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Written by: Progetti

Barcellona: terzo cantiere per il Macba

Barcellona: terzo cantiere per il Macba

A HArquitectes e Christ & Gantenbein il concorso per l’ampliamento del Museo di arte contemporanea di Barcellona

 

BARCELLONA. L’ampliamento del Museo Macba ha finalmente una data, il 2023. La giuria di 21 esperti ha preferito per ampia maggioranza il progetto firmato in tandem dallo studio locale HArquitectes e Christ & Gantenbein tra le proposte degli altri quattro finalisti: Barozzi Veiga, Camps Felip Arquitectura & Tuñón Arquitectos, David Chipperfield Architects con b720 Fermín Vázquez Arquitectos e Caruso St John Architects.

Premiato per “La capacità di risolvere in maniera ordinata il dialogo alle diverse scale: di quartiere, con la città e con il museo”, il progetto pone le basi per l’agognato ampliamento della struttura museale, in discussione da sette anni, che già usufruiva degli spazi ceduti dal vicino convento degli Angeli e della cappella della Misericordia, senza però poterli sfruttare al meglio. Il nuovo progetto consentirà al Macba di contare su ulteriori 2.900 mq per collocare le quasi 6.000 opere del fondo, e ne sconvolgerà funzionamento e organizzazione degli spazi.

Le forti rivendicazioni dei residenti del quartiere del Raval, che da anni reclamano al Comune una struttura sanitaria di base di qualità, hanno sottratto gli spazi della cappella sconsacrata al museo, che in cambio guadagna un volume che sorgerà di fianco al convento, grazie alle modifiche apportate dal Comune al Piano metropolitano. Un win-win a tutti gli effetti, ma non solo: il progetto risponde al programma dettato dal concorso che, oltre ai metri quadri, insegue l’obiettivo di restituire qualità agli spazi pubblici adiacenti al Macba, degradati e mai realmente risolti.

 

Nuove logiche costruttive tra preesistenze storiche e addizioni

Il contesto è particolarmente complesso: le preesistenze comprendono gli edifici storici del convento, l’intervento degli anni ottanta firmato dagli architetti Lluís Clotet e Ignacio Paricio e l’emblematico edificio di Richard Meier, realizzato nel 1995 (con tre anni di ritardo rispetto allo sperato 1992 delle Olimpiadi). Secondo i vincitori, “La difficoltà di questo progetto sta nel saper trovare la scala giusta e l’equilibrio tra le parti: la scala del patrimonio storico, del museo, della piazza e delle persone”.

Il progetto scommette sulla messa in valore dei manufatti e procede per addizioni all’esistente, rivisitandone le logiche costruttive: il fronte gotico del convento e l’edificio dei contrafforti (Clotet-Paricio) vengono integrati in una struttura in mattoni permeabile che conferisce unità all’insieme e ridefinisce la fisionomia della piazza, dotandola di una galleria transitabile e di una grande piazza soprelevata. L’annesso, i cui pilastri ricalcano i contrafforti dell’edificio preesistente, collegherà questo con il nuovo volume diafano posteriore che accoglierà le nuove sale espositive. La cappella del convento si convertirà in un elemento centrale, accogliendo un secondo accesso al museo e aprendosi allo spazio pubblico esterno. Il baricentro si sposta dunque dall’edificio di Meier al complesso prospiciente, a cui sarà collegato da un passaggio sotterraneo a partire dal parcheggio esistente.

 

I finanziamenti

Sono previsti 11 milioni, di cui 5,5 per le opere di ampliamento, sostenute in parti uguali tra Comune, Generalitat de Catalunya e Ministero della cultura, mentre l’apporto della Fondazione Macba sarà di 1,5 milioni. Una fetta dei finanziamenti dovrebbe arrivare dai fondi Feder (Fondi Europei di Sviluppo Regionale), che però impongono una tabella di marcia sostenuta: i lavori dovranno concludersi entro il 2023.

 

Autore

  • Francesca Comotti

    Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1998, dopo alcuni anni come libero professionista rivolge la sua attenzione al mondo editoriale, formandosi presso la redazione della rivista «Area» e il settore libri di Federico Motta Editore. La tesi in urbanistica, con i professori Giancarlo Consonni e Giuseppe Turchini le apre (inconsapevolmente) la strada verso quella che è diventata la sua città di adozione, Barcellona, dove risiede dal 2004. Da qui consolida il suo percorso professionale come giornalista freelance specializzata in architettura contemporanea, collaborando stabilmente con alcune testate di settore italiane e come corrispondente per «Il Giornale dell’Architettura». Per la casa editrice spagnola Loft Ediciones ha pubblicato come co-autrice «Atlas for living», «Atlas de arquitectura del paisaje» e «Sketch landscape»

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Last modified: 3 Maggio 2021