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Monica ZerboniWritten by: Città e Territorio

Ritratti di città. Innsbruck, dove gli estremi si toccano

Ritratti di città. Innsbruck, dove gli estremi si toccano

Orgogliosa delle sue montagne e del suo passato, negli ultimi due decenni la capitale del Tirolo ha saputo anche rinnovarsi: residenzialità, ambiente, mobilità

 

Palazzi rinascimentali, residenze barocche, ma anche audaci opere contemporanee rendono la capitale del Tirolo una città poliedrica in cui storia e modernità, cultura e natura convivono in equilibrio. A Innsbruck gli estremi si toccano. La città appare proiettata verso il futuro, ma è fiera del passato. Ed è orgogliosa delle sue montagne, che con un suggestivo abbraccio la cingono su ogni lato.

 

Una città riplasmata

Uscita dalla guerra con il 60% di edifici danneggiati

, Innsbruck conobbe una prima fase di sviluppo urbanistico nei primi anni ’70. Ma è soltanto alle porte del Duemila che la città ha ricominciato ad espandersi con precisi obbiettivi di politica ambientale che hanno coinvolto non solo tematiche abitative ma anche la mobilità, la riqualificazione del centro storico, la pianificazione del verde e degli spazi pubblici e, non ultimo, lo sviluppo d’infrastrutture in grado di rinsaldare lo stretto rapporto tra il tessuto urbano e l’ambiente naturale.

Si raggiungono in appena venti minuti dal centro le vette della Nordkette, la catena nord, grazie alla Hungerburgbahn, la funicolare aperta nel 1928 e oggi famosa nel mondo per le quattro stazioni del suo percorso disegnate da Zaha Hadid Architects come visionarie nuvole di vetro. Una volta in cima, il fascino architettonico si rinnova sul Perspektivenweg, passeggiata panoramica con vista mozzafiato che lo studio Snøhetta ha allestito con dieci emozionanti punti di sosta, veri e propri affacci sospesi sul vuoto che offrono inusuali esperienze spaziali e meditative. L’inconfondibile mano di Hadid ritorna nel profilo sinuoso della mitica Sprungschanze, il trampolino per lo sci (2003). Architettura e scultura al tempo stesso, l’ardito manufatto è oggi, insieme al medievale palazzo del Goldenes Dachl (il Tettuccio d’oro), il simbolo di Innsbruck e, dall’alto dei suoi 135 metri, dà il benvenuto alle folle di turisti che fino a pochi mesi fa sciamavano in città alla ricerca della tradizione, fatta di strudel di mele e loden tirolesi. Non si resta certo delusi passeggiando fra le pittoresche stradine dall’impianto medievale, ricche di pasticcerie e negozi di souvenir, ma appena fuori dal centro antico sono molte le testimonianze che negli ultimi due decenni hanno cancellato l’immagine di una città provinciale e conservatrice.

Si trovano sulla Maria Theresienstrasse, via principale dello shopping, due degli interventi che ne hanno cambiato il volto urbano. Risale infatti al 2002 l’inaugurazione delle Rathausgalerien, un suggestivo scrigno di vetro nel quale Dominique Perrault ha racchiuso gli uffici del Comune e un mall commerciale con caffè e boutique di prim’ordine. Quasi dirimpetto gli fa da contraltare la facciata di vetro e metallo della Kaufhaus Tyrol, altro tempio dello shopping a cinque stelle griffato David Chipperfield Architects (2010): qui l’articolazione volumetrica si allinea alle linee di gronda degli storici fabbricati adiacenti, ma il linguaggio è decisamente contemporaneo. Vale la pena spingersi fino alla nuova Stazione centrale, concepita da Riegler & Riewe come un moderno bastione cittadino dal corpo allungato e quasi completamente trasparente: inaugurata nel 2004, ha dato il via al recupero di un quartiere fino ad allora degradato. Poco più in là, la sede della banca BTV StadtForum presenta un curioso sviluppo di piani orizzontali e verticali e di elementi spezzati, che Heinz Tesar ha utilizzato per creare inusuali effetti di luce e di spazio. A pochi passi dalla stazione svetta la torre di cristallo del complesso multifunzionale PEMA, holding austriaca del settore immobiliare (Henke & Schreiek Architekten, 2012): dalla terrazza in copertura, aperta al pubblico, la vista spazia sul paesaggio e celebra il legame della città con la montagna. L’elemento naturale predomina anche nella nuova sede di ASI Reisen, compagnia di viaggi che Snøhetta ha realizzato a Natters, un sobborgo a pochi km dal centro: l’edificio è costruito quasi completamente in legno e le facciate in vetro sono schermate da una fitta maglia metallica a supporto di piante sempreverdi che diventeranno a breve una seconda pelle vegetale.

