Gli esiti della seconda edizione del “Premio triennale Giulio Andreolli – Fare paesaggio”
Si è tenuta lo scorso 12 novembre (in diretta streaming) la cerimonia di assegnazione del Premio triennale Giulio Andreolli – Fare paesaggio, così denominato a partire da questa seconda edizione per riconoscere l’attività di promozione della cultura del paesaggio dell’ingegnere roveretano Giulio Andreolli (1951-2019). Curato dall’Osservatorio del paesaggio della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con tsm|step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio, il premio consiste in una selezione di opere, progetti e iniziative realizzati nel territorio alpino (quello transnazionale incluso dalla Convenzione delle Alpi), ritenute significative per il loro contributo alla salvaguardia, gestione e valorizzazione del paesaggio.
La giuria, composta da esperti di livello internazionale come l’architetta slovena Lenka Kavčič, l’architetto svizzero Armando Ruinelli e la professoressa Viviana Ferrario (Università IUAV di Venezia), è stata presieduta dal paesaggista portoghese João Nunes ed ha valutato 58 progetti suddivisi in tre ambiti tematici.
Nell’ambito “Programmazione, pianificazione e iniziative gestionali”, il primo premio è stato assegnato al progetto Colle San Biagio: inclusione sociale, agricoltura biologica, turismo sostenibile, promosso dall’omonima Società agricola trentina.
Nell’ambito “Segni del paesaggio” l’opera vincitrice è risultata la nuova azienda agricola a contrada Bricconi di Oltressenda Alta (Bergamo), dello studio milanese LabF3. L’esito dell’incontro di un giovane allevatore desideroso di ridare vita sulle Alpi Orobie ad un’attività di produzione agroalimentare artigianale, con tre giovani architette che si sono occupate del progetto di riqualificazione, è un raffinato intervento in cui l’antico nucleo rurale cinquecentesco entra in tensione con nuovi volumi dal taglio contemporaneo, mostrando come anche il progetto di edifici per l’allevamento e la produzione possa diventare occasione per dare vita ad un’architettura di qualità (immagine di copertina).
Infine, l’agriturismo “Il Masetto” a Geroli (Trento), di Gianni Mittempergher e Giulia Mirandola, si è aggiudicato la palma nell’ambito “Cultura, educazione e partecipazione”.
Menzioni speciali sono state assegnate al Comune di Stregna (Udine) per il recupero dei terreni incolti e dei paesaggi terrazzati, allo studio Mimeus per la nuova cabinovia Colbricon Express a San Martino di Castrozza (Trento), e al regista Michele Trentini per lo sguardo cinematografico proposto attraverso una serie di documentari sull’area alpina. La menzione speciale Dolomiti UNESCO è stata assegnata al progetto “La falesia dimenticata” dell’Associazione Dolomiti Open.
Da segnalare la nutrita partecipazione da parte degli architetti, grazie ai quali, nella sezione “Segni nel paesaggio” si contano una trentina di candidature. Oltre al primo premio e alla menzione speciale, la giuria ha segnalato infatti tre menzioni di qualità alle opere costruite: la Promenade rio Gambis – Longa Ru a Cavalese (Trento) di A²Studio, i “Paesaggi attivi” di Danilo Nadalini in Val di Sembra (Trento), il serbatoio idrico in località Roncone a Sella Giudicarie (Trento) di Nexus! Associati.
I progetti presentati fanno emergere una diffusa consapevolezza su come l’edilizia di alto profilo possa contribuire alla qualità paesaggistica, interpretando in modo puntuale e declinato la retorica della “sostenibilità”, sempre più intesa non solo in termini prestazionali e tecnologici ma come più estesa attenzione nei confronti della qualità complessiva dell’intervento in relazione al contesto paesaggistico, nella sua accezione ambientale e culturale. Approcci che sono indicativi di una nuova sensibilità del progetto contemporaneo nel contesto alpino nel cercare di reinterpretare le problematiche attuali: adattamento al cambiamento climatico, limitazione nel consumo di suolo, attenzione all’impatto ambientale, riutilizzo del patrimonio esistente, rapporto con la storia e la cultura locale, qualità dell’abitare.
Gli esiti del Premio – che si auspica riesca a emergere da una dimensione ancora piuttosto localistica legata al Trentino – con l’elenco di tutti i partecipanti e il catalogo sono disponibili sul sito dedicato.
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alpi , architettura alpina , paesaggio , premi
Last modified: 25 Novembre 2020