Ottava edizione della coproduzione fra azienda e museo romano, in cui affermati designer sono chiamati a interpretare i maestri del passato
ROMA. Studiare i maestri del passato per interpretare il presente, dandone una lettura attuale. È quanto avviene con il progetto “Alcantara-Maxxi”, coproduzione fra azienda e museo alla sua ottava edizione, che unisce archivio, arte contemporanea e design. Dopo aver realizzato sei mostre collettive, dallo scorso anno il progetto è diventato esposizione personale e monografica con “Studio Visit”, il format a cura di Domitilla Dardi, critica e curatrice per il design del MAXXI, in cui un designer o uno studio di fama internazionale è chiamato a ideare, all’interno del museo, uno spazio che restituisca la sua personale interpretazione dell’opera di uno dei maestri della collezione permanente di architettura.
All’invito a partecipare, nel 2018, Nanda Vigo aveva risposto confrontandosi con le visioni di Paolo Soleri, facendo riemergere i progetti utopici incompiuti dell’architetto, e sviluppando in 3D alcuni lavori che erano stati rappresentati solo in pianta. Quest’anno è la volta dello Studio Formafantasma, nel duo di designer Andrea Trimarchi e Simone Farresin – italiani di origine, internazionali per il percorso formativo, le collaborazioni e l’identità progettuale – che portano al Maxxi l’installazione “Nervi in the making”, visitabile fino al 14 aprile, scegliendo di confrontarsi con una figura di grande progettista. Ingegnere, architetto e docente, Pier Luigi Nervi è stato maestro indiscusso del cemento armato, materiale di cui ha sondato le possibilità con spirito avanguardistico; sperimentatore instancabile in un’epoca di strumenti tecnologici limitati, ha progettato, dal dopoguerra agli anni ’70, alcuni capolavori dell’architettura contemporanea, fra cui il Palazzetto dello Sport di Roma e l’aula Paolo VI al Vaticano.
L’installazione
Simula un cantiere in lavorazione, dal momento che Formafantasma vuole raccontare proprio il processo in fieri del progettare, accompagnato dalle registrazioni audio delle lezioni universitarie tenute da Nervi. Pali e reti di recinzione sono ricoperti da pannelli in alcantara su cui sono stampati ingrandimenti delle foto, provenienti dall’ampio archivio fotografico del progettista, che include un’approfondita ricerca sulle costruzioni gotiche e sulle strutture portanti in differenti contesti. Un dialogo, quello fra i due giovani designer e l’opera di Nervi, che rivela assonanze inaspettate, anche per gli autori stessi. Diversi per formazione e contesto storico, persino per approccio al progetto e alla materia, ma simili per l’attitudine instancabile, analitica alla sperimentazione sui materiali, così come per la ricerca di soluzioni attraverso l’intuizione.
«Lavorare con Studio Formafantasma – riferisce Dardi – significa sempre seguire un lavoro di ricerca che procede mescolando conoscenza scientifica e istinto progettuale. Mai come in questo progetto su Nervi queste loro due anime sono emerse nitidamente: la passione dei ricercatori che rileggono il lavoro a suo tempo fatto da un grande studioso dei materiali come Nervi e la capacità progettuale di fare entrare queste riflessioni in una propria opera». Quello che il Maxxi custodisce è un archivio che continua a riservare sorprese, periodicamente rinnovato nei contenuti e ampliato con testimonianze che non si limitano ai testi e alle fotografie ma che includono file audio, testimonianze dirette e vive del pensiero e della didattica di grandi maestri dell’architettura.
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allestimenti , MAXXI , roma
Last modified: 23 Marzo 2019