La scelta di rinnovare l’immagine della città attraverso la cultura sta alla base di due recenti opere: la Haus der Musik (ARGE Strolz + Dietrich | Untertrifaller) e la nuova Stadtbibliothek (LAAC Architekten), entrambe inaugurate nel 2018. Ha fatto molto discutere il progetto della Casa della musica, soprattutto per l’inconsueto rivestimento dell’involucro esterno con elementi ceramici scuri, che virano dal marrone al viola a seconda delle condizioni di luce. All’interno, quasi per contrasto, regna la purezza spaziale e acustica di una struttura di eccellenza che ospita dieci istituzioni della musica colta, tra cui l’orchestra sinfonica del Tirolo. Anche la Biblioteca comunale rappresenta una nuova attrazione. L’edificio, di forte impatto visivo, riunisce in sé funzioni di spazio culturale, commerciale e residenziale, palesate in tre volumi differenziati. Di particolare interesse risulta la torre, denominata PEMA 2, le cui facciate asimmetriche sono composte da frammenti di vetro imprigionati dentro griglie di alluminio che garantiscono l’omogeneità dell’insieme.

 

Icona del Moderno tirolese

Se anche in architettura ogni città ha un eroe, a Innsbruck questi è Lois Welzenbacher (1889-1955). Formatosi alla Facoltà di architettura di Monaco di Baviera, guadagnò la notorietà internazionale nel 1932 in quanto invitato come unico progettista austriaco a partecipare alla mostra “The International Style” al MOMA di New York. Considerato fra i pionieri del Movimento moderno transalpino, Welzenbacher concepì soluzioni urbanistiche d’avanguardia, proponendo la costruzione di un quartiere residenziale di edifici multipiano. Il progetto non ebbe seguito, ma grazie a lui nel 1926 a Innsbruck sorsero i primi grattacieli. Tra le sue opere pervenuteci, spicca la torre sud dell’ex birrificio Adambräu, nella quale ha oggi sede l’Istituto di Architettura del Tirolo (AUT). Dinamica fucina d’iniziative, “AUT Architektur und Tirol” offre mostre, presentazioni di libri e conferenze sull’architettura delle regioni alpine. Inoltre una ricca biblioteca fornisce documentazione sulla storia e sullo sviluppo urbanistico della città.

 

Abitare a misura d’uomo

Il fiume Inn bagna Innsbruck e la divide in tre grandi sezioni separate. Fin dagli anni ’70 gli amministratori della città hanno perciò ritenuto necessario rendere omogeneo il suo tessuto attraverso la riconversione delle periferie industriali in quartieri residenziali e con la stesura di masterplan di ampio respiro. Sono frutto di una politica di ricucitura urbana i primi vasti insediamenti abitativi, quali la Peerhof Siedlung o il Kirschental, iconici quartieri con vita e struttura autonome che, oltre ad abitazioni a basso costo, offrono servizi e facili collegamenti verso il centro.

Ansiosa di conquistare il titolo di città modello della sostenibilità, Innsbruck coltiva un rapporto privilegiato con l’ambiente. Ne è iconica testimonianza fin dall’anno 2000 il complesso di abitazioni sociali Am Lohbach”, un gruppo di otto palazzine a basso consumo energetico realizzato dallo studio Baumschlager & Eberle: qui, l’equilibrio tra la necessaria densità del costruito e l’estetica della leggerezza viene raggiunto grazie all’inserimento fra le case di una serie di aree pedonali ricche di vegetazione. Oggetto di numerosi premi, l’intervento conferma l’importanza che il governo locale attribuisce all’architettura come elemento di benessere per i cittadini.

