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Giorgio SciancaWritten by: Forum

Quo vadis architetto? Icone e supereroi

Quo vadis architetto? Icone e supereroi

Una rassegna di film che ha celebrato gli architetti delle avanguardie e, in controluce, il Bauhaus

 

Quali sono le icone, fra gli architetti famosi dell’immaginario collettivo, che ancora ispirano, rappresentano, incidono per la loro storia e personalità? I soliti nomi? Nel “cinema degli architetti” non è così. Accanto ai mostri sacri pure qualche piacevole scoperta e, ancora una volta, tutta al femminile. Nelle pellicole che seguono incontriamo gli avengers che ti aspetti: Adolf Loos, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe, Le Corbusier, Munio Weinraub Gitai; e le eroine che non ti aspetti: Eileen Gray, Lota de Macedo Soares, Lina Bo Bardi. Sono poi state trasfigurate per esigenze filmiche “Le donne del Bauhaus”, come ci ha ricordato il recente documentario Bauhausfrauen di Susanne Radelhof, in una serie televisiva e un film tv. Il triste primato dell’architetto più citato è ancora quello del “diavolo” Albert Speer. Cominciamo con i “supereroi del Bauhaus” analizzando le pellicole degli ultimi 10 anni. Tutti nati alla fine dell’Ottocento. Tutti con vite sentimentali complicate.

 

Adolf Loos (1870-1933)

Lina

(W. Wehmeyer, C. Wurm, W. A. Scherlofsky, T. Ranftl) – 2017 A

Storia del breve e tumultuoso matrimonio fra l’attrice e attivista Lina Loos (Carolina Catharina Obertimpfler) e l’architetto austriaco. La fanciulla dal carattere indipendente è inizialmente attratta dal pensiero rivoluzionario del consorte ma questi è troppo preso dalla professione, trascura e sottovaluta la giovane moglie che lo tradisce. Lui non ne esce bene.

 

 

 

 

 

Walter Gropius (1883-1969)

Bride of the Wind, La sposa del vento

(Bruce Beresford) – 2001 UK/D/A

Prima apparizione al cinema dell’architetto che sposa la vedova del musicista Gustav Mahler nel 1915 durante una licenza militare dal fronte. Alma Mahler Schindler (1879-1964) è la figura chiave femminile di Gropius; prima amante, poi moglie, madre dei due figli, moglie fedifraga e poi ex.

 

 

 

 

 

Mahler auf der Couch, Mahler sul divano (Felix O. Adlon, Percy Adlon) – 2010 D/A

Nel 1910 Mahler, colpito dalla scoperta del tradimento della moglie con Gropius, si rivolge a Freud per avere consigli. Anche lui è affascinato dal giovane architetto.

 

 

 

 

 

 

Die Neue Zeit, A New Era (Lars Kraume) – 2019 D TV

La serie televisiva di sei puntate racconta la storia del fondatore. “Tutti ricordano il Bauhaus solo in bianco e nero, ma il nostro mondo era a colori”. La protagonista è la studentessa Dorothea “Dörte” Helm (1898-1941).

 

 

 

 

 

 

Lotte am Bauhaus (Gregor Schnitzler) – 2019 D TV

La storia di una giovane studentessa, Lotte Brendel, nella scuola Bauhaus di Weimar nei primi anni ’20, ispirata alla vita reale della designer Alma Siedhoff-Buscher (1899-1944). Gropius è la figura emblematica di riferimento nel bene e nel male.

 

 

 

 

 

 

Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969)

Bauhaus – Broken Wings

(Philipp Eierund) – 2006 USA

Prima apparizione cinematografica in un “corto” legato al tumultuoso e drammatico momento della chiusura della Bauhaus nel marzo 1933. Mies è il preside quando i nazisti in Germania occupano la scuola.

 

Skleněný pokoj, The Glass room (Julius Sevcik) – 2019 CZ

La protagonista del film è la mitica Villa Tugendhat a Brno nella Repubblica Ceca. Mies, nel film l’architetto Von Abt for Liesel, progetta e realizza per gli entusiasti coniugi Tugendhat (Landauer) una residenza ”pelle e ossa” sullo stile del Padiglione della Germania all’Esposizione internazionale di Barcellona del 1929 e demolito l’anno successivo. Nasce il mito di “less is more”.

 

 

 

 

 

Munio Weinraub Gitai (1909-1970)

Lullaby to My Father

(Amos Gitai) – 2012 F, CH

Ninnananna per mio padre. Il film lega tra loro avvenimenti storici e ricordi intimi. Dice il regista: «Io osservo il modo in cui l’architettura rappresenta le trasformazioni della società e coloro i quali danno forma a questa architettura. Seguiamo il percorso di Munio, mio padre, nato nel 1909 nella Slesia, in Polonia, figlio del mezzadro di un aristocratico prussiano. All’eta di 18 anni, Munio parte per Berlino per andare ad incontrare Walter Gropius, Kandinsky e Paul Klee al Bauhaus. Nel 1933 il Bauhaus è chiuso dai nazisti, che accusano Munio di tradimento nei confronti del popolo tedesco. Munio è imprigionato, poi espulso a Basilea. Parte per la Palestina. Al suo arrivo ad Haifa inizia la carriera di architetto e adatta i principi modernisti europei al Medio Oriente. Il film è un viaggio alla ricerca dei rapporti tra un padre e suo figlio, architettura e cinema, storia di un percorso e frammenti di ricordi intimi. Il film non è una biografia ricostruita, ma un mosaico. I frammenti si assemblano a poco a poco, in un’associazione poetica di foto, di visi, di viaggi, di architetture reali e di sequenze di film di finzione». Meglio di così…

Autore

  • Giorgio Scianca

    Architetto, è ideatore e redattore della testata giornalistica archiworldTV (premio “Bruno Zevi” IN/Arch-Ance - 2011). Nel 2010 collabora con il Centro sperimentale di cinematografia. Dal 2023 collabora con “Il Corriere della Sera”, scrivendo di architetti, città e cinema. Direttore del premio Dedalo Minosse Cinema. Autore dei volumi “La recita dell’architetto” (SVpress, 2015) e "Quo vadis architetto" (Golem, 2021)

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Last modified: 23 Dicembre 2020