approfondimenti in italiano, inglese e tedesco per diverse testate specializzate e non, italiane e estere (Abitare, Costruire, Il Sole 24 Ore, In Town Magazine, Frame, Mark, Architektur&Wohnen, HOME, Home Journal, Perspective, Azure, Interiors, Urbis, Urbis Landscape, Vogue Australia ecc.)

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Last modified: 9 Luglio 2021