I ritratti dei benefattori dell’antico ospedale di Milano finalmente esposti nella mostra “I Tesori della Ca’ Granda”
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MILANO. Nel luglio 2016, Paolo Galimberti, responsabile Beni Culturali Policlinico di Milano, scriveva negli atti della giornata di studi in occasione della 24° Conferenza Internazionale ICOM, tenutasi a Milano: «Negli ultimissimi anni, si è sviluppata una riflessione sugli antichi ospedali, promossa dal progetto fotografico “Hospitalia”. Nella maggioranza dei casi gli edifici hanno cambiato uso e destinazione o sono alla ricerca di un destino, perdendo totalmente il legame con la propria storia, intesa come ruolo civico, rilevanza sociale, peso economico. Anche dove l’edificio ospiti ancora funzioni assistenziali e collezioni, non sempre il patrimonio culturale è adeguatamente valorizzato».
Proprio nel caso della Ca’ Granda di Milano, antico ospedale della città, invece, il percorso di valorizzazione è in atto e ora può contare su un percorso espositivo voluto dalla Fondazione Ca’ Granda Policlinico per far conoscere le sue meraviglie artistiche, ma anche per celebrare la beneficenza che dal 1459 illumina Milano con la sua Festa del perdono. I benefattori della Ca’ Granda, nei secoli, sono sempre stati persone comuni, che donavano a seconda della disponibilità: piccole somme, strumenti necessari all’Ospedale, ma anche generi alimentari. Ci sono stati poi coloro che hanno donato somme ingenti, palazzi, terreni, o addirittura hanno reso l’ospedale erede universale dei loro beni. Per loro, in segno di ringraziamento, la Ca’ Granda ha iniziato nel 1602 a realizzare un ritratto gratulatorio, la cui esecuzione è sempre stata affidata agli artisti più in vista o promettenti sul territorio lombardo. È nata così la “Quadreria dei benefattori della Ca’ Granda”, che oggi conta 920 ritratti e che costituisce un unicum a livello nazionale. Alcuni dei dipinti più prestigiosi hanno anche girato il mondo, ospiti di mostre internazionali come ad esempio a New York e Tokyo.
Ora è possibile ammirare una selezione di 23 ritratti – eseguiti dal ‘600 al ‘900 da pittori del calibro di Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Mosé Bianchi, Carlo Carrà, il Pitocchetto, Filippo Abbiati, Emilio Longoni, Mario Sironi – nelle cinque sale permanenti dello spazio espositivo “I Tesori della Ca’ Granda“, visitabile gratuitamente, ospitato in via Francesco Sforza 28, sede degli uffici amministrativi e dell’Archivio Storico del Policlinico di Milano. Pezzo forte della rassegna è il “Ritratto di Carlo Rotta” eseguito da Segantini, unico esempio al mondo di ritratto su commissione realizzato dal celebre pittore e raramente esposto al pubblico. Accanto a questi dipinti sono esposte cinque sculture, tra cui quelle raffiguranti il duca Francesco Sforza e San Carlo Borromeo, rispettivamente il fondatore e uno dei primi grandi benefattori della Ca’ Granda. A tutto ciò si aggiunge una sala in cui saranno ospitate mostre tematiche: attualmente sono visibili in anteprima i primi due ritratti dei benefattori appena eseguiti da Barnaba Canali e da Romeo De Giorgi, scelti tra i migliori giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. E ancora, l’arte si alterna alla scienza con l’esposizione dei ritratti dei medici dell’Ospedale maggiore e le collezioni sanitarie: una raccolta di strumenti medici dall’800 in poi che hanno fatto la storia della medicina.
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Milano , mostre
Last modified: 3 Aprile 2019