Dinamico snodo infrastrutturale, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e significativi progetti, per la cultura ma non solo
Città cattolica in un paese protestante, Utrecht è sede dell’arcivescovado e vanta un pregevole centro storico con numerosi raffinati edifici costruiti nel Secolo d’oro (il Seicento) attorno all’originario nucleo medioevale dominato dalla torre del Duomo (che, con i suoi 112 m è la più alta torre campanaria del paese), da cui nelle belle giornate è visibile Amsterdam, distante solo 35 km. Gerrit Rietveld nacque e lavorò qui. In città si trova la sua casa Schröder (un simbolo di De Stijl), mentre nel Centraal Museum è esposta la più ampia collezione Rietveld del mondo.
La prestigiosa università e l’efficiente nodo ferroviario (con 900 treni e 228.000 passeggeri al giorno, il principale dei Paesi Bassi) sono i motori dello sviluppo di una città che, con i suoi 30.000 studenti, ospita il più grande ateneo e centro di ricerca del Paese, caratterizzato da edifici di qualità tra cui l’Educatorium di Rem Koolhaas/OMA (1995), la Faculty of Economics and Managment di Mecanoo (1995), l’University Museum di Koen van Velsen (1996), il BasketBar di NL Architects (2003), l’University Library di Wiel Arets (2004), la Faculty of Science\David de Wied di Herman Hertzberger (2011), il Victor J. Koningsbergergebouw di Ector Hoogstad Architects e l’University of Applied Sciences di SHL Architects (2018).
Il masterplan per la stazione centrale
Progettata da Benthem Crouwel Architects e inaugurata nel 2016, la stazione centrale è il fulcro del Masterplan CU2030, uno dei principali interventi di trasformazione del Paese che sarà ultimato nel 2030, realizzando un nuovo centro coerente che integra la città storica e la stazione ponte mediante la costruzione di spazi per la cultura, il tempo libero, edifici pubblici e, non ultima, la riapertura di un canale colmato negli anni ’70. Nell’ambito del potenziamento della ferrovia, sono stati anche realizzati edifici di servizio di qualità come il Verkeersleidingspost (postazione di controllo del traffico), disegnato da Gortemaker Algra Feenstra. Attuato grazie alla collaborazione tra la Municipalità, Klepierre-Hoog Catharijne, le società ferroviarie Dutch Rail e ProRail e il centro espositivo-congressuale Jaarbeurs, il Masterplan CU2030 ridisegna il cuore di Utrecht attraverso la realizzazione di architetture di qualità tra cui: la torre della nuova City Hall Utrecht dello studio Kraaijvanger (2014); il più grande parcheggio per biciclette del mondo (12.500 stalli), caratterizzato dall’iconica pensilina forata a firma di Ector Hoogstad Architects (nell’immagine di copertina di Petra-Appelhof); il “Bosco verticale” di Stefano Boeri Architetti; Jaarbeursplein, la più grande piazza cittadina, disegnata dai paesaggisti Okra (2018).
Tuttavia, nella migliore tradizione neerlandese, gli interventi di riqualificazione e le opere di qualità non sono concentrate solo nel centro urbano bensì, con scale differenti, sono contemporaneamente distribuite nelle altre aree, così da non creare squilibri. A ovest, per esempio, sono stati recentemente realizzati il complesso multifunzionale Nieuw Welgelegen di AGS Architects, il centro sportivo Gym hall TNW di NL Architects e il Dafne Schippers bicycle bridge, un edificio ibrido che integra un ponte ciclopedonale, una scuola elementare e un giardino disegnato da Next Architects (2016).
La musica e il nuovo Tivoli-Vredenburg
La musica è centrale nell’offerta culturale di Utrecht, che vanta una solida tradizione concertistica e ospita l’Oude Musik (il principale festival di musica antica d’Europa). Non a caso, uno degli interventi trainanti nello sviluppo urbano riguarda la trasformazione e ampliamento del centro musicale Vredenburg, progettato 40 anni fa da Herman Hertzberger, strategicamente collocato proprio nei pressi della stazione centrale e, in origine, annesso al centro commerciale Hoog Catharijne, il più grande del Paese. La libertà nel ripensare edifici e spazi pubblici preesistenti, anche di recente costruzione, e l’attitudine a diffondere qualità urbana attraverso l’architettura, si configura come uno dei principali fili rossi dei progetti realizzati nei Paesi Bassi. Quest’attitudine è ben esemplificata dalla strategia adottata per il Vredenburg, che è diventato il nuovo polo musicale di riferimento nazionale. Uno dei punti fermi nel rinnovamento riguardava la realizzazione di un contemporaneo palazzo della musica e il restauro dell’originaria sala da concerto per 1.700 spettatori, nota in tutto il mondo per la sua configurazione basata su una serie di balconate e per l’eccellente qualità acustica. L’intervento è stato curato dallo stesso Hertzberger nel 2014 (con NL Architects, Thijs Asselbergs architectuurcentrale e Jo Coenen & Co), ripensando uno dei progetti per la musica più emblematici della sua opera. Il nuovo Tivoli-Vredenburg copre ora una superficie di 31.000 mq (21.500 di nuova costruzione, 9.500 di ristrutturazione), con cinque nuove sale (contenute nella torre aggiunta al complesso originario) dall’acustica perfetta, oltre a strutture adatte per tutti i tipi di musica (dalle serate pop, jazz e club alla musica sinfonica, musica da camera) e varie forme d’intrattenimento. Gli spazi per la distribuzione e i foyer sono caratterizzati da passerelle e balconate che permettono molteplici affacci interni e viste panoramiche sulla città. L’interno ospita inoltre un bar-lounge, una caffetteria e un ristorante.
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infrastrutture , olanda , rigenerazione urbana , ritratti di città
Last modified: 9 Dicembre 2020