Possibili futuri alternativi, referenze storiche e giovani professionisti nella mostra “Alternative Histories” nel cuore di Mayfair
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LONDRA. Il passato è presente nei musei della capitale. La mostra appena conclusa al Design Museum “Home Futures” ci ha parlato di domesticità nel futuro esibendo le ricerche radicali degli anni ‘70, mentre alla Whitechapel Gallery “Is this Tomorrow?” fa eco all’indimenticabile “This is Tomorrow” del ‘56 con uno scettico punto di domanda. E ancora, “Alternative Histories” dei riferimenti al passato ne fa uno statement: «Riconoscendo che l’architettura è un corpus di idee ereditate(…)», ma senza diventare una mera operazione nostalgia, andando oltre e portando al centro la sperimentazione e la discussione disciplinare.
La mostra, curata da Jantje Engels e Marius Grootveld, in collaborazione con Drawing Matter e l’Architecture Foundation, ha inaugurato sabato 23 marzo e si svolgerà nei prossimi due fine settimana nel cuore di Mayfair, in uno spazio inusuale all’interno di un cantiere, tra Ralph Lauren e le più famose gioiellerie di New Bond Street.
Tutto è nato, come ha raccontato Grootveld durante l’opening, con una telefonata di Niall Hobhouse, il collezionista dietro l’incredibile archivio e centro di ricerca che è Drawing Matter, ai due curatori dello studio belga Veldwerk. L’idea era di creare un dialogo tra il passato, 80 disegni di architetti che hanno fatto la storia, e il futuro, 80 studi di architettura inglesi ed europei. A rendere tutto ciò possibile l’organizzazione dell’Architecture Foundation, negli ultimi anni sostenitrice e spesso ideatrice delle più interessanti iniziative legate all’architettura della capitale. Una combinazione che ha in sé già i migliori presupposti.
Gli studi di architettura, molti giovanissimi, hanno prodotto un modellino non solo ispirato al disegno a loro assegnato, ma che immaginasse un possibile futuro alternativo per lo stesso. Un caleidoscopico sistema di specchi riflessi, dove la referenza incontra la metodologia progettuale e il processo di rappresentazione, creando un risultato imprevedibile, che ha come scopo la continuità della discussione nella disciplina architettonica.
Dall’Italia 2A+P con un coloratissimo modello ispirato dal disegno “La Calda Vita” di Aldo Rossi, mentre Baukuh che reinterpreta il disegno di John Hejduk “Fabrication: Energy” come se fosse un set di istruzioni per un raffinato gioco per bambini. Ma anche tantissimi disegni dal passato, alcuni tra gli altri: Mario Sironi, con uno schizzo di studio interpretato da RLOALUARNAD e il Fiat Pavilion, Fiera campionaria di Milano per i NP2F Architectes; Adolfo Natalini e Superstudio con il Piccolo Tempio della Ragione per Point Supreme Architects e il Monumento Continuo per GAFPA; Alberto Ponis scelto per Flores I Prat, Virgilio Marchi per Bardakhanova Champkins, lo schizzo Casa pseudourbana di Giuseppe Chiantarelli che ha ispirato l’iconico modello di Conen Sigl e Carlo Scarpa per Hugh Strange Architects.
Oltre alla mostra, ogni settimana un dibattito: il 30 marzo “The Confort Zone” sulle motivazioni dietro all’interesse degli architetti per la storia e il 7 aprile “Dodecanelle”, sui festival d’architettura, il loro mandato e le potenzialità di cambiamento nel modello delle biennali di architettura.
Un luogo nel centro della capitale britannica dove per le prossime due settimane si guarda al passato esibendo la nuova architettura in Europa, si parla di referenze storiche non in ambito accademico, ma tra studi di giovani professionisti post archistar, si moltiplicano i punti di vista e di analisi e si espande la ricerca, discutendo il futuro della disciplina in un’arena aperta a tutti.
Se siete a Londra, vale la pena di esserci.
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“Alternative Histories”
23 marzo – 14 aprile
6 Cork Street
Mayfair, Londra
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londra , mostre
Last modified: 27 Marzo 2019