La Regione ha stanziato 4,3 milioni di contributi per sostenere tre linee strategiche di ricerca e innovazione nel settore dell’edilizia e del restauro, attraverso lo sviluppo di sette progetti e programmi
In Emilia-Romagna, per sostenere la competitività dei principali settori produttivi, sono attivi 7 cluster – agglomerazioni di attori diversi, basate sulla multidisciplinarietà – su cui vengono fatte convergere le politiche di sviluppo e innovazione regionali. Il settore delle costruzioni è uno di quelli preso in considerazione. Il cluster specifico, chiamato “Build”, è nato a maggio 2017 e ha impostato la sua azione su tre linee di intervento (o Value Chain, secondo il linguaggio adottato): Conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (Innova-CHM), Efficienza energetica e sostenibilità in edilizia (Green to Build-G2B), Sicurezza delle costruzioni e delle infrastrutture civili (SICUCI). I soci attuali di “Build” sono rappresentati da centri per l’innovazione, enti di formazione, imprese, laboratori di ricerca e altri soggetti (tra i quali ANCE regionale, Confindustria Ceramica e un’università privata). La Regione Emilia-Romagna ha deciso di sostenere il settore in maniera particolare, stanziando complessivamente 4,3 milioni di contributi per lo sviluppo di sette progetti e programmi. Vediamo di che cosa si tratta, ambito per ambito.
Innova-CHM
Re-USA e Med-ART
– Sono progetti di promozione internazionale (in particolare, verso gli Stati Uniti e Israele) che daranno impulso all’export delle aziende italiane del comparto del restauro architettonico, della sostenibilità ed efficienza energetica, con riferimento al costruito storico e moderno. Attraverso il braccio operativo dell’associazione Assorestauro si realizzeranno workshop tecnici, conferenze ed esposizioni fieristiche, oltre a una ricerca di mercato mirata per mettere a punto un sistema di comunicazione su base nazionale e internazionale. Contributo regionale: 152.537 euro.
Inspire – Il progetto, coordinato da Università di Ferrara e TekneHub (laboratorio del Tecnopolo di Ferrara), punta a implementare un sistema di diagnostica predittiva, attraverso una rete di sensori wireless, per il monitoraggio dello stato di conservazione di materiali, componenti e sistemi del patrimonio costruito esistente, al fine di mettere a punto uno strumento di supporto decisionale alle attività di manutenzione e di gestione del costruito. Contributo regionale: 799.902,13 euro.
Mimesis – CertiMaC, in partnership con CNR, Università di Bologna (Ciri-Ec), Centro Ceramico e Sister, ed in collaborazione con imprese del territorio, svilupperanno e valideranno – in laboratorio e in siti pilota – prototipi di sistemi costruttivi dotati di tecnologie smart, che prevedono l’integrazione di sensori e dispositivi di misura opportunamente ingegnerizzati all’interno dei materiali da costruzione caratterizzanti il patrimonio edilizio esistente. Contributo regionale: 798.359,72 euro.
eBIM – Il progetto, coordinato dall’Università di Parma e da Cims (cooperativa di costruzione), punta a supportare l’innovazione nell’implementazione, condivisione e fruizione di modelli 3D del patrimonio costruito esistente, previa digitalizzazione dei beni architettonici per meglio realizzarne la gestione e programmare gli opportuni interventi. Contributo regionale: 799.946,40 euro.
Summer school after damage – Progetto di alta formazione triennale promosso dalle Università di Ferrara, Parma e Modena, in collaborazione con la Soprintendenza di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, l’Ibacn e l’Agenzia per la ricostruzione – sisma 2012, in parternariato con enti e associazioni di ricerca e di alta formazione internazionali (provenienti da Turchia, Slovenia, India, Brasile, Spagna, Ecuador e Cina). Lo scopo è la formazione di tecnici e policy maker specializzati nella riduzione e gestione del rischio correlato agli impatti di eventi catastrofici sul patrimonio culturale. Contributo regionale: 350.000 euro.
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Green to Build
Cliwax
– Progetto per l’innovazione nella climatizzazione degli ambienti; nello specifico, di un elemento ancora poco avanzato tecnologicamente in questo ambito: l’accumulo termico. In particolare, s’intendono integrare materiali a cambio di fase (PCM) nelle pompe di calore che utilizzano come sorgenti termiche ed elettriche le fonti di energia rinnovabile. I partner di progetto sono: TekneHub, Università di Bologna – Centro interdipartimentale per la ricerca industriale Edilizia e costruzioni (Ciri Ec), Cidea Università di Parma, Unimore-Intermech-MO.RE. e Larcoicos – Consorzio RiCos, nonché numerose imprese che operano in settori affini. Contributo regionale: 637.278,55 euro su un costo totale del programma di 887.576,50 euro.
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SICUCI
Timesafe
– Il progetto indaga le tecnologie innovative a limitato impatto e invasività per il miglioramento sismico degli edifici, che ne evitino l’interruzione d’uso. Il coordinatore del progetto è Università di Bologna – Centro interdipartimentale per la ricerca industriale Edilizia e costruzioni (Ciri Ec), in partnership con Unimore – Crict, Laboratorio Teknehub, Università Iuav di Venezia, Centro Ceramico e con la collaborazione di alcune imprese del territorio. Contributo regionale: 799.375 euro su un costo totale del programma di 1.117.000 euro.
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Emilia Romagna , materiali , restauro , ricerca
Last modified: 7 Febbraio 2024