Presentiamo le altre 6 proposte selezionate per il festival dell’architettura, cui se ne sono aggiunte 2 provenienti da Milano
TORINO. A concorrere alla rigenerazione caldeggiata da «Bottom Up! Quando la città si trasforma dal basso» non partecipano solo proposte, come richiedeva il bando di selezione, interne ai confini amministrativi della città. Infatti, al festival promosso dall’Ordine degli Architetti e dalla Fondazione per l’architettura / Torino, in programma dall’1 al 10 maggio (ma ovviamente posticipato a data da destinarsi per le cautele nei confronti della diffusione del coronavirus), alle 13 proposte torinesi se ne sono affiancate 2 milanesi, scaturite dalla collaborazione di «Bottom Up!» con la Città di Milano e la Fondazione Ordine Architetti Milano. I casi milanesi, che concorreranno anch’essi al crowdfunding per potersi concretizzare, sono stati individuati attraverso «Piazze aperte in ogni quartiere», un bando comunale simile negli intenti all’iniziativa torinese, finalizzato al ridisegno dello spazio pubblico e al miglioramento della qualità della vita nei quartieri, trasformando aree di sosta in spazi di socialità per grandi e bambini. Li presentiamo di seguito, insieme a 6 delle 13 proposte selezionate da «Bottom Up!» (le altre 7 le abbiamo presentate in questo precedente articolo).
TORINO – MIRAORTI
Soggetti proponenti: Federico Guiati architetto, Ass. Coefficiente Clorofilla, Gruppo informale ortolani abusivi di Strada del Drosso, Comitato Borgata Mirafiori, Fondazione Mirafiori
Architetto: Federico Guiati
Un progetto per la riqualificazione dal basso della più grande area cittadina caratterizzata da usi illegali: gli orti abusivi a Mirafiori sud. L’obiettivo è restituire 6 ettari di verde pubblico al quartiere mantenendo la vocazione agricola, attraverso un processo partecipativo che vedrà impegnati nella riqualificazione proprio gli ortolani abusivi e i volontari per la realizzazione di un grande parco di orti urbani dove sperimentare nuove forme di agricoltura urbana e inclusione sociale. Il progetto prevede anche l’analisi del suolo per verificare eventuali problemi d’inquinamento e l’esame di diversi modelli di gestione (associativo, impresa sociale, etc.).
TORINO – RISORGIMENTO SOCIAL CLUB
Soggetti proponenti: Circolo Risorgimento (Carlo Foppa, Loris Sadocco), Associazione di Promozione Sociale Casseta Popular (Valentina Garbolino), Studio999 (Giorgio Davì), Associazione OrtiAlti (Elena Carmagnani), Giorgia Cafforia, Galla Vallée, Paolo Freschi, Ls Lignum lab
Architetto: Giorgio Davi (Studio999)
Il Circolo Risorgimento di via Poggio, storica bocciofila ANPI di Barriera di Milano, si trova in un momento di forte cambiamento e necessita di apertura al quartiere. La proposta prevede la riprogettazione degli spazi esterni del Circolo (pergola e campo da bocce) con l’ausilio di piccole strutture e arredi e la soluzione all’abbandono della grande tettoia incompiuta (bocciodromo) adiacente al Circolo, che sarà restituita al quartiere per ospitare spettacoli, per coltivare orti e giocare a pallone.
TORINO – CONVI: STARE INSIEME A VILLARETTO
Soggetti proponenti: Comitato Borgata Villaretto, Comitato Sviluppo Falchera, Oratorio Chiesa San Pio X, Società sportiva “PGS Conquista”, Biblioteche Civiche Torinesi
Architetto: Elisa Campra
Nel quartiere Villaretto mancano servizi, connessioni e spazi pubblici progettati. La proposta mira a dare vita a una “Casa del quartiere”, realizzata all’interno di un container nella piazza di accesso dell’abitato. ConVi sarà la sede d’incontro spontaneo e organizzato, di attività culturali, artistiche e associative come workshop, progetti ricreativi, letture e scambi di libri, gestita da attori locali dei quartieri di Villaretto e di Falchera, con il contributo speciale delle Biblioteche Civiche. Il progetto prevede anche un workshop di design collettivo nel quale guidare la comunità nel progetto di una seduta in auto-costruzione.
TORINO – PIETRA ALTA
Soggetti proponenti: Antonio De Serio (Agenzia per lo Sviluppo di Pietra Alta composta da Agenzia Formativa Forma-re-te, Associazione Antiloco, Associazione Anziani Circolo Stura, Associazione Anziani Pietra Alta, Associazione MCE, Associazione Villaggio SNIA, Cooperativa Animazione Valdocco, Cooperativa Di Vittorio, Cooperativa DOC Sharing, Liceo scientifico Giordano Bruno, Scuola elementare XVV Aprile, Scuola Media Leonardo da Vinci, Parrocchia S. Michele Arcangelo), Diana Giromini, Roberta Di Mattia, Carlo Cagnasso, Guido Nicholas Zingari per Associazione Antiloco, Massimiliano e Gianluca De Serio per Piccolo Cinema, Armando Poggi, Fabio Faustini, Alfredo Mela
Architetto: Francesco Massarini
La proposta prevede la ristrutturazione dell’immobile in via Cavagnolo 9 e l’annessione al centro di via Cavagnolo 7 (sede del Piccolo Cinema), tramite 10 moduli container dalle dimensioni di 244 cm x 610 cm e la valorizzazione e l’allestimento degli spazi esterni relativi ai due edifici. L’obiettivo è migliorare la connessione del Piccolo Cinema con il quartiere attraverso la co-progettazione di nuove attività, ad esempio presidio e sostegno agli abitanti, portierato di quartiere, biblio/videoteca, ludoteca, cucina e ristoro, orto e “fioriera di quartiere”.