A questo scopo, il Comune ha costituito nel 2013 l’Innsbrucker Gestaltung Beirat (IGB), un consiglio di esperti chiamati a valutare la qualità del costruito nel paesaggio urbano. È un felice risultato di tale iniziativa, accanto allo strumento dei concorsi pubblici, il numero crescente di edifici degni di nota non solo per l’alto comfort abitativo. Ne sono esempio il piccolo condominio in legno di Snøhetta sulla Kaspar Weyrer Strasse, i complessi abitativi di LAAC Architekten sulla Heiliggeist Strasse e sulla Dorfgasse, il progetto Kreuzgasse di Studio Lorenz o le residenze “Am Sonnenhang” del gruppo DIN A4 nel quartiere pedemontano di Hoetting.

Intanto, la città prosegue il suo dinamico programma di sviluppo. Due sono i principali obiettivi che il Comune si è posto da qui al 2030: l’espansione urbana e la mobilità. “La scarsa quantità di aree pianeggianti in una città circondata da montagne non permette un allargamento a dismisura del nostro territorio che, a fronte dei 10.500 ettari totali, ne dedica un quarto al residenziale”, ha sottolineato recentemente il sindaco Georg Willi. “Ciononostante la politica abitativa non si ferma, soprattutto sul fronte dell’edilizia sovvenzionata”. A Innsbruck, città di 130.000 abitanti, sono oltre 42.000 coloro che vivono in abitazioni sociali. In tale ambito sono almeno due i grandi progetti già varati. Nella periferia est si lavora da poche settimane al nuovo quartiere Campagne-Reichenau, il cui programma prevede mille abitazioni passive, progettate con il coinvolgimento degli abitanti della zona: l’attenzione è posta non solo sull’ottimizzazione energetica, ma anche sulla pianificazione intelligente delle infrastrutture e dei servizi di mobilità, così da garantire un ambito ad alta sostenibilità ambientale secondo i modelli più evoluti di smart city. Nella periferia ovest, avrà analoghe caratteristiche il quartiere Hartenhoefe: anche qui, dopo l’attuale fase di progettazione, si procederà alla costruzione di un migliaio di abitazioni sociali. Infine, per rispondere all’incremento della popolazione studentesca (Innsbruck è sede di un’importante università), è prevista la realizzazione di nuove residenze universitarie distribuite su dodici possibili aree attualmente in fase di sopralluogo.

 

Auto aut

Potrebbe fare scuola in altre località turistiche l’iniziativa che la città riserva ai suoi visitatori: un pass gratuito su tutti i mezzi pubblici. La misura rientra nella politica comunale di disincentivazione all’uso dell’auto privata in città. Già oggi – si vanta il sindaco – chi vive a Innsbruck copre il 70% di spostamenti urbani in bus, tram, in bicicletta o a piedi grazie a una rete viaria efficiente e sicura. Tale primato ha da poco spinto l’organizzazione ambientalista Greenpeace ad assegnare alla città il titolo di secondo capoluogo verde dell’Austria dopo Vienna. In attesa di arrivare al primato nazionale e forse europeo, la città prosegue la sua missione ecologica con il disegno di nuove piste ciclabili e percorsi pedonali nel verde e, dove possibile, con la sostituzione degli autobus con nuove tramvie, come è recentemente avvenuto per i collegamenti con l’ex quartiere olimpico Olympisches Dorf.

Autore

  • Monica Zerboni

    Nata a Torino e laureata presso l’Università Statale di Milano, è giornalista pubblicista, svolge attività giornalistica per testate multimediali e cartacee di settore. È stata corrispondente dalla Germania per le riviste “Abitare” e “Costruire”. Ha maturato esperienze professionali nell'ambito della comunicazione ed in particolare ha lavorato come addetta stampa presso importanti studi di architettura. Ha svolto attività di redazione, traduzione e coordinamento per varie case editrici. Scrive articoli e approfondimenti in italiano, inglese e tedesco per diverse testate specializzate e non, italiane e estere (Abitare, Costruire, Il Sole 24 Ore, In Town Magazine, Frame, Mark, Architektur&Wohnen, HOME, Home Journal, Perspective, Azure, Interiors, Urbis, Urbis Landscape, Vogue Australia ecc.)

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Last modified: 17 Novembre 2020