Il rapporto tra l’architetto e il treno è governato da una serie di principi piuttosto chiari
I° Postulato: Gli architetti preferiscono il treno.
II° Postulato: L’architetto non decide un viaggio in treno, lo progetta.
I° Legge dell’architetto e il treno: Se l’architetto progetta di andare in treno da un punto “A” ad un punto “B”, la probabilità che il treno arrivi nel punto “B” è direttamente proporzionale alla probabilità che non possa partire da “A”.
Variabile di Italo: Se l’architetto deve andare da “A” a “B” per lavoro, il treno è festivo. Viceversa è feriale.
Ipotesi del sindacalista: Se il giorno scelto per il viaggio, il treno può andare dal punto “A” al punto “B”, quel giorno ci sarà uno sciopero.
I° Legge del trolley: Qualsiasi sia la dimensione del trolley, il corridoio sarà troppo stretto.
Corollario: Se il corridoio è largo abbastanza, non ci sarà spazio nella cappelliera.
Estensione di Mies: Se il corridoio è abbastanza largo e c’è spazio nella cappelliera, l’architetto viaggia senza trolley.
I° Legge della bellezza della stazione ferroviaria: Il tempo che intercorre tra l’arrivo in stazione dell’architetto e il suo ingresso nello scompartimento è direttamente proporzionale alla bellezza della stazione.
Corollario: La bellezza della stazione è indirettamente proporzionale al ritardo del treno.
II° Legge della bellezza della stazione ferroviaria: Una stazione ristrutturata è sempre peggiore dell’originale.
Deduzione dell’autostima: Una stazione ristrutturata è migliore dell’originale solo se a ristrutturarla è stato l’architetto stesso.
Appendice di Fuksas: Ogni stazione può essere migliorata solo da un proprio progetto.
I° Legge sulla lettura in treno: L’architetto porterà con sé un numero di pagine da leggere almeno pari ai minuti di viaggio previsti.
II° Legge sulla lettura in treno: L’importanza e l’urgenza della lettura dell’architetto sono direttamente proporzionali all’invadenza del viaggiatore che occupa il posto accanto al suo.
Paradosso di Hadid: Se l’architetto non ha niente da leggere, il vagone sarà deserto.
III° Postulato: L’architetto non confida in una coincidenza, la immagina.
Teorema dell’ansia: Se l’architetto sceglie il treno per arrivare in orario ad un appuntamento, quel treno farà ritardo.
Corollario: L’entità del ritardo cresce esponenzialmente in funzione dell’importanza dell’appuntamento al quale l’architetto si sta recando.
II° Legge dell’architetto e il treno: Se all’architetto in treno viene un’idea meravigliosa, non ha dove o come scriverla.
Corollario: Se l’architetto ha come e dove scrivere, il treno si muove troppo.
Costante di Wright: Su un treno stabile le idee non sono mai meravigliose.
Legge del design: Il design di un treno è indirettamente proporzionale alla sua comodità.
Riflessione di Starck: Se è comodo non è design.
Conclusione dell’ingegnere: L’importante è che funzioni.
Assioma del finestrino: Se l’architetto si siede accanto al finestrino per guardare il panorama delle città, il percorso è tutto in galleria.
Asserzione del macchinista: Se lungo il percorso non ci sono gallerie, è un treno notturno.
Teorema della densità: In un qualunque scompartimento di treno, sia «n» il numero di architetti presenti, vi saranno «n2» passeggeri con un parente di primo grado architetto o studente in architettura.
Regola della toilette: In treno nessuna toilette rispetta le caratteristiche minime di agibilità.
Corollario: Qualsiasi sia la dimensione e la posizione del maniglione per reggersi, non sarà mai quella corretta.
Chiosa di Le Corbusier: Nelle toilette dei treni non è applicabile il Modulor.
Immagine di copertina: fonte pixabay.com, rielaborazione dell’autore
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infrastrutture , L'archintruso
Last modified: 3 Novembre 2020
[…] dove la “cura del ferro” non esclude il potenziamento su gomma. A margine, poi, l’ironica intrusione di Christian De Iuliis sugli assiomi che regolano la fenomenologia ferroviaria vista con gli occhi dell’architetto. […]