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Zaira MagliozziWritten by: Patrimonio

Roma, la rinascita di Villa Farinacci

Roma, la rinascita di Villa Farinacci

Una residenza razionalista in attesa di valorizzazione da decenni, un bando che rappresenta una possibilità, un Municipio che s’impegna e un museo (il MAXXI) che si attiva in periferia

 

ROMA. Ci troviamo nella periferia nord-est, nel IV Municipio, all’interno del Parco Petroselli, in zona Casal de’ Pazzi. È qui che dopo anni di mala gestione, degrado e abbandono s’intravede uno spiraglio: riaprire uno spazio pubblico, animandolo di vita e progetti, per riconsegnarlo alla cittadinanza e dare un segnale di vitalità in periferia.

Villa Farinacci ha una storia travagliata, spiccatamente italiana, che ci ricorda quanto i nostri politici siano spesso inadeguati rispetto a ciò che ereditano dal passato. Costruita tra il 1941 e il 1942 su progetto di Lorenzo Chiaraviglio per il gerarca fascista Roberto Farinacci, la villa rappresenta un esempio ben composto di razionalismo italiano del ventennio: basamento a L, due piani e una torre in cortina di mattoni che si eleva per ulteriori tre piani da cui si apre la vista sul territorio circostante. Portici raffinati, pavimenti in marmo e un giardino di 4.500 mq completano il quadro.

Dopo le diverse vicissitudini del padrone di casa nel periodo post fascista, nel 1975 il Comune acquista il bene che, nel corso degli anni ’90, a causa di una gestione poco lungimirante, vive purtroppo anni di degrado e abbandono. Nel 1996 il Ministero per i Beni culturali e ambientali Appone il vincolo facendolo rientrare negli edifici di particolare valore storico, artistico e architettonico. Si arriva finalmente al 2008 in cui la Soprintendenza ai Beni culturali di Roma avvia i lavori di restauro e adeguamento funzionale per la realizzazione della sede del Centro Parchi del Ministero per l’Ambiente e della Biblioteca Municipale. Ma finito il restauro Villa Farinacci rimane chiusa, inspiegabilmente, per altri otto anni, per intricate questioni burocratiche, fino ad arrivare ai giorni nostri.

L’occasione per rendere questo spazio un luogo deputato alla cultura, e aprirlo finalmente al pubblico, è il Festival di arti visive e performative MOVE THE MUSEUM! When Water Touches the Ground dedicato ai creativi under 35, che si tiene dal 22 al 30 settembre. Un festival, sostenuto dal IV Municipio, presentato dal MAXXI insieme all’Associazione Culturale Roerso Mondo e ZIP_Zone d’Intersezione Positiva, che ha vinto il bando “S’Illumina” promosso dalla SIAE. Al centro del festival c’è il progetto curatoriale “Spettri” di Giulia Gelmini, vincitrice del concorso di idee per curatori under 35 lanciato dal MAXXI a luglio. In mostra troviamo i lavori di Enrico Boccioletti, Andrea Magnani e del collettivo DITTO, pensati come opere site specific per Villa Farinacci: un modo per far rivivere la sua storia tramite la riattivazione narrativa e performativa dei suoi spazi.

Autore

  • Zaira Magliozzi

    Architetto, redattore freelance e critico. Laureata alla Sapienza Università di Roma, dal 2006 collabora con diverse riviste di architettura. Attualmente è corrispondente dall’Italia di «A10 - european magazine», cura la rubrica “Corrispondenze” nella rivista presS/Tletter e collabora con «Il Giornale dell’Architettura». Parallelamente all’attività editoriale lavora come pr, project manager e communication consultant per agenzie di comunicazione e aziende nell’ideazione di progetti dedicati alla comunicazione del design e dell’architettura. È stata responsabile della sezione Architettura di Artribune (2011-2015), managing editor del magazine «Livingroome» (2014-2015), corrispondente dall’Italia per la rivista «Compasses» (2009-2013). Ha scritto per «Architectural Review», «Architects Journal», «L’Arca», «il Gambero Rosso», «il Mattino», «Ulisse» e «Quaderno di Comunicazione». Membro del consiglio direttivo di IN/ARCH Lazio, dal 2009 fa parte del laboratorio presS/Tfactory, legato all’AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) per l’ideazione e l’organizzazione di eventi, workshop, mostre, concorsi, corsi e altre iniziative culturali d’architettura. Nel 2016 è tra i co-founder di Superficial (http://superficial-studio.com), studio creativo di base a Roma che si occupa di ricerca e sviluppo di progetti incentrati su architettura, cultura e comunicazione.

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Last modified: 25 Settembre 2018