TORINO – STIAMO FRESCHI!
Soggetti proponenti: Agenzia per lo Sviluppo Locale San Salvario onlus, Cooperativa Tavola di Babele, Associazione Sguardo nel Verde, GRRIZ Studio
Architetto: Luigi Greco
Il cortile della Casa del quartiere di San Salvario è uno spazio di 600 mq che svolge una funzione di aggregazione per abitanti di tutte le età. Si tratta però di una distesa di cemento, dove non sono presenti ampi elementi ombreggianti (solo 3 ombrelloni) e dove il verde è relegato a piccoli spazi perimetrali, che ne riducono le possibilità di utilizzo nel periodo estivo. Il progetto intende realizzare un sistema di pergole inverdite in corrispondenza delle sedute perimetrali, che vadano ad aumentare lo spazio ombreggiato all’aperto.
TORINO – NON LUOGHI QUALSIASI: CORTILI IMMAGINATI COME APPRODO PER RIGENERARE LEGAME SOCIALE
Soggetti proponenti: OMI Opera Munifica Istruzione, Cooperativa Proges – Nido della Musica, Casa maternità Prima Luce, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Il Centralino Club, L’Uovodicolombo
Architetto: Lidia Re
Sui cortili alberati e comunicanti tra via delle Rosine e via Giolitti, nel centro città, si affacciano attività che ogni anno sono frequentate da 3.600 famiglie, 600 studenti e 9.000 fruitori adulti, dal mattino (servizi educativi) alle ore notturne (intrattenimento e cultura). Il progetto mira a trasformare i cortili in un luogo di connessione delle persone che li abitano, realizzando un hub a forte valenza comunitaria in cui le persone diventino parte attiva delle proposte. Il festival sarà l’occasione per l’ingaggio partecipativo della cittadinanza attraverso un’installazione ludico creativa.
MILANO – UN’OASI PER VIA PACINI
Via Pacini è un asse strategico per la città di Milano, porta di accesso al quartiere Città Studi. A 3 km dal centro, via Pacini collega piazza Piola a piazza Enrico Bottini, è servita dalla metropolitana ed è a pochi passi dal polo universitario Città Studi, tutti elementi che fanno sì che l’asse urbano sia frequentato durante tutto l’arco della giornata da residenti e commercianti della zona, ma anche da studenti, docenti e dipendenti universitari. La via è caratterizzata da un ampio parterre centrale alberato, utilizzato quasi esclusivamente come parcheggio non regolamentato, limitando la fruibilità pedonale. Da qui la proposta di ridisegnare il parterre, testando la vocazione pedonale dell’area e rendendo il luogo più piacevole e sicuro per tutti i suoi fruitori. S’intende inserire una pavimentazione artistica, una seduta iconica, un rinnovato arredo urbano e piante a bassa manutenzione, sempre all’insegna della partecipazione. I fruitori degli spazi (cittadini, studenti universitari, scuole e associazioni culturali di quartiere) saranno coinvolti in ogni fase del progetto, con l’obiettivo di dare vita a uno spazio comune che risponda alle esigenze della collettività.
MILANO – TITO: UNA PIAZZA A CALVAIRATE
Oggi piazza Imperatore Tito, a dispetto del titolo che porta, non è percepita dagli abitanti del quartiere Calvairate come piazza; l’area infatti è destinata in gran parte a parcheggio abusivo. Così, residenti, commercianti e associazioni del quartiere hanno elaborato una proposta condivisa per sfruttarne il potenziale, trasformando la piazza in giardino, serra, aula studio, palestra, cinema, teatro, cucina, salotto, laboratorio e molto altro ancora. L’idea è quella di convertire i 550 mq della piazza in luoghi per la socializzazione, la coltivazione e lo sport, con un’attenzione particolare alla cura del verde e alla partecipazione inclusiva. Elemento chiave della proposta è l’installazione di una pergola che offra le pareti esterne come base per le attività ludico-sportive (arrampicata, proiezioni cinematografiche o spettacoli di danza in cerca di un’originale cornice urbana), mettendo a disposizione l’interno per l’organizzazione di eventi. A questo scenografico elemento multifunzionale, si affiancano 23 panche in legno modulari che possono contenere vasche con alberi e cassoni per gli orti, adatti agli incontri di recovery plant, attività di parkour e lezioni di doposcuola all’aria aperta. A firmare la proposta, infatti, una fitta rete di realtà attive sul territorio, dai commercianti alle associazioni culturali, impegnate nella proposta di attività in linea con gli obiettivi della riqualificazione.
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bottom up! , festival , ordine architetti torino , torino
Last modified: 10 Marzo 2020